domenica 20 marzo 2011

Let's talk a little about Glee

In the previous episode there is a father-to-son talk that was perfect and amazing.
Pushed  by his son's  (only at the time) friend Blaine, who told him his concern about Kurt's tendency to be evasive about sex, Kurt's father explains  to his son how sex between guys is different from guy and girl's not for the mechanic of sex but for the behavior of male sexuality.

Neat, precise and right to the point. 


In the latest episode of Glee Blaine open his heart to Kurt saying he loves him. The kiss(es) they gives each other are mind-boggling 'cause are Real kisses not too much no too little just kisses.


I'm so glad that there is a show like Glee that depicts for the very first time gay characters just like normal people with problems anyone can understand, normal problem yet different 'cause homophobia is all around the world and can punch you literally right in the face.

Glee it's a smart show. In the first season depicts Kurt as a gay guy who has NO sex (as usual), then, after a long while he turns out being with Blaine... You don't need to see them in bed (yet) but the kissing is great!

So gay kids all over the world don't screw like rabbits but LOVE (and play safe)!

domenica 13 marzo 2011

Gay Ikea...



L'apertura a tutte le famiglie va bene.
Anche che i due ci diano di spalle, guardano al loro futuro e non si curano di noi. Non temono il nostro giudizio, non cercano il nostro permesso o la nostra approvazione.

L'età mi lascia un po' perplesso.
Dice, ma nn si vedono di viso, come fai a sapere le rughe?

Le vedo tutte. Sono quelle dei trentacinquenni che ne dimostrano dieci di più.
Due padri, due zii, due uomini che si tengono fanciullescamente per mano prima ancora che due gay sessualmente attivi (nel senso che lo fanno, non dei ruoli... ehm...) Questi non lo fanno...

Insomma non sono una coppia come questa.



Ma quel che mi preoccupa di più è che lo sguardo si perde su un fondale marroncino cacarella, come a dire, abbiamo ottenuto i nostri diritti e ora guarda che bel futuro di merda ci aspetta...

E, comunque, arriviamo sempre dopo l'Austria



Francia...


States...

sabato 12 marzo 2011

film che voglio vedere

Un bell'articolo su The Kids Are Allright

Leggo e volentieri quoto

In difesa del film
sulle «finocchie»

