giovedì 12 agosto 2010

Il sindaco di Reykjavik vestito da donna? NO GRAZIE

Jon Gnarr il sindaco di Reykjaviksi, capitale Islandese,  è intervenuto vestito da donna alla cerimonia di apertura del gay pride dicendo che il sindaco era stato trattenuto per impegni di lavoro e che lo avrebbe sostituito lei.
Gnarr è stato attore comico e l'idea che il sindaco si presenti in disguise, vestito da donna è sicuramente un modo buffo di aprire il Gay Pride.
Però.

Perché Repubblica, nel riportare la notizia, descrivendo il travestimento di Gnarr, precisa
Jon Gnarr, 43enne padre di cinque figli?
Perché questa specificazione? Per sottolinearne la virilità?  Per dire guardate che non si traveste perché, sotto sotto, è frocio, anzi è proprio un vero maschio, ha fatto anche 4 figli...?
Oppure per dire che nonostante abbia fatto quattro figli e quindi sia davvero etero, lontano dal mondo omosessuale, ha lo stesso fato qualcosa a favore dei gay?


In ogni caso che questo gesto sia visto come gay friendly la dice lunga sul patriarcato maschilista se non del sindaco (bisognerebbe sentire le sue di motivazioni) sicuramente del giornalista di Repubblica che, non contento, invece di indicare quello del sindaco come un atto di travestitismo si riferisce  a lui come a una Drag Queen, che è tutt'altra cosa...
Parrucca bionda, rossetto rosso sulle labbra e abito a fiori, Jon Gnarr, 43enne padre di cinque figli, è intervenuto vestito da donna alla cerimonia di apertura del gay pride dicendo che il sindaco era stato trattenuto per impegni di lavoro e che lei, la drag, lo avrebbe sostituito. 
Per chi non abbia ancora chiara la differenza rimando alla famosa scena del mai troppo apprezzato A Wong Foo, grazie di tutto Julie Newmarr (USA, 1995) di Beeban Kidron.

Ma che froci, anche militanti, possano trovare carino quel gesto la dice lunga sul maschilismo patriarcale presente ancora anche del movimento.

1) Associare il travestitismo all'omosessualità maschile è un atto omofobo e maschilista, che si basa sul considerare il gay come femmina mancata.
Visione aberrante nonostante sia condivisa da molti gay i quali, maschilisti dentro la testa, sono i primi a pensare che, siccome piace loro il cazzo, sono davvero un po' femmine (perché lo scopo delle donne, si sa, è servire il cazzo...).


2) Che Repubblica specifichi che il sindaco travestito è padre di 4 figli (cioè non è gay?) non significa nulla. Ci sono gay padri di famiglia, così come ci sono travestiti non gay. C'è un travestitismo eterosessuale, descritto anche nei film (Personal Sevices (GB, 1987) di Terry - Monty Python- Jones, ) di uomini cioè eterosessuali ai quali piace talmente l'abito femminile da indossarlo (ricordate Ed Wood (USA, 1994 di  Tim Burto?) senza che questo significhi che sono gay o meno virili.

Che lo pensi il giornalista di Repubblica poco male, si sa che razza di ignoranti scrivono su quel foglio, ma che su Facebook molti gay si sentano contenti del gesto del Sindaco o, facciano la stessa precisazione di Repubblica, (è sposato e padre di 4 figli) la dice lunga sulla profonda crisi culturale anche tra le sorelle froce (uso apposta questi termini per non essere accusato di volerne fare una questione politically correct o, peggio ancora, di perbenismo borghese).
Non critico la funzione eversiva che il travestitismo può avere all'interno della comunità gay nel sovvertire i ruoli precostituiti maschio/femmina.
Critico il fatto che un etero qualsiasi, anche se onestamente gay friendly per stare vicino ai gay pensa bene di vestirsi da donna. Prego, scusi?!?!!?
E nessuna frocia ci vede niente di male!!!! Anzi attesta come prova del valore di quanto quella persona fa, attestandone l'eterosessualità, cioè l'estraneità col mondo gay.
Beh io posso attestare l'estraneità col mondo gay del travestitismo allo stesso modo! Siamo in pieno luogo comune che afferma due bugie.
Infatti non tutti i gay sono travestiti non tutti i travestiti sono gay.

Eppure nessuno ha battuto ciglio e tutti hanno dato per buona l'associazione uomo travestito da donna=omosessualità.


Così Gayburg  e River blog che non battono ciglio sull'incauto accostamento.

Beh io batto il piede altro che il ciglio!
Queste idee sui gay sono omofobe oltre che vecchie come il cucco e nessuno se ne accorge.

Beh quasi nessuno!

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