sabato 21 agosto 2010

Le ragioni di Patanè (e quelle di Dall'Orto)

Già ho commentato il comunicato di Paolo Patanè pubblicato sul sito di Arcigay, nel quale saluta con affetto Cossiga che tanto ha fatto per la causa omosessuale.
Per comodità del lettore riporto il comunicato oggetto della critica (chi vuole leggere quanto da me già scritto può cliccare qui).

Salutiamo con affetto Francesco Cossiga, primo Presidente della Repubblica ad aver incontrato, nel suo ruolo istituzionale una delegazione di Arcigay guidata da Franco Grillini in occasione delle Giornata mondiale per la lotta all’aids dell’1 dicembre 1990.
L’incontro, seguito da quello del Presidente Giorgio Napolitano con la militanza gay del maggio scorso, è espressione netta di una scuola di politica alta che, con scelte autonome dal proprio credo religioso, libertà, laicità e distanza dai diktat delle gerarchie ecclesiastiche dovrebbe essere monito per tutti i politici italiani.
Cossiga è stato per omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali italiane uno tra i pochi politici italiani capaci di coniugare il ruolo di rappresentante laico di tutti i cittadini.
L’ex presidente pur picconando il matrimonio e l’adozione gay ha, ad esempio, sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di regolamentare le coppie di fatto anche dello stesso sesso perché, in una dichiarazione del 2005, “da cristiano, da cattolico-liberale e da democratico ritengo che dovrà essere oggetto di attenta considerazione da parte del legislatore, la valutazione, anche a fini giuridici, degli obblighi naturali, anche d'ordine puramente morale, connessi o derivanti per prestazione di assistenza od anche solo umana compagnia, da convivenze reali di fatto tra coppie eterosessuali, non eterosessuali o bisessuali”. Ancora Cossiga dichiarava “ritengo maturi i tempi per dare una disciplina giuridica, al di là del rispetto dovuto a quelle obbligazioni morali naturali che possono derivare dall’aver vissuto in coppie di fatto, anche non eterosessuali”.
Contiamo che il suo esempio e le sue parole possano avere il seguito che meritano.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay
zeppa
Per stessa ammissione di Patanè Cossiga non ha mai approvato (e ha dunque sempre remato contro matrimonio e adozioni ) anche per le coppie dello stesso sesso (e non, come dice lui, matrimoni e adozioni gay), eppure Patanè, pur conoscendo bene il portato storico di Kossiga, si sente di salutarlo con affetto solo per aver ricevuto (20 fa quando non si usava) una delegazione di gay e lesbiche e per aver promulgato la legge sulla famiglia anagrafica.

Da più parti sono piovute critiche, ferme e condivise, oltre le mie anche quelle Anelli di fumo, unico, so far, a cambiare idea dopo aver letto una risposta di Patanè alle sue critiche, su FB.


Prima di quella risposta di Patanè, che su FB non trovo, leggo quella di Giovanni dall'Orto, il quale, pubblica su FB  una lunghissima nota nella quale, tra le altre cose,  afferma che:
Cossiga era, è stato ed è morto da fascista.
Ma il punto è che noi non andammo a un incontro con Francesco Cossiga, bensì con il Presidente della Repubblica italiana. Non era colpa nostra se il Pci dava i suoi voti - come diede - per eleggere alla presidenza della Repubblica un porco fascista... (Hei! Qualcuno se lo ricorda che il Pci lo votò compatto, a ringraziamento del massacro che aveva fatto come Ministro dell'Interno di tutti i militanti di estrema sinistra, fastidiosamente critici del Pci? Qualcuno ricorda che proprio grazie ai voti del Pci, l'SS KoSSiga fu eletto al primo scrutinio?).
Quello era, piacesse o no, il presidente di tutti gli italiani.
Quindi anche il nostro.
Quindi andammo.
Era un modo per ribadire che di questo Paese facevamo parte anche noi omosessuali e lesbiche.
Ed il fatto che Cossiga ci ricevesse, era un modo per riconoscere che effettivamente ne facevano parte.
Discorso ineccepibile e condivisibilissimo. Infatti Dall'Orto, a differenza di Patanè,  non saluta Cossiga con affetto, gli da, giustamente, del porco fascista.
Ma di quel saluto affettuoso Giovanni non parla e crede che l'indignazione di chi critica Patanè non dipenda per quel saluto affettuoso  (che restituisce dignità a un personaggio che l'ha persa con tutto quello che ha compiuto) e dunque difende Patanè dicendo che ha tutto il diritto a ricordare quel che Cossiga ha fatto per la causa nonostante il portato politico di Cossiga.
Ma non è questa la posizione di Patanè, come spiega nella risposta ad Anelli di Fumo che gli ha fatto cambiare idea. Conosco l'autore di Anelli di fumo come persona ferrea nelle proprie convinzioni. Leggo avidamente questa risposta che ha compiuto il miracolo.

