sabato 24 aprile 2010

Queering Roma prima festa del cinema gaylesbotrans della Capitale

 Alla presentazione della Festa (Una festa non un festival, precisa il suo papà Massimo Iacobelli, sua madre e madrina Cristiana Alicata, presente in sala, come ha ricordato Giovanni Minerba) Queering Roma l'assessore alla cultura Cecilia d'Elia racconta di aver provocatoriamente domandato a Massimo Iacobelli, quando aveva chiesto il contributo economico della Provincia, ma questo tipo di evento serve ancora?
La domanda più che provocatoria è retorica, la risposta essendo "sì" altrimenti la Provincia non avrebbe dato i soldi. "Sì" per dare visibilità a un certo tipo di film, sì per fare comunità in una città come Roma dove la cultura omosessuale è da sempre relegata all'angolo dalle istituzioni.
Al di là della qualità dei film visti ieri (metà di quelli programmati, visto che Queering prevede due programmi in contemporanea) davvero modesta - tranne Ang laro ng buhay ni Juan (The Game of Juan’s Life)  - (Filippine, 2009) di Joselito Altarejos (DigiBeta, 71’, col.) - quel che mi ha colpito è l'atteggiamento degli uomini presenti in sala, i ragazzi e meno ragazzi del pubblico che sono venuti a vedere i film con un atteggiamento che la dice lunga sul grado di scarsa se non nulla educazione critica (e non solo). Tutti griffati, impaccati di soldi (non si parava che di viaggi e di case acquistate, tra un film e l'altro, sì, come al solito ho origliato), tutti con quei maledetti e costosissimi i-phone che continuavano a tenere accesi abbagliando gli spettatori vicini non solo per vedere l'ora ma per scrivere continui messaggi (come ha fatto un frocio cafone alla mia sinistra alle proiezioni delle 20 e 30) come dire non importa vedere i film l'importante è esserci...
I froci romani partecipano a Queering non per vedere i film ma per presenziare all'evento... Alla festa del cinema gay (scelta veltroniana e infelicissima del nome, ogni cosa frocia prende subito i connotati del divertimento) guardando a questi film come guardano alle cose loro propinate dalla tv sia questa la generalista rai e mediaset o i canali satellitari o quelli su internet, senza chiedersi il senso dei film, il senso della festa (perchè quei film e non altri tra quelli presentati al festival di Torino programma dal quale sono stati scelti) senza chiedersi perchè sono lì.
Gay effeminati tutti allo stesso modo, maleducati (come la coppia occhialuta alla mia destra che ha commentato ogni singola scena del film con delle osservazioni degne della migliore massaia...) insensibili e impermeabili alla cultura tout court figuriamoci a quella gay (qualunque cosa questo termine voglia dire...). Gay che non sono capaci di un giudizio critico autonomo se applaudono ancora l'ennesimo film (Children of God (Bahamas, 2009) di Kareem Mortimer (DigiBeta, 103’, col.) che presenta dei personaggi gay per poi farli morire ma il loro amore rimarrà per l'eternità (ancora?!?!?!?!) e che, in quanto a giudizio estetico, usano gli stessi criteri con cui decidono di acquistare una lampada vintage da 300 euro invece che una bella lo stesso ma di Ikea e quindi dozzinale a 30 euro (la crisi non colpisce i gay ma solo i ricchioni...).
Per cui caro Assessore da un certo punto di vista queste manifestazioni, feste o festival che dir si voglia, servono, servono tantissimo. Dall'altra però... perle ai porci!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Hi,

I am Joselito Altarejos, director of ANG LARO NG BUHAY NI JUAN. Thank you for watching my film in Rome. I love your criticism regarding the attitude of the viewers.

beyond_thebox2003@yahoo.com

Anonimo ha detto...

Copio e incollo dal tuo testo:
'I froci romani partecipano a Queering non per vedere i film ma per presenziare all'evento...
Gay effeminati tutti allo stesso modo, maleducati (come la coppia occhialuta alla mia destra che ha commentato ogni singola scena del film con delle osservazioni degne della migliore massaia...) insensibili e impermeabili alla cultura tout court figuriamoci a quella gay (qualunque cosa questo termine voglia dire...)
Gay che non sono capaci di un giudizio critico autonomo'
Quanto odio per i froci, i gay... Secondo me rappresenti bene il 'gay irrisolto'.