di Michele Anselmi
COMMEDIA. Bella l’opera di Cholodenkoi. Non c’è propaganda omosessualista. Come scritto a destra, dopo l’uscita di Julianne Moore contro la battuta omofobica di Berlusconi.
Eccolo da oggi nelle sale, in un centinaio di copie, il film che tanto ha fatto imbufalire i giornali di centrodestra. Sarà perché I ragazzi stanno bene parla di mamme lesbiche, donatori di sperma e inseminazione artificiale. O magari perché una delle due protagoniste, Julianne Moore, ebbe l’ardire, lo scorso novembre al Festival di Roma, di commentare un’infelice sortita di Berlusconi.
«Ha detto proprio così? “Meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay”? Penso sia una battuta idiota e stantia. L’orientamento sessuale dipende dalla biologia: sei quello che sei». Il giorno dopo fioccarono le stroncature, infarcite d’un insolito disprezzo. Sul Giornale Cinzia Romani parlò di «finocchie lesbo-chic», in difesa del premier «discriminato» dalla Moore perché «reo di eterosessualità conclamata».
Il borbonico Camillo Langone, su Libero, dichiarato tutto il proprio «schifo» nei confronti del film (non visto) e sfottuta la Moore per via dei suoi matrimoni, sentenziò invece: «Mentre credete di assistere a un innocuo spettacolo vi verranno somministrate forti dosi di propaganda; propaganda omosessualista, di quell’ideologia secondo la quale omosessualità è meglio (non uguale: meglio)».
In effetti tutto torna. Non è stato proprio il premier, due settimane fa, a rassicurare i Cristiano Riformisti, tra gli applausi, dicendo che, con lui al governo, «non ci saranno mai adozioni ai single e matrimoni gay»? Un film come I ragazzi stanno bene potrebbe rovinargli la digestione, e tuttavia Berlusconi farebbe bene a perdere 106 minuti - la distributrice Lucky Red è pronta a spedire il dvd - per vederlo. Perché la commedia di Lisa Cholodenko è arguta e profonda, a suo modo spiazzante, di sicuro divertente. Soprattutto mostra la distanza siderale esistente, in materia di diritti, tra la civile America e l’arretrata Italia.
Nel film sono due le mamme omosex. Nic e Jules, ossia Annette Bening e Julianne Moore. Serenamente sposate da anni, vivono in una bella casa da qualche parte della California del sud, dove hanno tirato su i figli Joni e Laser. Madri esemplari, si direbbe: premurose e sensibili, all’occorrenza severe. Joni, che deve il suo nome alla cantautrice Joni Mitchell, ha appena compiuto 18 anni e sta per andare al college. Così quando il fratello quindicenne le chiede, come ultimo favore, di rintracciare il padre che donò il seme usato per fecondare le due donne, lei accetta incuriosita. Segue telefonata e primo incontro. Paul, ovvero Mark Ruffalo, è uno scapolo incallito e vitalista, ramo cibo biologico, tutto jeans e camicie a scacchi. «Perché ho donato lo sperma? Pagano 60 dollari. E poi mi sembrava più divertente di donare il sangue» risponde alla domanda cruciale dei due fratelli. Chiaro che I ragazzi stanno bene racconta il bizzarro rapporto che si crea tra lui e i figli che non sapeva di avere. Intanto, di fronte a quel terremoto, vengono a galla i problemi matrimoniali delle due mamme. L’una, Nic, medico di successo, risolta sul piano professionale, tutta Volvo station-wagon e vini rossi doc. L’altra, Jules, infelice e insoddisfatta, alle prese con una nuova attività da giardiniera che la porterà prima nella casa e poi nel letto di Paul. Ma tranquilli: finirà come deve finire, senza pentimenti e ricatti, le due restano gay, e la tempesta servirà a rinsaldare il rapporto di coppia anche sul piano degli affetti.
Diciamo la verità: Annette Bening meritava, ben più di Natalie Portman, di vincere l’Oscar. Per come indossa le rughe e il tempo che passa, facendo di Nic un personaggio per nulla radical-chic: anzi fragile dietro il piglio autoritario, l’atteggiamento da uomo di casa. A dirla tutta, non è vero che «ci si dimentica quasi subito della coppia lesbica», come sostengono le due attrici. Al contrario, il pregio del film sta proprio nello sguardo che la regista Lisa Cholodenko, gay dichiarata e felicemente coniugata, posa sulle due cinquantenni: descritte nel loro ménage matrimoniale, tra alti e bassi, bagni nella vasca al lume di candela e raffreddamenti sessuali combattuti a colpi di film macho-gay.
Costato appena 4 milioni di dollari, I ragazzi stanno bene ne ha incassati oltre 20 al box-office americano, il che è un buon risultato per un film di impianto indipendente, sia pure ricolmo di volti noti: il trio Moore-Bening-Ruffalo, più la luminosa Mia Wasikowska di Alice in Wonderland. La commedia, frizzante senza essere frivola, non rinuncia a qualche nudo realistico, impertinente nei dialoghi, custodisce un sapore universale. Perché, dice la regista: «Anche i gay meritano di avere gli stessi guai degli eterosessuali».
Sul Riformista
.

A suo tempo ebbi modo di parlare del film soprattutto sul modo fallocentrico col quale il film mostra la sessualità lesbico (il vibratore altrimenti due donne senza cazzo che che fanno?). In conferenza stampa mi fu spiegato che il film voleva mostrare la routine della coppia lesbica ma che a rinsaldare il loro rapporto anche sessuale sia un uomo che vediamo a chiappe all'aria mentre si ingroppa Jiulian Moore e non solo, mentre della sessualità lesbo si vede solo un cunnilingus (sotto le coperte) e sto vibratore spaziale beh non ci sto!

Il film va comunque visto per capire come il nsotro paese sia ormai morto e marcito da tempo.

Amore crudo e 3 Day Weekend al cineforum Buzz

Con ritardo più che settimanale ecco il resoconto del mio terzo incontro con Buzz intercultura.
Stavolta ci sono andato col mio amico Paolo e come al solito abbiamo visto un corto un lungo e, stavolta, uno spot.
Sto parlando del cineforum organizzato da Buzz intercultura presso il centro sociale Acrobax (all'ex Cinodromo) dal titolo San Paolo Gay
Partiamo dallo spot, Família é amor prodotto per la ILGA, associazione gay e lesbica portoghese.
Lo spot dovrebbe sostenere i genitori di figli gay ed è andato in onda in tutte le tv del Portogallo lo scorso anno.

Nell'illustrare il rapporto tra padre e figlio lo spot si usa la solita retorica maschilis-sessista. Il padre e il figlio giocano a palla, vanno in macchina; il padre insegna al figlio a guidare l'automobile. I consigli vengono dati in una bisca, davanti a un tavolo da biliardo, quando il figlio si è infortunato un piede (come?) il padre lo sostiene...

