mercoledì 13 ottobre 2010

Sul coming out di Tiziano Ferro

Non ne avevo ancora parlato perchè non mi sembrava ci fosse qualcosa da spiegare sul perchè Tiziano Ferro avesse fatto Coming Out (casomai bisognava domandarsi come mai non lo avesse fatto prima). Poi vedo alcuni amici di parrocchia storcere il naso alludendo cinicamente che Tiziano lo abbia fatto per farsi pubblicità. Ma ancora mi tengo. Fin quando stamane leggo la lettera del direttore pubblicata su TV Sorrisi e Canzoni che dice:

Care lettrici e cari lettori, in molti mi chiedete un parere sul coming out di Tiziano Ferro, che in un libro di recente pubblicazione ha dichiarato la propria omosessualità. Faccio una premessa. Sono convinto che al pubblico non interessi nulla delle abitudini sessuali di un personaggio pubblico: un artista deve poter essere giudicato in base a ciò che produce e non in base a quel che fa sotto o sopra le lenzuola. Detto questo, mi incuriosisce di più chiedermi perché un personaggio noto debba parlare della sua sessualità pubblicamente. Le ragioni per cui lo si può fare sono le più disparate: il coming out può coincidere con la fine di un percorso, spesso doloroso e complicato, e l’inizio di una vita nuova. Altre volte è una vera ribellione, verso una società in cui le diversità sono ancora sentite come un peso. Altre ancora può essere una volgare trovata pubblicitaria, magari coincidente con il lancio di un libro o di un disco. Credo che la scelta di Ferro, artista di profonda sensibilità, si orienti verso il primo tipo di confessione. Per quanto mi riguarda (anch’io l’ho fatta sulle pagine di «Panorama» qualche anno fa), posso dire che quando si diventa personaggi noti e si sono risolti i conflitti personali, è un dovere verso il pubblico instaurare un rapporto di trasparenza e di fiducia, eliminando qualsiasi zona oscura. Basta non abusarne. Alla prossima!

e capisco che quasi a tutti sfugge il senso stesso del coming out.
Tiziano Ferro dicendo che è gay non ha voluto far sapere ai suoi fan e alle sue fan che fa sesso con altri uomini bensì che HA UNA AFFETTIVITA' OMOSESSUALE.
Chi fa Coming out non lo fa, come pensa Alfonso Signorini (e non solo), per far conoscere quel che fa sotto o sopra le lenzuola. Chi è omosessuale non lo è solo a letto, lo è anche fuori dalle lenzuola. Ed è lì che serve il coming out. In tutte quelle interazioni sociali che la società considera normali solo per le coppie etero tanto da darle scontate. Il coming out serve proprio per ricordare alla maggioranza etero che quel che dà scontato non lo è poi così esclusivamente.
Poter andare a una cena pubblica col proprio ragazzo presentandolo come tale e non come un amico. Poter andare in giro per le strade di una città (o di un paese) mano nella mano o a braccetto magari dando qualche bacio occasionale al proprio compagno dello stesso sesso, proprio come fanno le coppie etero,  dovrebbe poter essere un'altrettanta normalità senza che la gente prenda in giro, insulti, o, peggio,  picchi quelle coppie diversamente assortite, come succede ancora in Italia.
Così anche quando lo fanno in buona fede, gli e le etero che dicono, in sostanza come fa Signorini (ma è in buona compagnia)  che non c'è bisogno di ostentare la propria sessualità perchè non interessa  a nessuno chi fa a letto cosa con chi, sta in realtà dicendo alle e agli omosessuali di essere invisibili. Danno loro l'autorizzazione a fare sesso a casa propria (grazie, grazie tante! Io credevo già di averlo...), ma non quella di mostrarsi in pubblico con la stessa blanda, tenera e disinvolta affettività che le coppie mostrano in pubblico con una spontaneità che non credono mai sia ostentazione e che, guarda caso, diventa tale solo quando gli e le omosessuali fanno esattamente lo stesso. Sarà per quella dannata parola, omosessuale che rimanda al sesso (e agli uomini...) ma quel che gli etero (ma anche molti finocchi e molte lesbiche) non capiscono è che si è gay non perchè si fa sesso ma perchè si ama e si ha una vita affettiva con persone dello stesso sesso. E questo ci viene precluso moralmente e legalmente. Allora forse non sono i gay e le lesbiche a ostentare ma sono le persone etero che non sono abituate a guardare con la stessa indifferenza anche a quelle dimostrazioni di affetto proprio come fanno con le persone del loro stesso orientamento sessuale.
Allora forse se Tiziano Ferro dice di essere gay in quanto personaggio pubblico è per chiedere la stessa visibilità degli etero. E per poter  portare alla luce non il sesso ma l'affettività. Per poter andare a un pranzo con il presidente della sua casa discografica col suo compagno senza bisogno di dire che è un amico. Per poter salire sul palco e dedicare una canzone al suo amore anche se è un altro uomo come lui. Per essere omosessuale sempre e non solo a letto come li vuole, ci vuole, la maggioranza etero. Affinché frocio e lesbica sia parole di amore e di affetto e non insulti.
E che Tiziano Ferro faccia Coming Out ha davvero qualcosa di sovversivo perchè dimostra che non devi per forza vestirti come Renato Zero (negli anni 70) o parlare come Cristiano Malgioglio, o apparire come Platinette per essere gay. Perché puoi essere gay anche se sembri un ragazzo etero. Perché se molti gay per sentirsi rappresentati abbracciano lo stereotipo costruito loro ad hoc dall'immaginario collettivo eterosessista ci sono tantissimi ragazzi e ragazze omosessuali che non solo non si riconoscono in quei cliché ma sono testimoni viventi della loro infondatezza testimondiando con la loro esistenza che si può essere omosessuali anche se si è normali (perdonami Mauro so che non ti piace questo aggettivo).

Purtroppo non credo alla buona fede di chi ci dice, non mi interessa cosa fate e con chi, ma non c'è bisogno che ostentate. Non credo che Signorini sia ingenuo, penso che faccia come molti il finto tonto, che cerchi cioè di spostare la vera questione ammantandola del fumo delle ...lenzuola. Perché fa comodo a loro relegarci a letto là dove sanno che siamo innocui. Là dove molti di loro vengono spesso anche a trovarci. Ma pochi hanno il coraggio di metterci la faccia e dire sono gay anche fuori dal letto. Sono gay sempre. Tiziano Ferro lo ha fatto e finalmente molti adolescenti possono vedere in lui un modello in cui identificarsi molto più sano di quelli cui i masse media oggi permettono ai gay di venire alla ribalta.
Perchè preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione
(Daniele Silvestri Gino e l'alfetta).



A Signorini ho scritto una lettera. Se mi risponderà ve lo farò sapere.

2 commenti:

Morgan ha detto...

Ecco, questo post mi è piaciuto in toto.^^

Andrea ha detto...

condivido fino all'ultima parola (e soprattutto al citazione di Silvestri!)

In tutto questo però manca, secondo me, un piccolo dettaglio: ammesso e non concesso che "non deve interessare quello che si fa sopra e sotto le lenzuola" ... lo possono dite tutti meno che uno come Signorini che campa solo ed esclusivamente di gossip e di quello che i "vip" fanno sopra e sotto le lenzuola.
Questo dimostra che l'intenzione di Signorini è esattamente quella di relegare l'omosessualità ad un fatto da tenere privato e celato e pure che ha rosicato di non avere avuto lui lo scoop su Ferro!
Un'ipocrisia doppia