martedì 2 agosto 2011

Ministro del Ghana ordina l'arresto di tutte le persone omosessuali nella sua zona di competenza. Sit-in di protesta di fronte l'ambasciata italiana


Il Ministro per la zona occidentale del Ghana, Paul Evans Aidoo, ha ordinato l’arresto di tutte le persone omosessuali nella sua zona di competenza. 
Lo denunciano,  in un appello alla Comunità internazionale, i co-presidenti dell'organizzazione per i diritti umani EveryOne  Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau che il 23 luglio u.s hanno pubblicato sul sito dell'associazione il seguente post.

Firenze, 23 luglio 2011. "È di oggi la conferma che il Ministro per la zona occidentale del Ghana, Paul Evans Aidoo, ha ordinato l’arresto di tutte le persone omosessuali nella sua zona di competenza".


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Lo denunciano, in un appello alla Comunità internazionale, i co-presidenti dell'organizzazione per i diritti umani EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau.

“L'offensiva governativa anti-gay è conseguente alla campagna omofoba portata avanti dal Consiglio Cristiano del Ghana, che ha attaccato duramente e pubblicamente la comunità LGBT a più riprese" spiegano gli attivisti. "Purtroppo, come dimostra il caso dell'Uganda, molte comunità cristiane promuovono omofobia in Africa, nonostante gli appelli alla tolleranza promossi dalla società civile".

Riferendosi alla presenza di omosessuali nel Ghana, il ministro ghanese ha ripetutamente dichiarato che "dobbiamo impegnarci con tutte le forze per estirpare queste persone dalla nostra società". Paul Evans Aidoo ha chiesto ai cittadini della regione da lui governata di denunciare alle autorità tutte le persone sospettate di comportamenti omosessuali.

"Chiediamo all'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, al Parlamento europeo e alla Commissione Ue di prendere con immediatezza una posizione che scongiuri nuove escalation di violenza omofoba, nonché il perpetrarsi di gravi violazioni dei diritti fondamentali di persone LGBT nel Paese sub-sahariano. È fondamentale" prosegue il Gruppo EveryOne, "che tutte le forze democratiche e i Paesi membri dell'Ue rivolgano un appello al Presidente della Repubblica del Ghana affinché le affermazioni del ministro Evans Aidoo siano ritrattate al più presto.

Ci rivolgiamo infine" concludono Malini, Pegoraro e Picciau, "a coloro che hanno rappresentato e rappresentano tuttora egregiamente il Ghana in politica estera, come il diplomatico ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, il Giudice della Corte penale internazionale Akua Kuenyehia e l'ex presidente ghanese Jerry Rawlings, che è stato eletto presidente della Economic Community of West African States: è a loro che chiediamo accoratamente di fare in modo che il Ghana - che in passato ha sempre favorito le organizzazioni internazionali e regionali di cooperazione politica ed economica, ed è un membro attivo delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana - mantenga il suo status di Paese democratico, tra i più moderati del continente africano, e continui a rispettare le Carte internazionali sui Diritti Umani, salvaguardando così anche la dignità e l'uguaglianza rispetto agli altri cittadini di gay, lesbiche e transessuali". 

Nota del Gruppo EveryOne.  Il governo del Ghana, purtroppo, esercita una feroce discriminazione contro i gay, che quando vengono identificati subiscono arresti, maltrattamenti, torture e condanne inique. Noi ci auguriamo di sollevare questa realtà e impedire che la persecuzione dei gay nel Paese prosegua, trascinando il Ghana in una deriva intollerante ben lontana dai valori della democrazia. Invitiamo tutti gli amici dei diritti umani a levare proteste accorate contro il governo ghanese e i ministri delle singole regioni, affinché interrompano la terribile persecuzione delle persone gay in atto nel Paese.


Il Corriere della Sera riprende la notizia in un articolo Corriere della Sera in un articolo del 28 luglio u.s. nel quale  apprendiamo che
Secondo i quotidiani locali [Paul Evans Aidoo] ha inoltre chiesto ai cittadini della regione da lui governata di denunciare alle autorità tutte le persone sospettate di comportamenti omosessuali.

marcia gay a.jpgMac-Darling Cobbinah, leader del Centre for Popular Education and Human Rights, ha respinto le richieste del ministro, giudicandole improponibili: “Come si fa ad arrestare la gente sulla base di semplici sospetti”, ha domandato retoricamente durante un’intervista alla BBC.

Ha poi continuato: “Paul Evans Aidoo sta istigando all’odio e vuole dividere la società emarginando ancora di più i gay che rischiano di essere attaccati o ricattati. Un ministro che persegue questi obbiettivi non aiuta la società a crescere”.



Domani 3 agosto 2011 
a ROMA dalle ore 19.00 alle ore 20.30,  
ci sarà un sit-in 
presso l'ambasciata Italiana del Ghana 
in Via Ostriana n.4, 

per chiedere il rispetto delle Carte Internazionali e per sollecitare un intervento dell'Ambasciatrice della Repubblica del Ghana in Italia 
S.E. Evelyn Anita Stokes - Hayford affinchè faccia Suo l'appello lanciato dall'organizzazione per i diritti umani Everyone all'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, al Parlamento europeo e alla Commissione dell’Unione Europea perché prendano una posizione "che scongiuri nuove escalation di violenza omofoba, nonché il perpetrarsi di gravi violazioni dei diritti fondamentali di persone LGBT nel Paese sub-sahariano" Vi aspettiamo tutt*!!! (cfr. evento su Facebook).



Oltre al sit-in altro strumento di protesta è inviare una lettera all'Ambasciatrice della Repubblica del Ghana in Italia, Sua Eccellenza Evelyn Anita Stokes - Hayford, affinchè faccia suo l'appello dell'Associazione per i Diritti Umani EveryOne per la cessazione della persecuzione delle persone LGBTQ nel Paese sub-sahariano.

Di seguito il testo che dovete copiare, apponendo la vostra firma e ad inviarlo ai seguenti indirizzi e-mail:
info@ghanaembassy.it -  consular@ghanaembassy.it


All’Ambasciatrice della Repubblica del Ghana in Italia 
S.E. Evelyn Anita Stokes - Hayford 
Via Ostriana, 4 00199 Roma
info@ghanaembassy.it
consular@ghanaembassy.it

Roma, 2 Agosto 2011

Oggetto: Persecuzione delle persone omosessuali nella Repubblica del Ghana.

Eccellenza,
apprendo, dalla stampa internazionale ed italiana (http://africaexpress.corriere.it/2011/07/ghana_ministro_incita_alla_cac.html), che il Ministro per la zona occidentale del Ghana, Paul Evans Aidoo, ha ordinato l’arresto di tutte le persone omosessuali nella sua zona di competenza.

La denuncia, in un appello alla Comunità internazionale, viene fatta da Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Piccoau, presidenti dell'Organizzazione per i diritti umani EveryOne (http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2011/7/23_Ghana,_ministro_ordina_persecuzione_dei_gay._Appello_EveryOne_a_Onu_e_Ue.html).

L'offensiva contro le persone omosessuali fa seguito alla campagna omofoba portata avanti dal Consiglio Cristiano del Ghana, che ha attaccato, a più riprese, duramente e pubblicamente, la comunità LGBT (Lesbian, gay, bisexual, and trans gender).

Riferendosi alla presenza di omosessuali nel Ghana, il Ministro ghanese ha dichiarato che "dobbiamo impegnarci con tutte le forze per estirpare queste persone dalla nostra società".

Secondo i quotidiani locali ha inoltre chiesto ai cittadini della regione da lui governata di denunciare alle autorità tutte le persone sospettate di comportamenti omosessuali.

Le chiedo, in qualità di Ambasciatrice della Repubblica del Ghana in Italia, di fare Suo l'appello lanciato dall'organizzazione per i diritti umani Everyone all'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, al Parlamento europeo e alla Commissione dell’Unione Europea perché prendano una posizione "che scongiuri nuove escalation di violenza omofoba, nonché il perpetrarsi di gravi violazioni dei diritti fondamentali di persone LGBT nel Paese sub-sahariano".

Confido in un suo intervento in qualità di rappresentante di un Paese democratico membro attivo delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana che in passato ha favorito e accolto le organizzazioni internazionali e regionali di cooperazione politica ed economica nel rispetto delle Carte internazionali sui Diritti Umani.

Distinti saluti,

 CI VEDIAMO TUTT* DOMANI POMERIGGIO ALLE 18

2 commenti:

Guido Allegrezza ha detto...

Attenzione, la Questura di Roma ha comunicato che l'iniziativa si può fare il 3 agosto, anziché il 2, stessa ora, stesso luogo.

Alessandro Paesano ha detto...

Grazie Guido, ho aggiornato la data del sit-in.