venerdì 6 agosto 2010

Poetto: ordinario caso di omofobia?

Alla spiaggia del fico d'india al Poetto (Cagliari, Sardegna) una coppia (un uomo sui 60 e una donna sui 40) hanno accusato due ragazzi di praticare sesso in spiaggia e hanno chiamato i carabinieri che, dopo avere identificato i due giovani, hanno chiesto  ai due che li avevano chiamati se volessero sporgere denuncia per atti osceni in luogo pubblico ma i due hanno declinato l'invito. Durante gli accertamenti, la donna ha ripetuto spesso ai due ragazzi che sono esseri spregevoli che davano uno spettacolo indecenti e abominevoli. I ragazzi facevano rilevare l'omofobia degli accusatori, ma l'uomo risponde che avevano chiamato i carabinieri per il gesto e non per la tendenza sessuali, per salvaguardare i bambini presenti in spiaggia.  Inutile dire che alcune copie etero erano intente in effusioni ben più pesanti senza che la coppia battesse ciglio. Quando i due giovani lo hanno fatto notare la donna ha risposto loro che i ragazzi non potevano capire perchè tanto loro di bambini non ne avrebbero mai potuti avere (sic!).
Ah, la spiaggia in cui i due ragazzi si sono baciati è una spiaggia storicamente frequentata da gay. La notizia era stata data da uno dei due diretti interessati su FaceBook (ho rimaneggiato il suo racconto  nello scrivere il resoconto) il giorno dopo che sono avvenuti i fatti (lunedì scorso). La notizia è stata poi data dall'Unione Sarda e ripresa poi dalla Stampa .

Nell'articolo dell'Unione Sarda, Massimo, il ragazzo che ha scritto il post su FB dichiara al giornalista Michele Ruffi
Eravamo arrivati dopo pranzo, mano nella mano, insieme ad altri amici. Saremo stati una dozzina, sia omo che eterosessuali. Ci siamo baciati, abbracciati come fa una coppia qualunque. Niente di cui vergognarsi, sono il primo a non ostentare queste cose e ad evitare di accarezzare il mio compagno di fronte a bambini piccoli, per evitare domande imbarazzanti ai genitori.(il neretto è mio)
Quindi Massimo non accarezza (allora non sono baci...) il suo compagno davanti ai bambini per evitare domande imbarazzanti ai genitori?
Cioè non per pudore e discrezione e per rispetto delle persone che sono intorno e perchè un conto è un bacio un conto una serie ripetuta di effusioni e di carezze qualunque sia l'assortimento della copia, due donne, due uomini, un uomo e una donna, ma perchè se due ragazzi si baciano davanti ai bambini poi questi fanno domande imbarazzanti ai genitori. 
Insomma se queste dichiarazioni sono state davvero fatte, anche come espediente retorico, ha davvero una bella faccia tosta Massimo a gridare, su FB, di essere stato vittima di un atto omofobico. 
L'articolo purtroppo continua e Massimo perde un'altra occasione per rimanere in silenzio e dice (sempre secondo Michele Ruffi che ne riporta le parole)
Ho partecipato al Gay pride e ad altre manifestazioni, certo, ma non mi piace quel modo di chiedere le cose. Penso che si possano ottenere anche in altre maniere, senza urlare e con un comportamento più soft
Ruffi per questo lo dipinge come un moderato.

Ho il sospetto allora che quel che ha dato fastidio a Massimo  non sia il pregiudizio omofobo della coppia che ha chiamato i Carabinieri ma lo spirito berlusconiano del fare quel che ci pare che, a quanto pare è stato leso.
Infatti Massimo si dice il primo a non darsi in effusioni davanti ai bambini (le carezze però, non i baci...) perchè anche a lui certi comportamenti esagerati come quelli del Pride danno fastidio. Una lite tra simili altro che vittima dell'omofobia!!
Dobbiamo iniziare a usare il tema della lotta all'omofobia con parsimonia per non svuotarla di significato.
Non fraintendetemi. La signora è stata sicuramente omofoba ma lo è anche Massimo che si riferisce alla stessa morigeratezza (anche se lo fa solo per dipingersi ancora più vittima),  i due avendo solo un diverso limite di tolleranza per le effusioni ma seguendo poi lo stesso impianto ideologico: perchè mai i bambini dovrebbero fare domande imbarazzanti vedendo due uomini che si baciano?