giovedì 22 luglio 2010

Fabri Fibra Omofobo e maschilista ovvero da che cosa capiamo che uno è gay?

Fabri Fibra per me era solo un nome,
una faccia da pirlone,
un ragazzo un po' coglione,
puttaniere e volgarone.

No non è uno dei testi di Fabri Fibra ma quel che fino a ieri ho pensato di lui.

Poi leggo sulla rete che in una sua canzone (sic!) recente, ha detto di Marco Mengoni che è gay.

Ecco la parte di testo vituperata:
Secondo me Mengoni è gay ma non può dirlo
Perché poi non venderebbe più una copia
Già me lo vedo, in camera arriva una figa
Prende il suo cazzo in mano e lui "lasciami, ti prego!"

La prima frase è quasi  condivisibile, denuncia una certa omertà imposta dal mercato discografico, e l'omofobia di fondo di chi i dischi li vende (non so se anche quella di chi i dischi li compra, siamo sicuri che se Marco Mengoni si dichiarasse pubblicamente gay venderebbe per questo meno dischi? Io non lo so).
Non credo comunque che quel che darebbe fastidio del coming out sarebbe il calo delle vendite quanto le implicazioni politiche di chi facendo coming lo fa per autodeterminarsi e dunque contro tutti gli omofobi istituzionalizzati, chiesa e governo in testa, oltre al fatto che, se sei dichiaratamente gay, non vai più in tv,non vai a Sanremo, etc...
Di quello hanno paura le major discografiche non del calo diretto di vendite.

Tornando alla canzone (sic!) di Fabri è la seconda frase che fa vomitare (possibilmente in faccia al suo autore).

In camera arriva una figa
cioè non una cozza e con una figa si rizza a tutti i maschi
prende il suo cazzo in mano
si sa le fighe fanno quello
e lui "lasciami, ti prego!"
Ecco come si comportano, secondo Fibra, i gay (maschi) di fronte alle fighe, si negano, impauriti e in difficoltà, forse profondamente disgustati.

Che visione Fibra ha dell'eterosessualità, del sesso, dei rapporti uomini donne?

Un fallocentrismo imbarazzante e stucchevole che ritorna in molte sue canzoni.
questa ragazza sa che l'ho vista
e comincia a sculettare piano
cosa farebbe una vera egoista
aspetta qualcuno che le dica ti amo
ma appena vede cosa le avvicina
prende i pantaloni e me lo prende in mano
(Che Culo! Che Figa!, dall'album Pensieri scomodi, 2006)
e mi ritrovo una giapponese
in un privé a luci rosse accese
Sembri avere un bel figurino
vuoi passare un bel momentino
paga prima non c’è scontrino
cento euro e ti fai il festino
Tokio Pechino culo e bocchino
cinque ragazze nel salottino
scegline una e paga bambino.
E non mi sembra vero ma ce l’ho fatta
quindi prendo il portafoglio pago e svuoto la sacca
sono talmente ubriaco che sbaverei su queste fighe
ma con un cazzo atrofizzato dopo che ho fatto cinque righe
comunque svolto questa sera mi sono scelto la più seria
la giapponese in giarrettiera
con una faccia che sembra a sfera
che mi tocca la bomboniera
la seconda pasta fa effetto
sette chili in sette giorni tipo la clinica di Pozzetto
io rimango in piedi eretto con in mano il mio biglietto
e davanti un gabinetto In mezzo a due camere da letto
la tipa entra in una e fa l’occhietto
avanti vieni che ti aspetto
mi fiondo dentro come il proiettile sparato in testa a Carletto
con un cazzo che è un carciofo e uno scroto che è uno scrofo
Sono due mesi che non scopo quindi immaginami dopo
due secondi e son già nudo questo è il vero sesso crudo
lei mi tampona la cappella con la bocca pronta a fare judo! (Solo una botta dall'album Mr. Simpatia, 2004)
Insomma un porco maschilista che ha della sessualità e delle donne una visione a dir poco distorta.
E se altri ragazzi non si comportano come lui pretende i ragazzi debbano comportarsi  ecco che sono froci, come Mengoni, che scappa se una ragazza gli mette le mani nei pantaloni. Magari anche molte ragazze la pensano così, che il vero maschio è maschio proprio perchè ha questa visione della donna, donne che magari hanno anche tanti amici gay coi quali invece, non avendo i gay le donne come oggetto sessuale, possono intavolare un discorso che non sia orizzontale...


Ora quel che mi preme sottolineare in questo post non è tanto la fissa omofoba e transofoba di Fibra (che pure c'è):

scendo in pista come il Piotta quando si veste da surfista
ho la mente del masochista
quando ballo come un teppista
questo gay che mi si avvicina cosa pensa tra noi esista
quindi io gli volto le spalle
ma sto gay mi tocca le palle
io mi scanso verso l’uscita
cazzo che figa chi è quella tipa
e questa ragazza si che mi ingrifa
lecca la lingua della sua amica
poi mi ficca questa pasticca in bocca
ma c’è un gay che mi è dietro e tocca
un altro gay che mi lecca il collo (Solo una botta dall'album Mr. Simpatia, 2004)

testo che ha sollevato già illo tempore una marea di critiche con annesso boicottaggio del movimento gay  (quando ancora c'era e si dava da fare...)  critiche dalle quali Fibra si difese dicendo di non avercela con i gay «ma con l'icona del ragazzo di successo pettinato, lampadato e con la cremina che ha perso virilità». (fonte corriere della sera del 29 giugno 2006) replica nella quale si riconferma il maschilismo patriarcale di Fibra (un ragazzo lampadato e con la cremina perde in virilità (sic !).