Insomma la solita vita NORMALE di una famiglia NORMALE.
Fin quando il figlio non dice al padre che ha scoperto di essere gay. E, povero padre, dice che non sapeva che dirgli (è sua la voice over).
Ma siccome ha un figlio gay mica è per questo meno padre! Perché la famiglia è comprensione e amore... E (aggiungo io) bisogna accettare il figlio gay come si accetta il figlio mafioso e il figli stupratore.

La normalità in cui si cerca di far entrare il figlio gay è lo stesso alveo da cui nasce l'omofobia, la normalità di quegli stessi padri e figli etero che al figlio di questo padre normale ma tollerante lo prendono in giro, lo picchiano, lo vessano.

Insomma siamo sempre nell'otica di Forrest Gump ti accetto nonostante la tua diversità. Faccio finta che sei lo stesso normale! Uh, quanto sono buono!
E no.
Io non sono normale! Non guido la macchina, non gioco a biliardo. Ma non perchè sono gay. Ma perchè essere uomini non implica guidare la macchina o rompersi una gamba. Questa mentalità maschilista e sessista la lascio alla famiglia etero per la quale sono incompatibile.
Famiglia patriarcale che voglio distruggere, devo distruggere, se voglio avere cittadinanza anche io nel mondo. Per liberare non solo i froci come me ma anche gli e le etero...
Insomma un passo falso, un incidente di percorso, soprattutto se paragonato a un altro spot sempre dell'Ilga.



Poi è stata la volta del corto Amor Crudo (t.l. Amore acerbo) (Argentina, 2008) di Martín Deus che il conduttore del cineforum traduce in un improbabile italiano amore grezzo.
Il corto mostra due ragazzi liceali alla fine della scuola, due amici in un racconto dall'interessante scansione narrativa (solo alla fine capiamo che fanno sesso, cioè che uno masturba l'altro) che fa montare l'attesa per tutto il tempo. Si baceranno? Lo faranno? Il realtà hanno già fatto tutto quello che dovevano fare. Ecco perchè apparentemente senza motivo uno chiede all'altro cosa prova per lui (e l'altro gli risponde che siamo amici).
Solo alla fine si capisce l'intimità, anche sessuale che c'è tra i due (con un dettaglio molto tenero: il masturbatore avvicina al proprio viso la mano ancora calda di seme dell'amico e lo odora e ne saggia la consistenza con le dita e poi se la pulisce sul petto dell'amico che la discosta con giocoso fastidio).
Una visione romantica dell'adolescenza dove probabilmente uno solo dei due è gay. L'altro ha solo attraversato la fase di passaggio. Aveva già detto tutto Krámpack, (Spagna, 2000) di Cesc Gay...

Ecco qui il corto, in due parti.



Poi è la volta del lungometraggio 3 Day Weekend (Usa, 2008) di Rob Williams un film da camera che racconta di un weekend in una bellissima casa di montagna delle coppie Simon e Jason e Cooper col suo giovanissimo fidanzato. Ognuno di loro invita un amico e, no, niente orgia alla Queer As Folk ma dinamiche borghesi e gay. Simon e Jason si lasciano perchè Jason porta come amico un escort (brutto) che è la sua ultima fiamma (come si fa ad amare qualcuno al quale devi dare dei soldi per farci sesso non lo capirò mai...). La coppia è aperta ma la regola è che nessuno sappia delle scopate dell'altro. Ma portare l'altro in casa, un escort per giunta! Insomma dinamiche borghesi. O meglio è Jason a essere un ipocrita del cazzo. Ami la marchetta? E fidanzatici. (Beh a ben vedere forse è quello che fa...) Simon e Jason sono stati insieme anni prima entrambi sulla quarantina si riferiscono l'uno all'altro come ragionano come due sessantenni (eh quando eravamo giovani ma si sa la cultura gay americana è crudele come ogni adolescente e anche un po' cretina. Il ragazzo giovane di Jason porta un amico di università che pensa solo a scopare al punto tale da chiedere all'escort come si entra nel mestiere (sic!). E poi ci sono un istruttore di Jogha sempre nudo e un giovane collega di lavoro di Simon che si innamorano a prima vista (che teneriii) e capovolgono alcuni luoghi comuni: l'istruttore di Jogha a suo agi con il proprio corpo è fuggito da una famiglia omofoba il giovane ragazzo impacciato ha dei genitori che lo hanno accettato... come a dire i traumi ce li creiamo un po' anche noi Blame on yourself!.
l'affetto pudico tra due ex, l'amore profondo del ragazzo giovane per il suo compagno che ha 20 anni di più e che piange paventando che non potranno invecchiare insieme (insiemmeeeee ins.... scusate!). Un film un po' claustrofobico e dall'andamento insolitamente lento (nel senso che tra un dialogo e l'altro, come si dice in gergo teatrale Passano i treni.
Un film che dimostra che la comunità gay americana è comunque molto più consapevole di quella italiana anche se, ovviamente, l'estrazione sociale aiuta (nessuno qui fa l'operaio...).





