domenica 25 dicembre 2011

I siti gay. Lo stigma lo diffondo loro per primi. Sulle illazioni della teologa Uta-Ranke Heinemann sull'omosessualità di Benedetto XVI riportate da Gay magazine.

Il meccanismo è il solito, navigo sulla rete e incappo in un articolo Benedetto XVI è omosessuale, parola di un’amica teologa pubblicato su Gaymagazine firmato da Daniele (e il cognome? Boh!).
Nell'articolo (sic!) si parla della teologa Uta-Ranke Heinemann diventata famosa grazie alle sue provocatorie prese di posizione in conflitto con le tesi ufficiali della Chiesa (...) scomunicata per aver affermato l’impossibilità biologica della nascita di Gesù Cristo da una madre vergine. Il neretto è nel testo.

Ora fra tutti i dogmi della chiesa, resurrezione di Cristo, transustaziazione dell'ostia consacrata (cito a memoria i primi che mi vengono in mente) la teologa mette in discussione l'unico che  spiegazione biologica ce l'ha!
Se infatti Daniele ha tradotto bene dall'intervista a Vice (periodico tedesco non meglio qualificato) la teologa contesterebbe la possibilità biologica della nascita di Gesù Cristo da una madre vergine. Cosa che invece può avvenire! C'è stato pure un film che ha parlato di questo (Non è peccato – La Quinceañera (USA, 2006) di Richard Glatzer, Wash Westmoreland per tacere di Glee): una coppia giovane non vuole consumare l'illibatezza prima del matrimonio e fa del petting spinto. Diciamo che lui le viene sulla coscia, basta un solo spermatozoo ed ecco la ragazza bella e incinta senza esser stata deflorata. Raro ma può accadere. E qui si disquisisce di possibilità biologica non di probabilità. Insomma una che di teologia ne capirà ma di biologia un po' meno (sempre a prender buone le sue dichiarazioni riportate nell'articolo...). Poco importa Daniele dovrebbe avere gli stessi dubbi che ho io e non bersi l'autorevolezza della teologa su basi così labili.

Che dice la biol.... ehm la teologa? Che il Papa è gay (affermazione riportata in corsivo quindi sono direttamente le sue parole sempre tratte dal periodico Vice).

Le prove?

1) I suoi sguardi verso altri cardinali, come con Tarcisio Bertone, lasciano trasparire un guizzo negli occhi verso i corpi maschili.

Beh, anche se fosse vero il desiderio che la teologa dice di vedere in Ratzinger non è detto che venga consumato. Ratzinger potrebbe essere gay e vivere in astinenza. Allora agirebbe esattamente secondo madre romana Chiesa come riportato nel catechismo:
2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

Daniele può non saperlo, ma la teologa, invece no. La teologa (dei miei stivali) preferisce piuttosto pescare nel luogo comune che vuole l'omosessualità evidente.
Da tempo raccolgo sue fotografie, e secondo me dalle immagini traspare il suo orientamento omosessuale.


Niente di nuovo sul fronte occidentale. La teologa fine intellettuale è più omofoba del Papa perchè le basta poco degli sguardi o degli atteggiamenti considerati poco virili per fare del Papa un gay. E qui, al contrario, la teologa può anche non rendersi conto di cadere nei luoghi comuni, ma Daniele, se scrive per una testata che si chiama Gay Magazine dovrebbe...


Che Uta-Ranke Heinemannnon non sia una intellettuale così fine come ci vogliono far credere lo si evince anche da considerazioni sulla misoginia della chiesa riportate in calce allo stesso articolo.

Da quando Lutero ha sposato una suora la misoginia ha caratterizzato il clero,
Certo da Lutero, non da quando la chiesa ha negato alle donne  la possibilità di farsi prete negandole così ogni forma di potere. Da Lutero... Prima la chiesa era un luogo femminista!

E la nostra teologa sciagurata conclude il suo ragionamento (sic!) nel modo più omofobico possibile:
Da quando Lutero ha sposato una suora la misoginia ha caratterizzato il clero, che non voleva aver più nessun scandalo con le donne.
MA di che parla questa? E papa Barberini allora?
E qual è il miglior modo se non avere preti in larga parte gay?
Capita l'antifona? Non vuoi donne in giro? Metti dei gay che , si sa, le donne le schifano! Quel che sfugge alla teologa (può venire a lavarmi il water quando vuole) è che la Chiesa è smepre stata in mano a uomini poco importa l'orientamento sessuale dei quali e che anche quando questi uomini hanno avuto rapporti con donne hanno poi eletto come papi i figli e non le figlie. Quindi basta essere uomini per non permettere alle donne di accedere al potere. Il riferimento a Lutero è assurdo perhè Lutero ha fondato una nuova chiesa contro la quale il vaticano non ha alcun potere. Insomma proprio una cazzata scritta per una articolo da leggere sulla tazza del cesso piuttosto che in sala d'attesa dal dentista.

Mi spiace che Daniele e i tanti lettori (e lettrici) di Gay magazine leggano questa sequela di luoghi comuni omofobici e siano tutti contenti che anche il papa cattivo e che li odia tanto in fondo in fondo sia frocio pure lui...

Non ci bastavano i vecchi siti noti ora ci si mettono pure i siti nuovi a propalare le solite vecchie sciocchezze... Che amarezza!