Oppure
Questa musica e' una figata
anche se poi (tu non la sai ballare)
chiuditi in gabinetto finche puoi (insieme a un transessuale) (Che Culo! Che Figa!, dall'album Pensieri scomodi, 2006)
o, ancora,
Ciao Fibra, compare, scusa la calligrafia da prima elementare,
sono un matto omosessuale, mi chiamo Piero e non so volare.
Ti spedisco le mie mutande perché penso che tu sia un grande,
e s’è vero che odi i gay è perché in fondo un po’ lo sei…”

Ciao Piero. Io mi chiedo: ma sei serio!?
Questo tanga che stringo in mano mi vuoi dire ch’è tuo davvero!?
Non ci credere che odio i gay, mi confondi con qualcun altro,
e se mio figlio nascerà gay io mi lancio dal palco!! 
(La posta di Fibra dall'album Bugiardo, 2007)
Quel che mi preme sottolineare, analizzare e ragionare con voi  sono le considerazioni fatte sul suo ultimo testo omofobo.
Su Facebook, ci si è indignati per la canzone, creando un gruppo di boicottaggio. Tre le posizioni, sintetizzando, tutte miopi e parziali. 1) Fabri non dice niente di male, dare del gay a Mengoni non è un'offesa, se qualcuno lo pensa l'omofobo è lui. 2) Ma che mi importa se mengoni è gay, anche se lo fosse mi piacerebbe lo stesso (della serie l'omosessualità fa schifo ma io ti perdono) 3) ma quale omofobia si tratta di outing... (detta dai froci, che, si sa, si devono distinguere a fare i furbetti che stanno più a destra...)
Quel che sfugge ai più (con rare eccezioni tra cui , nel gruppo di boicottaggio, quelle di una signora non più ragazzina) è che la cosa grave non è aver detto che Marco Mengoni è gay ma la reazione di Marco-presunto-gay che Fibra descrive nel verso successivo. Anche chi nota la frase, constata che è magari un tantinello offensiva ma preferisce concentrarsi sull'omofobia di chi se è gay si nasconde e non lo dice (e per tutti Marco Mengoni è gay lo sanno anche le pietre), sull'omofobia di chi pensa che dare del gay sia offensivo (che però per molti lo è, nel senso che, purtroppo, ancora oggi, se vuoi offendere un uomo gli dai del frocio, proprio come se vuoi offendere una donna le dai della puttana), sull'outing che Fibra avrebbe fatto ma quale omofobia. Ignorando il maschilismo degli altri suoi testi.
Perché si pensa che Mengoni sia gay?
Perché oltre a Mengoni si citano altri ragazzi usciti fuori dai reality della nostra tv? Marco Carta, Simone Scanu? Perché li si pensa gay? Perché li si pretende gay?
Temo che li si pensi gay perchè, nel bene o nel male (che siano davvero gay o no) ne portano i segni esteriori, quelli classici del maschilismo patriarcale. Basta derogare un po' dallo stereotipo del maschio doc ed eccoti nella categoria del gay, che non ha nemmeno dignità di essere una categoria a sé, ma significa, più semplicemente, non virile, e, dunque, femmina.
Tanto si sa i gay sono più sensibili, hanno gusto in fatto di arte, di moda e di cultura, sono bravi nei mestieri artistici guarda caso tutte qualità del femminino, in barba ai gay muratori, carpentieri, buzzurri e maschilisti che eppure ci sono, eccome.
Da un lato il gossip, che magari qualcuno, delirando, ammanta di pseudo spessore politico dicendo che è Mengoni a essere omofobo perchè non fa coming out e che Fibra ha fatto bene a fargli fare outing dimenticando che outing (cioè rivelare l'orientamento sessuale di qualcuno) lo si fa solo se quel qualcuno fa pubbliche dichiarazioni contro gli e le omosessuali il che non è il caso di Mengoni.
Dall'altro la consacrazione e l'eterna conferma dei più triti cliché maschilisti omofobi e sessisti: sei sensibile? Sei frocio.

Scommettiamo su quanti scriveranno dicendo che è così? che Mengoni è gay, è evidente? E' lo stesso delirio della seminarista sfranta, lo stesso delirio maschilista e omofobo di molti gay che si illudono che (auto)rappresentarsi checche abbia un significato politico eversivo e rivoluzionario (ce l'ha ma è conservatore e reazionario).

Io continuo a chiedermi, al di là dei segni esteriori, PERCHE' SI PENSA CHE MENGONI SIA GAY?
Che cosa significa "essere gay" in una società dove ti appioppano un'etichetta che nemmeno sanno bene come usare (visto che di recente si sono inventati i gay for pay, cioè porno-attori che fanno sesso con altri porno-attori ma per soldi mica sono gay... Allora essere gay non si riferisce all'orientamento sessuale, a con chi vai a letto e ci fai cosa (sei attivo o passivo ? altra etichetta penosa).
Essere gay vuol dire abbracciare una cultura, del consumo, del gossip, del ben vestire,   dell'odiare le donne dell'essere promiscui discotecari apolitici apartitici a infami.
In ogni caso, Mengoni che c'azzecca????