Insomma comincio a capire che nonostante il cineforum sia ospitato da un centro sociale (quindi compagni con entrambe le mani a pugno) la riflessione politica (anche in senso blando) non investe la programmazione. I film vengono visti e programmati perchè se parla de froci (a proposito solo ed esclusivamente film per maschi gay il lesbismo se c'è è sempre una accidente satellitare rispetto la storia gay come nel film tedesco visto la settimana scorsa).

Sarebbe bello far un po' di dibattito. La prossima volta che vado (purtroppo giovedì 10 ho dovuto saltare per impegni teatrali...) lo proporrò.

lunedì 7 marzo 2011

Star Trek New Voyages: Blood and fire (thru Buzz intercultura)

Sono ancora con le lacrime agli occhi per questo CAPOLAVORO che mi ha commosso per l'amore per Star Trek, per l'enorme conoscenza della serie e per la storia struggente tra due ragazzi, due membri dell'equipaggio dell'Enterprise.
Un'amore tributato anche dagli attori delle altre serie, in questo episodio Denise Crosby, Tasha Yar di TNG, che qui interpreta Jenna, la nonna (?) di Tasha.

Solo un Trekker può apprezzare fino in fondo ogni elemento di questo doppio episodio.

GRAZIE A BUZZ INTERCULTURA che lo ha postato.





L'episodio negli States ha ingenerato diverse critiche da parte dei fan etero (e omofobici) come riportato da Michael Jensen nel suo blog After Elton (mi dispiace per voi che non leggete l'inglese...)

Quando mi sarò ripreso dalle lacrime tonerò a scriverne...

QUESTO POST COMPARE IDENTICO SU ENTRAMBI I MIEI BLOG

domenica 6 marzo 2011

Gay Wave? Da vomitare!

Leggo questo art... questo pos... questo scritto su gay wave:

Nina Moric non perdona Luca Dirisio per le sue accuse [quali? L'autore non le dice] : i due concorrenti dell’Isola dei Famosi 2011 hanno avuto una forte discussione, uno scontro che ha portato l’ex di Fabrizio Corona ad aggredire il cantante [non è vero che lo aggredisce. nememno glielo dice in faccia. ne parla con Eleonora Brigliadori,come fa fede il video] : “Forse Luca è gay e frustrato; vuole Thyago, ma non ce la fa e allora se la prende con me” – questo, ciò che ha dichiarato prima della diretta dell’ultimo mercoledì; una messa in onda che è stata testimone proprio dell’eliminazione del cantante. Simona Ventura ha affrontato la questione in studio, ma lui non ha battuto ciglio: nessun pianto, nessuna risposta. Le provocazioni della Moric, insomma, non hanno destabilizzato il maschio dell’Isola.

A dire il vero, le voci sull’omosessualità di Dirisio girano da molto tempo. Interessati, però, alla presunta storia d’amore tra Carl Portal e Francesco Mariottini di Amici e a molte altre love story, non abbiamo avuto modo di studiare il comportamento del cantante.

Nonostante questo, siamo sicuri che i pettegolezzi dureranno ancora per qualche settimana: dovrà pur dare qualche risposta a tutti coloro che si fanno mille film sulla sua gaiezza, non credete? Secondo voi, da che parte sta il cantante? Sponda destra o sponda sinistra?

Vi aspettiamo in tanti anche su Facebook, non dimenticatelo!
Continuate a seguirci. Alla prossima!

Dunque, invece di trattare Nina Morovic come Busi ha trattato Alba Parietti l'autore di questo scritto omofobo non batte ciglio per quello che Nina crede essere un insulto fatto a mo' di battuta, (se la ride e manco lei crede veramente che lo sia, è solo un modo per insultare....) come si vede bene nel video:




In una lite precedente Dirisio le dice Sei una finta buonista. A me di te non me ne frega niente ma statti zitta, tornate in Romania dove sei nata. (fonte gossip.fanpage

Già per una frase del genere per me dovrebbe essere eliminato dall'isola.
La battuta di Moric  fa parte del cattivo costume di pensare che dare del gay a qualcuno sia offensivo. E il nostro autore di Gaywave invece di trasecolare su cotale maschilismo patriarcale (in precedenza, nello stesso video, basta vederlo dall'inizio, Moric critica che Dirisio usi delle medicinali contro la caduta dei capelli...) confessa candidamente di non avere avuto modo di studiare il comportamento del cantante.

