mercoledì 26 dicembre 2012

Fuorigioco. Il nuovo spot di Gaynet contro l'omofobia.




Un minuto e 42 secondi sprecati per non dire nulla se non, nel claim finale, che anche l'omofobia è razzismo riprendendo una dichiarazione del Commissario tecnico (quello che una volta si chiamava allenatore) della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli che auspicava il coming out di qualche giocatore.

Lo spot è diretto da Giuseppe Bucci e si basa sulla sciagurata sceneggiatura di Giulio Spatola prodotto da Prodigiodivino, che ha sostenuto l’iniziativa.


Dov'è il razzismo? Dove l'omofobia?

Certo i due giocatori si baciano ma sono da soli, e fuori dal campo. 

La prima parte dello spot ci mostra solo un ragazzo che ammicca quando vede un pezzo di coscia di un altro giocatore (chissà cosa farà negli spogliatoi allora) o che si mania le unghie (cos'è un gesto ritenuto poco virile?).

Insomma si capisce che il ragazzo è gay

Ma a chi serve? A cosa serve?
Che cos'è l'omofobia?
Dov'è?
Come si manifesta?
Cosa la causa e, soprattutto come ce se ne può sottrarre, difendere?


Sul sito gaynet che ha voluto lo spot Rosario Coco scrive 
Per noi si tratta di un modo di interpretare uno dei motivi principali dell’associazione, la necessità di comunicare e di sensibilizzare all’interno di quei mondi e quegli spazi sociali dove nel dialogo tra le persone l’omosessualità è ancora un tabù.
(...)
Fuorigioco vuole dare un’immagine comune e quotidiana del calcio giocato, mostrando con semplicità e naturalezza che omosessuale può essere anche chi ti sta accanto e desidera semplicemente potersi comportare in maniera spontanea come tutti gli altri, vivendo i propri sentimenti anche dopo una partita di calcetto. 
Purtroppo mi sembra che ci siano altri agenti sociali ben più diffusi e popolosi di quelli del calci amatoriale dove l'omofobia sia diffusa. e poi in un paese come l'Italia dov'è che l'omofobia non è diffusa?

In questo video l'omofobia è un concetto astratto che anche se non viene mostrata si ice che è un male e non va bene.


Gli attivisti e le attiviste  sembrano proprio non avere idea di cosa sia la comunicazione. Non hanno idea di come mostrare l'inclusione, la reciproca esistenza delle persone omosessuali nello stesso tessuto sociale i quelle etero.

Come fan questo video, di nazionalità montenegrina,  diretto da Danilo Marunovic prodotto dal Centar za građansko obrazovanje (CGO) il centro civico per l'educazione, dal Forum GLBT Progres in collaborazione con la Coala Production e il sostegno dell'Ambasciata Canadese.



Qui i due ragazzi si baciano mentre fanno il tifo per la lo squadra e nessuno degli altri reagisce in nessuna maniera. Anche loro fanno parte del team come recita il claim...

Nello spot italiano invece non succede nulla di tutto ciò. Il bacio i due giocatori se lo danno quando sono da soli, privatamente, senza che nessuno sia lì ad assistere testimoniando con l'assenza di una reazione negativa l'integrazione avvenuta.

A un certo punto dello spot pensavo che il ragazzo in panchina fosse  una metafora dei ragazzi gay che nella vita di tutti i giorni sono costretti a vivere nel mondo guardando l'azione dalla panchina perchè loro non sono concessi gli stessi diritti.

Invece nulla.

Questo spot di un minuto e 42 secondi tace omertosamente  e spreca del tempo prezioso senza nulla mostraci (se non dei bei ragazzi...).

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