mercoledì 23 giugno 2010

Odio gli articoli sugli attori che interpretano ruoli gay

Stavolta tocca a Massimiliano Varrese (chi?) e il fatto che interpreti un personaggio gay nell'opera prima di Oreste Crisostomi Alice viene così commentato su TGCOM:

Nel nuovo film "Alice" (opera prima di Oreste Crisostomi, nelle sale dal 25 giugno) veste i panni del migliore amico (gay) della protagonista, nella vita di tutti i giorni è single (convinto) dopo aver fatto strage di cuori tra colleghe e non. Canta, balla e recita, Massimiliano Varrese è un artista all'americana. Il suo grande sogno, in effetti, è quello di sfondare a Hollywood. Come racconta a Tgcom.
Ma perchè ogni volta che un attore interpreta un ruolo gay poi si deve subito specificare che, nella vita privata, è uno sciupafemmine?
Un attore è un attore interpreta sempre dei personaggi distanti da lui. Che quando Manfredi interpretò il pedofilo Girolimoni  nell'omonimo film Daminao Damiani (Italia, 1972) di ci si sentì in obbligo di specificare che nella vita privata Nino "aveva coi bambini un ottimo rapporto"?
Perché per ogni altro ruolo che non sia il gay (alcolista, stupratore, ladro, psicopatico) non si sente MAI il bisogno di specificare che l'attore in questione non lo è?
Ma anche Varrese lo fosse, gay, a noi cosa deve importare?
Parliamo della sua carriera di attore o della vita privata?
O pensiamo che siccome è gay gli viene più facilmente il ruolo?
Quando si parla di omosessualità i nostri giornalisti fanno sempre a gara a chi è più omofobo.

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