Caro Sciltian…ovviamente rimango sulla mia posizione, e ti spiego il perchè. Posto che il comunicato non aveva la pretesa di offrire un’analisi sulla figura di Cossiga,voleva affermare tuttavia il diritto di esprimere una valutazione su azioni ed affermazioni attinenti ai temi lgbt fatte da un uomo che, piaccia o meno, l’Italia l’ha attraversata politicamente, istituzionalemnte e storicamente.
Questo non giustifica quel saluto affettuoso...
Il come, poi, non competeva a quel tipo di comunicato che aveva un altro senso. Il diritto di affermare delle cose al di fuori dei conflitti ideologici è per me sacrosanto ed urgentissimo. Arcigay non è una consulta di partito e deve potersi esprimere anche scomodamente.
Quindi quando si parla di Cossiga come del capo di Gladio, il depistatore della strage di Bologna e del treno Italicus, il responsabile morale della morte di Giorgiana Masi, nonché della evasione di Kappler, non sto ripassando la Storia italiana ma è una questione ideologica.
Ogni tanto sottolineo che per alcuni sono comunista e per altri fascista…e questo dimostra che la contraddizione non è mia, ma semmai di chi usa un metro ideologico per valutare le mie azioni.Che di ideologico non vogliono avere nulla.
E qui casca l'asino di chi accusa gli altri dicendo di essere ideologici quando loro non vogliono esserlo, senza rendersi conto che la loro ideologia è di non essere ideologici... Oppure. più probabilmente, per come Patanè sta cercando di giustificare quel saluto affettuoso a Kossiga, che lui può essere ideologico e gli altri no.
Ho difeso a spada tratta parti del Movimento che qualcuno definirebbe “antagoniste”per ragioni che ritenevo buone ,ed oggi mi sento di difendere quello che Cossiga fece sui temi lgbt per ragioni che ritengo altrettanto buone.
Nessuno si sogna di dire che siccome Cossiga fu Kossiga quel che ha fatto per il movimento non vale. Ma, cosa ha fatto Cossiga, di preciso?
Tutto il resto non scompare non si dimentica, ma ne parliamo altrove. Qui, nel mio ruolo io non pretendo di parlare di nulla ,ma di questioni lgbt si….E su quelle, sbaglia moltissimo il blog che tu citi,
e qui entro in ballo io, è a me che Patanè allude, ed essendo una risposta di Facebook direttamente a Sciltian è ovvio che il nome del blog non compaia (un po meno giustificabile è Sciltian, che, pubblicando la risposta di Patanè sul suo blog Anelli di Fumo, non si degna di citare il nome del mio blog ma si limita a pubblicare un anonimo link...)
[questo qui, ndAdF]

Cossiga - prosegue Patanè- non diede per nulla briciole. Anzi! Ci incontrò 20 anni fa, dico 20, e non avantieri. Gesto talmente FACILE da parte di un Capo dello Stato da dover attendere venti anni per avere una replica. Il riconoscimento istituzionale parti da là, ed in quella circostanza, per la prima volta nella storia i tg di Stato parlarono di un’associazione lgbt.
Ecco cosa ha fatto Cossiga per il movimento! Ha fatto parlare di una associazione di omosessuali.  Ha forse criticato la posizione della chiesa? Suggerito una correzione dei triti cliché su gay e lesbiche? Proposto un registro per le unioni civili? No. Ha dato visibilità alle associazioni...
Compreso il TG1,dove Cossiga andò apposta, il giorno dopo, per ricordare l’incontro con Arcigay.
Fu Cossiga a firmare quel decreto 223 del 1989 che ha permesso a livello locale da 21 anni a questa parte, dico ventuno, spazi di diritti e di iniziativa a quelle povere coppie italiane dello stesso sesso, tanto spesso infervorate nei conflitti ideologici altrui, e tanto spesso volentieri dimenticate e cancellate senza nessunissima pietà.
Secondo l’art. 4 del D.P.R. 223 del 1989, per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità , adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.
Questo però non equipara la famiglia anagrafica alla famiglia nucleare, differenza ribadita dal Consiglio di Stato, Sez. V, (sentenza 13 luglio 1994 n. 770), che evidenzia come la famiglia anagrafica sia un  istituto giuridico esclusivamente finalizzato alla raccolta sistematica dell’insieme delle posizioni relative alle persone che hanno fissato nel Comune la propria residenza (cfr. art. 1 D.P.R. 223 del 1989 cit.).