E' evidente che l'autore del post è vittima della stessa mentalità. Sei gay non perchè ti piacciono gli uomini ma se hai atteggiamenti poco virili che possono essere dedotti dall'osservazione del comportamento.


Non pago non solo critica la mentalità di Moric ma conferma quei valori (sic!) chiedendo che Dirisio si giustifichi per le illazioni sulla sua gaiezza, non, casomai, per le sue uscite razziste sulle origini di Moric.

dovrà pur dare qualche risposta a tutti coloro che si fanno mille film sulla sua gaiezza, non credete? 

Concludendo poi con un frasario da anni 50
Secondo voi, da che parte sta il cantante? Sponda destra o sponda sinistra?
Quindi omofobo e fiero di esserlo.

Su questo post, su questo sito io ci vomito.

Roma Europride 2011? Ma davvero? Con quel poster???




Ecco il poster ufficiale del Roma Europride 2011.

Che cosa l'Europride?
L'Europride è il più grande evento internazionale GLBT, ospitato da una città europea diversa ogni anno. Il 2011 è l’anno di Roma, la città eterna. Per 15 giorni, si svolgono eventi artistici e culturali in tutta la città ospitante. Europride culmina con la tradizionale parata dell’orgoglio, concerti, feste spettacolo a carattere sociale e party con club internazionali.

Sabato 11 giugno 2011 per le strade di Roma sfila la grande parata dell'EuroPride. La manifestazione sarà preceduta e seguita da tutta un ricco calendario di eventi culturali, artistici, di musica e spettacolo, di elaborazione politica e di sport.
È tempo di un nuovo Grand Tour per lesbiche, transgender, gay e bisessuali. Un viaggio all'insegna dell'orgoglio, che offre l'opportunità di unire la riscoperta delle bellezze di Roma e dell'Italia intera alla rivendicazione di pari diritti per le persone GLBT.

Probabilmente siete già stati a Roma, in occasione del World Pride del 2000. Oppure potreste aver già visitato la Città Eterna in veste di semplici turisti. Ma potreste anche non essere mai venuti.
Per chi ha voglia di tornare in una delle città più incantevoli del mondo e per chi da sempre è curioso di conoscerla per la prima volta non c'è occasione migliore di questa!

Giugno sarà ancora una volta e con più forza il mese dell'orgoglio GLBT non solo italiano, ma europeo. E Roma invita a gran voce gay, lesbiche, bisessuali e trans di tutto il continente a invadere in modo colorato e gioioso la Città Eterna, per affermare la visibilità, l'orgoglio, la pari dignità e il rispetto di tutti/e/*, nello Spirito di Stonewall.

Roma è la città che ospita il Vaticano, centro di una delle religioni che più si mostrano ostili nei confronti dell' omosessualità e transessualità, del riconoscimento di pari diritti per le coppie e le famiglie lesbiche gay e trans, dell'omogenitorialità e transgenitorialità, della prevenzione e della lotta dell'aids attraverso la diffusione dell'uso consapevole e informato del preservativo nei rapporti sessuali.
Non solo. La legislazione italiana, anche a causa delle continue ingerenze vaticane, non riconosce alcun diritto alle persone GLBT, contribuendo in questo modo al consolidamento di pregiudizi, ignoranza e discriminazione, che sono sfociati negli ultimi anni anche in episodi di violenza.

Per questi motivi è molto importante per l’Italia e per Roma la vostra presenza numerosa e la vostra partecipazione alla manifestazione dell’11 giugno, qualunque sia il vostro orientamento sessuale e la vostra identità di genere. il Pride è infatti un momento di condivisione, di gioia e di visibilità, che richiama in piazza non solo omosessuali e trans, ma anche tutti gli amici, i famigliari, i parenti, i simpatizzanti, i sostenitori e chiunque auspichi un mondo più giusto, più equo e rispettoso.

Amiche e amici di tutta Europa, venite! Roma vi aspetta a braccia aperte, per un abbraccio che si tinge dei colori dell’arcobaleno. Roma vuole essere la capitale dell’accoglienza GLBT e noi organizzatori dell’EuroPride di Roma 2011 ci auguriamo che oltre a unirvi a noi per chiedere il miglioramento della qualità della vita delle persone GLBT, vorrete godere con noi delle bellezze di questa città senza tempo.
Venite a passeggiare per i vicoli del centro storico, tra il Patheon e Fontana di Trevi, tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo. Sdraiatevi sulle spiagge gay di Ostia, dove non mancheranno le occasioni di tanti incontri divertenti e stimolanti. Fatevi trascinare dai ritmi della movida dei gay club e respirate con noi l’atmosfera magica di questa città, che tra la primavera e l’estate mostra il suo aspetto più bello, più intrigante. Che vi farà innamorare.

