mercoledì 19 dicembre 2012

Il nuovo spot del sito idealista.co e quello vecchio mai andati in onda in Italia

Leggo su QueerBlog.it di un post sulla nuova pubblicità idealista.com  un sito immobiliare.



Lo spot è in spagnolo ma si capisce bene il senso.

Alla domanda quali sono i desideri per il 2013  ognuno e ognuna nello spot esprime il suo: dallo smettere di fumare - si dice sul post -ad avere una casa con terrazzo (...) l’unica coppia presente nel video è composta da due uomini che per il 2013 desiderano avere un figlio.


Un buon esempio di integrazione sociale.
Lo so che l'espressione è brutta, se ne avete una migliore suggeritemela e la userò.

Con integrazione sociale intendo dire che lo spot mostra le persone omosessuali nello stesso consesso, nella stessa società, delle persone eterosessuali.

Non uno spot ad hoc per loro, o nel quale si mostra quel che fanno i froci e le lesbiche i cui comportamenti specifici sono tollerati dal resto della popolazione anche se certe abitudini rimangono estranee al resto della gente (ricordate lo spot renault col figlio che vede il padre, in drag, fare la fila in discoteca e gli chiede solo se può far entrare lui e i suoi amici/aniche?).

Non uno spot in cui si racconta cosa capita alle persone omosessuali nel mondo in riferimento alla propria omosessualità, ma il semplice annoverare una persona gay o lesbiana, come avrebbe detto la mia amica Frances, nello stesso alveo di tutte le altre persone.

Spot come questi contribuiscono davvero a modificare l'immaginario collettivo e a costruire una società condivisa (ecco, l'ho trovato da solo!) e non una società vivisezionata.


Nel post si fa riferimento a un'altra campagna pubblicitaria dello stesso sito. dello scorso giugno lo spot beccati che, dice il post,  presentava varie situazioni in cui i giovani – anche omosessuali – facevano sesso in macchina.

Prima di parlare dello spot fatemi fare l'Alma Sabatini dell'omosessualità (chiedo scusa ad Alma per l'irriverenza di paragonarmi a lei...)
situazioni in cui i giovani – anche omosessuali – facevano sesso in macchina
Nello spot si vedono un ragazzo con due ragazze, due ragazze, molte coppie etero (cioè di sesso diverso) e anche due ragazzi.

Adesso che ne sappiamo noi se i due ragazzi in auto sono omosessuali?

Potrebbero essere due bisessuali, due eterosessuali, uno bisexx e n etero, un gay e un etero, etc. etc.

Se le etichette sono descrittive in questo caso possono solamente descrivere l'assortimento sessuale della coppia non già il loro orientamento sessuale che non ci è dato sapere nella sua complessa interezza solo da  questo singolo comportamento sessuale.Vale anche per il reciproco. Non possiamo dare per scontato l'orientamento sessuale etero delle coppie di ragazzi e ragazze...

Non è una questione di grammatica e nemmeno di politicamente corretto ma un modo di pensare che dobbiamo abbandonare.
Se vedo due uomini in macchina a fare sesso posso solo dire che quella coppia è dello stesso sesso, cioè omosessuale, e che quei due ragazzi hanno un comportamento sessuale gay ma non posso sapere nulla del loro orientamento sessuale.

Sia perchè esiste la bisessualità, sia perchè c'è distinzione tra comportamento sessuale e orientamento sessuale. E lo spot ci sta mostrando il comportamento non l'orientamento.

L'idea è, insomma, di evitare nel futuro dialoghi come questo:

Hai visto? Francesco è stato beccato in macchina a fare roba con Marilena. 

Ma non era frocio? 

Così (s)ragionando non solo si cancella uno dei tre orientamenti sessuali ma  si impermeabilizza i due superstiti e li si rende incompatibili e oppositori quando le statistiche e gli studi (da Kinsey in poi) ci dicono esattamente il contrario.

Un conto e distinguere fra me e te, qualunque sia il me, etero o gay, e il te oppositoriamente costruito, un conto è invece riconoscere un noi diversamente sessualmente orientato.

Lo spot in questione, che non è mai arrivato nella tv italiana, è davvero squallido

Sul brano Shut Up dei Sin With Sebastian vengono mostrate alcune foto di finti scatti rubati a coppie diversamente assortite colte nell'atto di fare sesso in macchina.
Il claim è ma non era meglio farlo a casa tua?

Ecco come il sito idealista.it spiega l'idea dello spot.
lo spot (...) sprona a trovarsi una casa su idealista.it, partendo da un'intuizione semplice: in quale momento hai pensato: "ho bisogno di una casa..."? la risposta che ci è venuta più spontanea è stata: "quando fai sesso in macchina con la paura di essere beccato in flagrante". abbiamo pensato che l'idea fosse davvero divertente e che milioni di italiani potessero identificarsi nella situazione che la sequenza mostra in modo ironico.
Ecco alcuni degli scatti dello spot.