Alessandro Paesano ha detto...

Chiedo scusa se rispondo solo ora, ma solo ora mi sono accorto del tuo commento.

Per essere uno che non mi conosce e che nemmeno mette la faccia, un nome, o uno pseudonimo, sei fin troppo sicuro di sapere chi sono e cosa penso.

Non devo certo dimostrare a te la mia patente di omosintonia... ti assicuro che non i tutti i gay sono per fortuna come quelli dei quali critico l'atteggiamento nel mio post.

Diciamo che sono atteggiamenti comuni a molti italiani etero o non gay.
E che sono abbastanza ingenuo da aspettarmi da una minoranza vessata maggiore sensibilità per il rispetto del prossimo e maggiore profondità per cioè che ci circonda... Ma ovviamente mi sbaglio.

Alessandro Paesano ha detto...

For Joselito Altarejos

I really appreciate your movie! it was touching, sincere, and made with a big Hart!

Anonimo ha detto...

Ripeto, e non lo nego: sei uno che odia 'froci'. Ricopio e re-incollo:
'I froci romani' testo tuo mio caro omofobo
(ma chi te lo dice che erano froci? E chi ti dice che erano romani?)
'Gay effeminati tutti allo stesso modo' testo tuo mio caro frocio insoddisfatto
(ma che te frega a te che sono effeminati? E poi vai anche a lamentare che lo sono tutti allo stesso modo?). Tutti griffati, impaccati di soldi (non si parava che di viaggi e di case acquistate, tra un film e l'altro, sì, come al solito ho origliato), tutti con quei maledetti e costosissimi i-phone che continuavano a tenere accesi abbagliando gli spettatori vicini non solo per vedere l'ora ma per scrivere continui messaggi (come ha fatto un frocio cafone alla mia sinistra alle proiezioni delle 20 e 30)' altra perla tua, mio gentile e puro gay...
Questa però è pura invidia...
Insomma: credo che il tuo post rappresenti bene qualcosa di profondamente irrisolto.
Sono anonimo certo, ma sei on-line, e me ne dai tu la possibilità di esserlo attraverso il tuo blog. Non lamentare l'esito delle regole che hai accettato pubblicando quello che pensi... Siamo i commentatori....

Alessandro Paesano ha detto...

Froci romani..
dov'è l'odio?

(ma chi te lo dice che erano froci? E chi ti dice che erano romani?)

So che erano froci dai discorsi che facevano, da come guardavano altri ragazzi, per il posto dove erano perchè alcuni li conosco di vista, perchè con qualcuno forse ci sono andato a letto.... E per l'accento che avevano che non li faceva sembrare di Forlì...

Poi magari mi sbaglio...

(ma che te frega a te che sono effeminati? E poi vai anche a lamentare che lo sono tutti allo stesso modo?

No guarda qui sei tu che dividi la frase. io ho scritto "froci effeminati tutti allo stesso modo".
Non spezzare le due cose.
non mi dà fastidio siano effeminati, ci mancherebbe. Noto solo che scheccano tutti allo stesso modo e dunque non ci vedo una spontaneità ma affettazione. E' quella che critico.


Questa però è pura invidia...
cosa dovrei invidiare la maleducazione di mandare sms durante il film disturbando i vicini? La maleducazione di parlare commentando il film per tutta la sua durata disturbando i vicini?
Mah...

Essere invidioso di chi ha più soldi di me?!? Ma che volgarità!!!!

Non lamentare l'esito delle regole che hai accettato pubblicando quello che pensi

Veramente non sono regole che ho accettato (cioè impostemi da qualcun altro) le ho scelte io quando ho deciso di non moderare i commenti per democrazia.

Il fatto però che io ci metta la faccia e il nome mentre tu nemmeno uno pseudonimo la dice lunga sull'onestà e la franchezza con cui mi accusi di essere omofobo. Tu non sei un commentatore. Sei un commentatore anonimo...