Questo si legge sul sito ufficiale del Roma Europride.

Per 15 giorni, si svolgono eventi artistici e culturali in tutta la città ospitante. Europride culmina con la tradizionale parata dell’orgoglio, concerti, feste spettacolo a carattere sociale e party con club internazionali.

E la politica?!?!?
Non c'è!
Infatti è stata tolta pure dalle parole stampate nel manifesto dove leggiamo:

Diritti (e rovesci, si sa tutti i gay fanno la maglia)
Uguaglianza (anche io, froscio, voglio essere preso a pesci in faccia dal Governo come tutti i mie connazionali etero)
Storia (sì, ché Roma c'ha avuto i romani mica come gli Stati Uniti che c'hanno ducentanni di storia e basta)
Arte (come quella ritratta sul manifesto)
Cultura (quella gay della festa...)
Divertimento (...e del sesso).

Una descrizione dell'Europride provinciale e pavida, per educande.
Prima si invitano solo gli amici della parrocchietta
Un viaggio all'insegna dell'orgoglio, che offre l'opportunità di unire la riscoperta delle bellezze di Roma e dell'Italia intera alla rivendicazione di pari diritti per le persone GLBT.

con insistenza
E Roma invita a gran voce gay, lesbiche, bisessuali e trans di tutto il continente a invadere in modo colorato e gioioso la Città Eterna, per affermare la visibilità, l'orgoglio, la pari dignità e il rispetto di tutti/e/*, nello Spirito di Stonewall.

Poi ci si ricorda che esistono anche gli e le etero!!! E, in zona Cesarini, (Cesaroni?) ecco che ci si ricorda anche di loro,

Il Pride è infatti un momento di condivisione, di gioia e di visibilità, che richiama in piazza non solo omosessuali e trans, ma anche tutti gli amici, i famigliari, i parenti, i simpatizzanti, i sostenitori e chiunque auspichi un mondo più giusto, più equo e rispettoso.

Notate, en passant, come l'esplicitazione del genere per eludere il maschilismo storico della nostra lingua di solito riportato secondo due formule diverse, tutti\tutte o tutt*, che ha ingenerato due scuole di pensiero l'una avversa all'altra, sia stata fusa in una soluzione unica, tutti/e/* perchè, si sa, noi gay e lesbiche non solo siamo trans e quindi oggi posso avere la pisella e domani no (o viceversa) ma mica ci accontentiamo di scegliere tra i due sessi che esistono in natura, no! Posso anche essere che so, uoma e domani donno.

Insomma il ridicolo che sfocia nel delirio.

Ma che vogliono 'sti froci 'ste lesbiche e tutto il loro caravanserraglio?
rivendicazione di pari diritti per le persone GLBT
Quali diritti?
affermare la visibilità, l'orgoglio, la pari dignità e il rispetto di tutti/e/*, nello Spirito di Stonewall.
STONEWALL chi????
Da chi? Da che?
Ma si capisce! Dal Vaticano

Roma è la città che ospita il Vaticano, centro [sic!] di una delle religioni che più si mostrano ostili nei confronti dell' omosessualità e transessualità.

Infatti è il Vaticano che impicca i gay mica l'Iran islamico...
del riconoscimento di pari diritti per le coppie e le famiglie lesbiche gay e trans dell'omogenitorialità e transgenitorialità, della prevenzione e della lotta dell'aids attraverso la diffusione dell'uso consapevole e informato del preservativo nei rapporti sessuali.

Perché invece l'ultima campagna del Governo Italiano che invita a farsi il test ma non menziona i profilattici (preservativo che parola volgare!!!) è all'avanguardia...

Non solo.

Ohibò! Vuoi vedere che ho parlato troppo presto?!

La legislazione italiana, anche a causa delle continue ingerenze vaticane,

E certo poverini, Pdl e del Pd (che ha derubricato dalla sua agenda politica questi diritti tanto millantati) vorrebbero , ma il vaticano ingerisce (ehm...).  Infatti è Bagnasco che firma le leggi italiane, mica il presidente della repubblica Napolitano...
Per fare un pride che non pesta i piedi a nessun politico italiano si dà tutta la colpa al Vaticano, famoso centro (de che?) di una delle religioni che più si mostrano ostili nei confronti dell'omosessualità e transessualità.

La legislazione italiana (...) non riconosce alcun diritto alle persone GLBT, contribuendo in questo modo al consolidamento di pregiudizi, ignoranza e discriminazione, che sono sfociati negli ultimi anni anche in episodi di violenza.

Nessuna richiesta esplicita, nessuna menzione del matrimonio, delle adozioni, della legge contro l'omofobia, del riconoscimento delle unioni civili che riguarda anche tante coppie etero, che sono (o dovrebbero essere) il pacchetto minimo.
Si parla di generici diritti senza i quali si consolida il pregiudizio, l'ignoranza e la discriminazione e si arriva agli episodi di violenza.

Nessun accenno al maschilismo, al razzismo.

Siamo froci (e lesbiche) e di questo parliamo.


D'altronde, chissenefrega, perchè l'Europride in realtà è solo un'occasione per far girare dei soldi:

Sabato 11 giugno 2011 per le strade di Roma sfila la grande parata [di culo] dell'EuroPride. La manifestazione sarà preceduta e seguita da tutta un ricco calendario di eventi culturali, artistici, di musica e spettacolo, di elaborazione politica e di sport. 
Tutta un ricco? Ah già sinergie da donno e da uoma, che ne vuoi sapere tu, Alessà, che sei solo 'na pora cicciona?

Uuuuh, toh! Compare la parola politica, unica volta eh? Preceduta e seguita da
tutta un ricco calendario di eventi culturali, artistici, di musica e spettacolo, (...) e di sport.
D'altronde
È tempo di un nuovo Grand Tour per lesbiche, transgender, gay e bisessuali. Un viaggio all'insegna dell'orgoglio, che offre l'opportunità di unire la riscoperta delle bellezze di Roma e dell'Italia intera alla rivendicazione di pari diritti per le persone GLBT.

Grand Tour?

Era un lungo viaggio nell’Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo
e destinato a perfezionare la loro educazione con partenza e arrivo in una medesima città. Questo viaggio poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni. Le destinazioni principali erano la Francia, l’Olanda, la Germania, ma aveva come obiettivo privilegiato l'Italia e soprattutto Roma, e di norma includeva le tappe di Venezia, Firenze, Bologna, talvolta Pisa, e poi Napoli, i Campi Flegrei, Paestum e la Sicilia (wikipedia)

Aaaaaah! L'Europride di Roma è per i gay non per i ricchioni!!!!!


Roma vuole essere la capitale dell’accoglienza GLBT e noi organizzatori dell’EuroPride di Roma 2011 ci auguriamo che oltre a unirvi a noi per chiedere il miglioramento della qualità della vita delle persone GLBT, vorrete godere con noi delle bellezze di questa città senza tempo.

Amazza quelle del comitato organizzatore se vonno scopà proprio
tutti/e/* +#@&%$£

Fatevi trascinare dai ritmi della movida dei gay club e respirate con noi l’atmosfera magica di questa città, che tra la primavera e l’estate mostra il suo aspetto più bello, più intrigante. Che vi farà innamorare.
'sti cazzi se l'Italia è il paese più fascista, razzista, maschilista, misogino, patriarcale, omofobo, tansfobico, con un investimento alla cultura dieci volte inferiore alla media nazionale, una classe dirigente che resta al suo posto nonostante i processi in corso, che calpesta la Carta Costituzionale e le più fondamentali regole di democrazia, classista e regionalista. Voi venite a Roma per divertivve.


Stamane mi sento tanto Salomè: voglio le teste di chi ha scritto questa idiozia turistica su un piatto d'argento!
Dico sul serio.

Io denuncio pubblicamente l'incapacità degli organizzatori di questo Europride di saper gestire alcunché. questi non sono militanti del movimento: sono dei volgari piazzisti!


Per tacer del manifesto.

E' una rielaborazione di un opera d'arte e si sa Roma è piena di opere d'arte.
Quale opera è stata scelta?

Il Trionfo di Bacco e Arianna un affresco di Annibale Carracci realizzato tra il 1597 ed il 1600 e conservato nel Palazzo Farnese a Roma, sede dell'Ambasciata di Francia.
Inconscia ammissione degli organizzatori del Roma Europride di non saper organizzare proprio nulla, meglio i francesi...


Intanto quella nel poster è una riproduzione parziale dell'afresco, ecco qui quella integrale (presa dal sito Frammenti d'arte) divisa in due.



Cliccate sulle immagini per ingrandirle.

Di che parla 'st'affresco?

Rappresenta un corteo nuziale, con i due sposi - Bacco e Arianna - seduti su due carri, uno dei quali è dorato e trainato da due tigri, l'altro argentato trainato da due arieti. Avanzano accompagnati da figure danzanti, che recano strumenti musicali, stoviglie e ceste con le cibarie. I due personaggi principali sono contornati da una moltitudine danzante di satiri e menadi, che avanzano ballando al ritmo di tamburelli e corni. Su un asino in testa alla carovana possiamo notare il vecchio Sileno, un satiro particolarmente devono a Bacco. Tutt'attorno è un festoso svolazzo di putti e amorini, simbolo di grazia e spensieratezza. wikipedia e storiarte.blogspot
L'affresco di un matrimonio etero come immagine dell'Europride?!?!!
Come se non ci fossero abbastanza affreschi a Roma che, letti in chiave Camp, potessero essere meglio di Carraccio rappresentativi dell'Europride.

Ma non è finita qui.

Tra i testimonial del Roma europride c'è Vincenzo Salemme molto apprezzato (sic!) da molti siti gay (come Quuerblog) perchè nel 1999 ha diretto un film racconta una storia gay.

O veramente???

Leggiamo il riassunto del film che ne fa Queerblog:
La storia è alquanto singolare: Bruno, di famiglia mafiosa napoletana e dalla virilità inesauribile, prima del matrimonio subisce un trapianto di cornea. Gli vengono messe le cornee di Nina, giovane donna morta in seguito ad un incidente stradale. Nina è moglie del maggiore dei carabinieri Fortunato Cipolletta. E quando Bruno, dopo l’intervento, incontra per caso il maggiore Cipolletta, è amore a prima vista.
Nel giorno di San Valentino, il sogno del principe azzurro che viene a salvare a cavallo il suo amato per sottrarlo a un matrimonio di convenienza, è il trionfo dell’amore. Senza aggettivi.
Il blogger riconosce che il film non è  non è certo uno di quei film impegnati che tanto piacciono a noi gay. Si tratta di una commedia italiana, bella piena di stereotipi, ma che, secondo me, ha un pregio: raccontare l’omosessualità come un normale modo di amare

Infatti in questa scena che prendiamo dal film l'omosessualità è proprio dipinta come normale.



Ma leggiamo la trama COMPLETA del film su Yahoo cinema!
Bruno, unico figlio maschio del boss napoletano Natale, è viziatissimo e tutti lo trattano come un principe. E' fidanzato con la bellissima Roberta, figlia del boss siciliano Antonio, con cui tra breve si sposerà. Bruno fa molte conquiste femminili, mette in mostra una virilità inesauribile e a questa fatica i suoi due fidati scagnozzi attribuiscono la malattia che lo ha colpito agli occhi, costringendolo ad un trapianto di cornea per conservare la vista. Gli organi necessari sono quelli di Nina, giovane morta in un incidente di macchina e già sposa felice del maggiore dei carabinieri Fortunato Cipolletta. Quando l'operazione finisce, la vita sembra tornare come prima. Ma un giorno, mentre corre sul lungomare in compagnia delle guardie del corpo, Bruno vede Fortunato, lo raggiunge e non può fare a meno di dirgli "Ciao, amore". Com'è possibile che sia diventato all'improvviso omosessuale? E come farà a dirlo a Roberta, al padre, alla madre? Gli unici con cui si può confidare sono i due amici sempre presenti che, tra tanti sfottò, si preoccupano perché l'uomo in questione è un rappresentante della legge. Arriva il giorno del matrimonio, e gli sposi sono davanti al sacerdote nel grande prato della villa. Da lontano, in grande uniforme, arriva sul cavallo Fortunato. Bruno lo raggiunge, i due stanno per scappare, quando Bruno si sveglia nel letto d'ospedale. Era stato tutto un sogno. Alla porta si affaccia un giovane carabiniere, chiede scusa per avere sbagliato stanza. E Bruno sospira: "Che peccato" (i neretti sono miei)
Insomma l'idea di fondo del film, il motore comico per cui che Bruno diventa omosessuale è perchè ha le cornee di una donna.
Bel modo di concepire l'omosessualità. Siamo ancora delle femmine mancate.
Ecco perchè è stato scelto dal roma Europride, che scrive tutti\e\* più terzosessista di così!!!

Insomma questo comico che ha usato (in tempi non sospetti) un argomento come l'omosessualità maschile per inanellare solo luoghi comuni è stato scelto come testimonial con tanto di spot.



Diritti (e rovesci): senza nominarli mai. Proprio come fa il PD.

Insomma un disastro di pressapochismo e castroneria.

Ma non è l'unico testimonial.

C'è il compagno Muccino (junior) che blatera di diritti anche lui


Più altri supporter che si sono gentilmente prestati credendo di supportare una giornata di lotta politica mentre hanno fatto solo pubblicità a un turistico giro di soldi.

Come per il resto del paese noi cittadine e cittadini (tertium non datur) italiani dobbiamo liberarci da questi pappa della politica, che invece di lavorare per la causa lavorano per quella che hanno trasformato in una professione: quella del militante che non fa un cazzo di politico ma solo FESTE  e impedisce agli altri che qualcosa venga fatto.


Datemi le loro teste!
Voglio le loro teste su un piatto d'argento!