Quindi, se ho capito bene, e se mi sbaglio qualcuno che capisce meglio di me mi corregga, io e il mio ragazzo possiamo dichiarare di essere legati da vincoli affettivi e costituire famiglia anagrafica (e non nucleo familiare) solo per i fini amministrativi riguardanti la residenza. Una sorta di attestazione di convivenza che non ha però effetti legali.
E fu sempre lui,pur martellando e picconando matrimonio e adozioni tra persone dello stesso sesso (QUI HAI RAGIONE SUI TERMINI,MA VEDO CHE SEMPRE SU QUEL BLOG DA TE CITATO SONO IN OTTIMA COMPAGNIA :-) )
Qui non capisco a cosa si riferisce. Doppia allusione, si allude al blog senza citarne il nome si allude a un errore senza dire quale, non proprio un sistema scientifico e democratico (o forse solo intellettualmente disonesto)  di far notare le cose... quanto piuttosto allusivo e surrettizio... Se Patanè si degna, io sono qua...
che per la prima volta GIA VENTI ANNI FA definì cmq la necessità di un riconoscimento per le COPPIE,e dico coppie ,che fosse diverso dal matrimonio, ma che avesse carattere pubblico e non privato.
Cioè, Patanè saluta oggi Cossiga con affetto per un riconoscimento di  20 anni fa che lungi dal dare il matrimonio riconosceva l'esigenza di creare un legame di serie b.
Coppie e riconoscimento pubblico: la Corte costituzionale queste cose le ha definite solo qualche mese addietro.
Peccato che la Corte oggi si era espressa in merito non alle convivenze ma al matrimonio. 
NON mi sembrano esattamente briciole, e trovo sbagliato, proprio perchè assunto con la chiave di lettura di un rancore ideologico
Di nuovo la Storia ridotta a rancore ideologico, in questo si sa Berlsuconi docet.
(poi certamente motivatissimo e che io posso pure condividere, ma che non affronto qua per coerenza) lo stravolgimento di fatti ed affermazioni che riguardano i nostri temi e che io mi rifiuto di nascondere per motivazioni che, gravi o meno ch esiano, non attengono ai nostri temi.
Nessuno però ha accusato Patanè, tanto meno il sottoscritto, per non averli nascosti. Lo si critica perchè si sdogana Kossiga in nome del particulare gay e lesbico.
Su certe cose lui fu un precursore come detto.Con gli enormi limiti di tutti i personaggi di quella provenienza,ma lo fu oggettivamente.Perchè non dirlo?Io non devo servire questa o quella impressione .Se ti dicessi quanti decine e decine di messaggi di congratulazioni ho ricevuto per questo tanto controverso comunicato da parte di persone lgbt rimarresti senza parole ,ma non è il consenso il metro,oppure il dissenso.
Vorrei cercare di aprire una riflessione sulla urgente de ideologizzazione dei nostri temi che a noi non ha portato proprio nulla di nulla di nulla.Solo l’abuso da parte di altri che poi per noi,in realtà ,oltre alle chiacchiere non hanno mai fatto nulla.Certo nessun Governo è caduto sui nostri temi. Mai.
E trovo poi anche vergognosamente cinico da parte di alcuni sottovalutare il peso che ebbe un incontro con il Capo dello Stato venti anni fa in occasione del 1 dicembre,anche per chiedere aiuto in un momento in cui le persone gay morivano a grappoli e per tutti erano degli squallidi untori condananti dal padreterno. Continuo a dire che parliamo di venti anni fa. Tutto il resto và cmq affrontato,ed io non intendo favorire nessuna rimozione o revisionismo,ma evidenziare questi punti precisi.Con il diritto di farlo senza tener conto di niente altro,così come tutti i nostri politici parlano di qualunque cosa senza mai tener conto di noi.
Patanè afferma che può salutare con affetto (ma si guarda bene dal giustificare quell'aggettivo) Cossiga per quel che ha fatto per il movimento omosessuale ignorando i crimini che ha commesso altrove perchè non riguardano la causa gay.
Il che è come affermare che il presidente di un movimento vegetariano può salutare, mutatis mutandis, Hitler con affetto in quanto vegetariano!
 
