mercoledì 21 novembre 2012

TDOR: Transgender Day of Remembrance, giornata internazionale contro la transfobia. Il sit in di Roma.

Eravamo poch*, ma eravamo.

Sergio Rovasio ha aperto e chiuso la commemorazione, ha dato il microfono a chi tra i presenti voleva intervenire.
Vanni Piccolo ha esortato il movimento a essere unito. Spero le sue parole non cadano nel vuoto.
Non ricordo più chi ha ribadito come l'ammanco di diritti delle persone lgbt è un ammanco di diritti e basta. Degli stessi diritti civili di tutta la popolazione italiana. Che insomma non ci sono i diritti lgbt ma ci sono i diritti. E basta. Cioè, NON ci sono, mentre ci dovrebbero essere.

Qualcuno ha fatto un intervento più centrato all'occasione qualcun altro forse un po' meno. Molt* non sono intervenut*. Anche perchè negli States dove si commemora non si fanno interventi politici ma si leggono i nomi delle vittime, si raccontano le loro storie, si celebrano le loro vite ora che sono state uccise.


Noi abbiamo ancora molto da imparare.

Ma ierisera eravamo lì.




Alba Montori dalla Fondazione Massimo consoli ha ricordato come siamo tutt* trans.

Ecco. Siamo tutt* trans, come siamo tutt* omosessuali, cittadin* stranier*, Rom, donne. Ogni volta che qualcun* viene discriminat* perchè non si conforma, ogni volta che la differenza viene vista come diversità e sci si sente in diritto di cancellarla anche fisicamente siamo tutt* in ballo è perchè è la democrazia, pluralista e multiculturale, a essere aggredita.
Siamo noi. Tutt* e ognun* di noi.


Ierisera eravamo poch* e nemmeno buon*.

Eravamo.

Noi.

E voi dove eravate?

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