Sembrano davvero scatti rubati e tutte le persone riprese sono sorprese o incazzate. Sono persone violate, non solo nella loro privacy, anche se stanno facendo sesso in macchina si presume al buio e in una zona isolata della città.
Uno stupro fotografico, che al contempo viola la privacy delle persone e mercifica il sesso nel modo più violento possibile e anche impossibile.
Se questi scatti fossero veri non potrebbero certo andare in tv a meno del consenso di ogni singola persona ripresa.

Non mi sembra un sesso gioioso quello ritratto, ma un sesso proibito, un sesso piccante, un sesso da gossip. Da questo punto di vista chi fa sesso a 3, sia che si tratti di un uomo e due donne o due donne e un uomo e mostrato come esempio di sesso eccessivo, estremo, ai limiti della normalità.


Lo spot in Italia non è andato in onda, per fortuna, rifiutato dalle emittenti che lo hanno ritenuto potenzialmente offensivo nei confronti dei telespettatori.
In Spagna lo spot va in onda dopo le 22.
In prima serata ne va in onda una versione censurata che dà ancora di più il senso intimamente pornografico di queste immagini.


Ora capisco gioire quando in uno spot vengono descritte coppie omosessuali ma non è sempre detto che questo sia positivo. Questo mi sembra proprio uno di quei casi.


4 commenti:

Gaetano ha detto...

"Non è una questione di grammatica e nemmeno di politicamente corretto ma un modo di pensare che dobbiamo abbandonare.
Se vedo due uomini in macchina a fare sesso posso solo dire che quella coppia è dello stesso sesso, cioè omosessuale, e che quei due ragazzi hanno un comportamento sessuale gay ma non posso sapere nulla del loro orientamento sessuale.

Sia perchè esiste la bisessualità, sia perchè c'è distinzione tra comportamento sessuale e orientamento sessuale. E lo spot ci sta mostrando il comportamento non l'orientamento.

L'idea è, insomma, di evitare nel futuro dialoghi come questo:

Hai visto? Francesco è stato beccato in macchina a fare roba con Marilena.

Ma non era frocio?

Così (s)ragionando non solo si cancella uno dei tre orientamenti sessuali ma si impermeabilizza i due superstiti e li si rende incompatibili e oppositori quando le statistiche e gli studi (da Kinsey in poi) ci dicono esattamente il contrario.

Un conto e distinguere fra me e te, qualunque sia il me, etero o gay, e il te oppositoriamente costruito, un conto è invece riconoscere un noi diversamente sessualmente orientato."

Sottoscrivo ogni singola parola. Il cambiamento si deve raggiungere anche cominciando ad evolvere il proprio modo di pensare. Non si tratta di diventare buonisti e politically correct (sono il primo a detestare entrambe le cose), ma di cominciare a capire che le persone non sono classificabili secondo criteri tassonomici, come tante species di un unico genus. Al massimo, come dici, possiamo de-scrivere (e giammai pre-scrivere) il loro comportamento sessuale in una data circostanza, senza che esso possa divenire una spiegazione esaustiva dell'orientamento sessuale di una persona. Dobbiamo cominciare ad allenare la nostra mente ad essere più inclusiva e a superare certi orizzonti limitati che ci poniamo da soli, complice una società che invita le persone a non andare un po'più in là del proprio naso.

Alessandro Paesano ha detto...

Gaetano le tue parole costituiscono per me una graditissima e indispensabile iniezione di ottimismo. E dati i tempi non sai quanto gradito.

Inutile dirti che il mio blog è aperto a ogni tuo intervento e anche a una collaborazione più fattiva.

Ti andrebbe di scrivere per elementidicritica?

Gaetano ha detto...

Ti ringrazio di cuore per le belle parole e per la proposta. Devo essere sincero, mi trovo leggermente spiazzato (in senso buono, si intende). Avendo già molti impegni di studio e di lavoro la mia paura è quella di non trovare del tempo anche per dedicarmi a scrivere qualche riflessione per il tuo blog. Se però ti è gradita una collaborazione saltuaria, spero davvero tanto di poter contribuire con qualche mia riflessione allo sviluppo del blog.
Se puoi indicarmi un tuo indirizzo per contattarti in privato, potremo discutere meglio i dettagli.
Grazie ancora per la proposta! =)

Alessandro Paesano ha detto...

Ma certo!
Nessun obbligo di assiduità! Quando hai tempo e modo posti quel che vuoi.

per contattarmi in privato scrivimi cliccando
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