Con il diritto di farlo senza tener conto di niente altro, così come tutti i nostri politici parlano di qualunque cosa senza mai tener conto di noi.

Che considerazione provinciale!

Se gli e le omosessuali in quanto persone discriminate sono un soggetto politico lo sono sempre anche nel modo in cui prendono posizioni su altri temi sensibili del paese che non riguardano l'omosessualità. Se denuncio la mancanza di democrazia di un paese che non ricosnoce alcuni diritti a una categroia di cittadini come posso rimanere in silenzio di fronte ai crimini commessi da Cossiga?

Invece la rivendicazione che Patanè non vorrebbe ideologica e che invece lo è completamente,è la stessa di Dall'orto che su FB usa una metafora chiara e dice che lui si preoccupa dei gay e non del buco dell'ozono.

Siamo lale solite. Oltre ai locali gay, alla musica gay e ai matrimoni gay (come dice Patanè) c'è anche la politica gay che è diversa dal resto della politica. Infatti è più rosa...

Dunque non solo Patanè si accontenta di briciole quali l'essere ricevuto al Quirinale e la legge sulla famiglia anagrafica, che sono briciole  rispetto il matrimonio e l'adozione sempre avversati da Cossiga (ma si sa le associazioni gay italiane sono più realiste del re e pavidamente si accontentano di poco perchè evidentemente sono le prime a non credere al matrimonio e alle adozioni anche per coppie dello stesso sesso.

Allora perchè salutare con affetto quel porco fascista come lo chiama giustamente Dall'Orto?

Se Patanè avesse scritto un comunicato nel quale diceva moriammazato dove sta però vi ricorco che per la causa ha fatto questo e questo le reazioni di tanti, sulla rete, sarebbero state diverse.
Ma dare un saluto affettuoso ignorando l'intero portato politico di Cossiga perchè non riguarda froci e lesbiche è un modo indegno di usare la causa gay per altri scopi. Perchè salutare con affetto Kossiga non aiuta la causa gay ma connota politicamente Patanè tra queli che si dispiacciano per la morte di Cossiga. Poteva annoverarsi fra quelli che se ne rallegrano, oppure poteva rimanere zitto.

Il punto è che anche anche se Cossiga avesse firmato il matrimonio gay quel che ha fatto al paese rimane comunque di una immensa gravità e dire di non prenderlo in considerazione perchè non riguarda la causa gay e che il farlo ideologizza la causa gay è una posizione politica (dunque ideologica) pericolosa e naif.


Pericolosa perchè Patanè in nome del movimento si permette di salutare con affetto un porco fascista, zittendo chi protesta, con la scusa che siamo ideologici.

Ma chi crede di prendere in giro?


Patanè ha anche la faccia tosta di dare del cinico a chi citrica il suo saluto affettuoso scomodando il 1 dicembre e le persone sieropositive ricevute da Cossiga che allora erano considerate inavvicinabili. E per questo ignora, perchè non compete alla causa gay, Giorgiana Masi, i morti ammazzati nel treno Italicus e la strage di Bologna (mi fermo qui, ma l'elenco è molto più lungo).

Davvero questa pozione frocissima, lesbicissima, serve alla causa? se ce ne freghiamo del resto delle sorti delpaese perchè gi altri dovrebbero aiutarci?
se, in quanto gay, non ci preoccupiamo delle sorti della democrazia, che Kossiga ha picconato non poco, con quale faccia tosta chiediamo i nostri diritti?

Con quale faccia tosta caro Paolo vieni a dirmi che queste mie domande sono ideologiche mentre le tue considerazioni no?

Nessun commento: