mercoledì 10 agosto 2011

Omofobia? E' di casa persino su Notizie Radicali

Leggo per caso questo articolo sul sito Notizie Radicali:

Omofobia, questa è la vera malattia

Naturalmente l'omofobia non è una malattia è solo una espressione per classificare l'avversione per le persone omosessuali.

Anche oggi un genitore di famiglia per così dire “per bene” è venuto a portarmi il proprio figlio sottolineando che “qualcosa non va in lui, dottore, mi sembra che gli piacciano gli uomini, non lo vedo mai con una ragazza, anzi forse non ne ha mai avuto una”. Io lo guardai meravigliato, ma lui riprese “dottò, mica è malato di omosessualità? Geneticamente mi pare difficile, capisca io sono stato famoso per essermi fatto tutte le donne della vallata dove sono cresciuto…Se però è così faccia per favore qualcosa: psicoterapia, farmaci specifici, farmaci americani di ultima generazione”. Lo guardai in silenzio e poi gli risposi che l’omosessualità non è una malattia, ma che la vera malattia è l’omofobia. Mi guardò strano e alzandosi di scatto insieme al figlio e a sua moglie mi disse: “Ho capito devo andare a Milano per farlo curare“.
Onestamente devo dire che come psichiatria Milano è il nome della città che viene preferita come meta di pellegrinaggio in quasi tutti questi casi “patologici” e sinceramente non mi spiego ancora il perché.
Fin qui, tranne l'improvvisa comparsa del passato remoto, nulla di strano. Ma è la frase dopo che mi ha fatto balzare dalla sedia

E’ vero che la spinta sessuale verso lo stesso sesso viene inserita nel DSM-IV TR nei disturbi di identità di genere,
Questo è falso.
L’APA (American Psychiatric Association) che pubblica il DSM  Manuale  Diagnostico  e  Statistico  dei  Disturbi  Mentali   ha depennato l'omosessualità dai “disturbi sociopatici di personalità” sin dal 1987.  Nel DSM-IV-TR,  del 2001 non è l'omosessualità a essere  inserita nei disturbi dell'identità di genere, ma il transessualismo (disforia di genere), che è ben altra cosa.
Lo psichiatra confonde, come si faceva negli anni 50, identità di genere con orientamento sessuale.
Per uno del mestiere una cantonata non da poco.
Non dico che andrebbe radiato dall'albo ma una bella verifica alla sua professionalità sarebbe necessaria.
Poco importa se poi l'autore di una così madornale cantonata prosegue dicendo
ma è pure vero che l’omosessualità nel suo complesso non è una malattia come ancora viene considerata, pur vivendo nel 2011.
Il corsivo è mio.  Viene considerata da chi visto che dalla scienza medica MONDIALE non è più una malattia dal 1987? Il resto dell'articolo si riferisce allo stigma senza individuare i veri effetti deleteri del pregiudizio antiomosessuale. Inanellando una serie di superficialità e leggerezze che uno psichiatra non dovrebbe fare.
Queste persone secondo me hanno la capacità personale di vivere la propria sessualità normalmente pur se nella concezione sociale… di una diversità .
Caro dottore non si tratta solamente della sfera sessuale ma come ogni psichiatra dovrebbe sapere (e ogni essere umano dotato di buon senso e sensibilità) anche della sfera sentimentale, anzi, le due sfere non sono mai completamente scisse.
Purtroppo ancora oggi non si riesce ad uscire da questo confine, sia che si tratti di omosessualità maschile che di quella femminile e si continua a guardare l’omosessuale come qualcuno di diverso da emarginare, che non riuscirà mai a fare nulla di valido nella società e perciò si emargina, così come si emargina tutto ciò che sembra diversità, che si manifesta diverso rispetto al modello di comportamento e di veduta che l’attuale società dei consumi privilegia o considera.
Un italiano così zoppicante da far pensare che questo articolo sia stato pubblicato senza rileggerlo. Un periodo si conclude in maniera improvvisa e sembra mancante di una parte.
Per gli omosessuali la loro diversità
la loro diversità? Non lo stigma sociale?
in questo secolo tecnologico e aperto ad ogni conoscenza nuova è causa di profonda frustrazione, di amarezza e a volte è ancora vissuta come una sofferenza silenziosa come simbolo di quel falso pregiudizio che ancora non si riesce a togliere.
la diversità vissuta come simbolo del pregiudizio?
Che dire? È semplice, l’omofobia è la malattia di questa società
e l'autore di questo articolo ne è intriso in ogni sua fibra
e non l’omosessualità, anzi direi di più non servono leggi speciali,
eccolo l'affondo contro la legge antiomofobia che non è  affatto una legge speciale, cioè per le persone omosessuali, ma una legge che vorrebbe vietare ogni discriminazione in base all'orientamento sessuale, QUALUNQUE ESSO SIA, come stabilito anche dagli articoli 10 e 19 del Trattato di Lisbona:
art. 10
Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione mira a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

art 19
1. Fatte salve le altre disposizioni dei trattati e nei limiti dei poteri conferiti da loro all'Unione, il Consiglio, deliberando all'unanimità secondo una procedura legislativa speciale e previa approvazione del Parlamento europeo, può prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
2. In deroga al paragrafo 1, il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, possono adottare i principi di base delle misure di incentivazione dell'Unione, ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri, per sostenere le azioni intraprese dagli Stati membri al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi di cui al paragrafo 1.
(i neretti sono miei).
In ogni caso da psichiatra e non da persona laureata in giurisprudenza l'autore dell'articolo non ha le competenze giuridiche necessarie per poter fare un'affermazione del genere né tanto meno dire che
basta un comportamento civile e di rispetto verso certi diritti
il guaio è che in Italia certi diritti NON SONO RICONOSCIUTI come si fa a rispettare un diritto mancante?
che anche nel terzo millennio vengono ancora calpestati. A quando, allora, un mondo senza l’odio, il rancore, la guerra e la violenza?
A quando un mondo senza articoli così pressapochisti?
Quando verrà messo al bando il falso moralismo? Credo mai, ma spero al più.

Psichiatra, Coordinatore delle attività di psico-riabilitazione psichiatrica territoriale ASL 2 Chieti-Lanciano-Vasto Presidente Comitato 180 Chieti-Pescara.
Consiglio vivamente al sito Notizie radicali di controllare meglio gli articoli che vengono pubblicati per evitare di fare brutte figure come in questo caso. Perché, come al solito, la via che porta all'inferno è lastricata di buone intenzioni.