sabato 31 marzo 2012

ma sospendere un telefilm in replica non vuol dire censurarlo

La stessa fonte che ha indotto Andrea Maccarrone a scrivere il falso fa cadere in errore anche il sito gay.tv che pubblica un articolo nel quale si afferma che

E così dopo la cancellazione dal palinsesto di Rai 4 della serie Fisica o Chimica a causa degli attacchi di Libero, Tv Blog annuncia che a sostituire la serie spagnola sarà sostituita dal capolavoro targato HBO The Wire.
Fisica o chimica era stato tolto dalla fascia oraria delle 14:15 perché troppo esplicita (ed è poi sparita dal palinsesto perché dopo le 22:30 non c'era spazio fino all'estate) e Freccero cosa fa? Piazza dopo pranzo a partire dal 10 aprile l'epopea raccontata dagli sceneggiatori David Simon e Ed Burns dei rapporti tra crimine organizzato, droga, istituzioni, media e sistema scolastico a Baltimora. Quanto ci metteranno in Rai per accorgersi del colpo di genio di Freccero?
Adesso

1) Fisica è chimica non è stata cancellata dal palinsesto. Sono stati trasmessi gli episodi inediti fino alla fine della V stagione e, finiti quelli, sono iniziate le repliche, che vanno tutt'ora in onda, in orario pomeridiano, in un nuovo slot alle 14 e 15 dal lunedì al venerdì e non più in quello delle 9

2) Gli attacchi di Libero sono stati pubblicati il 14 marzo sei giorni prima della fine della V stagione che era già un extra visto che Freccero, ai precedenti attacchi a febbraio di Aiart, aveva annunciato che avrebbe trasmesso gli episodio di III e IV stagione. Alla fine della V stagione si sono fermati (come avrebbero già dovuto fare dalla fine della IV) e hanno mandato le repliche dalla III stagione. Quindi non è vero che il telefilm è stato cancellato in seguito agli attacchi di Libero.

3) non è vero che Fisica o chimica era stato tolto dalla fascia oraria delle 14:15 perché troppo esplicita (ed è poi sparita dal palinsesto perché dopo le 22:30 non c'era spazio fino all'estate). 
La serie è stata trasmessa in prima tv alle 9 e 10 e poi lo stesso giorno in replica alle 13 e 45.
Lo slot delle 14 e 15 è quello per le seconde repliche degli episodi già trasmessi (seconde repliche perchè la messa in onda delle 13 e 45 era già una replica dell'episodio già trasmesso alle 9 e 20).
Quindi si afferma il falso. La serie è andata in onda regolarmente.  Alla fine della quinta stagione sono continuate le repliche e ora nello slot delle repliche andrà in odna a un nuovo telefilm in prima tv (come è stato in prima Fisica e chimica fino al 20 marzo).

Se leggiamo la fonte di questo articolo di Gay.tv cioè il sito tv blog ci rendiamo conto che l'errore del sito gay.tv (come quello di Maccarrone) è di non aver verificato le affermazioni di tv blog.
Infatti tv blog afferma
Tanto tuonò che piovve e la pioggia cade ancora, anzi più che pioggia cade la mannaia, stavolta definitiva, della direzione generale della Rai sulla tanto criticata e amata serie di telefilm “Fisica o chimica” di cui prima l’AIART e poi il quotidiano Libero ne avevano chiesto la sospensione. Ma se in un primo momento sembrava che Rai volesse sospendere la messa in onda degli episodi di questo telefilm solamente nell’orario mattutino delle dieci e mezza, cosa poi puntualmente avvenuta, ora è arrivata la richiesta di sospendere anche la messa in onda delle ore 14:15.
1 Fisica o chimica quando era in prima tv andava in onda alle poco dopo le 9 (con un cambiamento di 10 minuti tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo). E' sempre andata in onda a questo orario come prima tv e, in replica, lo stesso giorno, alle 13 e 45.
Lo slot delle 14 e 15 è stato dedicato solo alle repliche, cioè dopo il 20 marzo, finita la V stagione (mentre in un primo momento si era pensato di trasmettere solo la III e la IV).
Quindi non è vero che il telefilm è stato sospeso. Ne verranno sospese le repliche.

Il blog si vede bene dallo specificare che finché si trattava di prime visioni il telefilm è andato regolarmente in onda nelle due fasce orario ad esso dedicato, affermando dunque il falso in maniera ideologica e proditoria, facendo passare per censura voluta dall'aiart e da Libero la regolare fine delle trasmissione già programmata sin dall'inizio della messa in onda (mancano due stagioni la VI e la VII che torneranno in onda più in là).

Niente sospensione, niente censura, ma solo un modo di riportare le notizie deontologicamente scorretto.

Vatti a fidare dei blog!

Se il matrimonio è lo stesso... su un pessimo articolo di Repubblica sul primo divorzio gay

L'articolo in questione è Primo “divorzio” gay

Nel titolo la parola divorzio è messa fra virgolette perchè si parla della cancellazione (non mi viene il termine giuridico esatto) della civil partnership che non è proprio un matrimonio ma è quanto di più vicino al matrimonio in Inghilterra, so far, si può avere.
Ma se leggete l'articolo quelle virgolette esprimono ben altro.
Un tribunale di Londra ha emesso un giudizio su quello che viene ritenuto il primo caso legale di divorzio tra gay 
Tra gay? Ma che siamo una razza a parte? Non siamo uomini, non siamo maschi, non siamo esseri umani? 
Il fatto di avere lo stesso orientamento sessuale ci rende uguali al punto tale che se ci sposiamo ci sposiamo tra di noi ?

Un matrimonio tra etero ha senso come frase?

Si commette sempre lo stesso errore, lo stesso slittamento semantico.
Quello che rende il matrimonio gay non è l'orientamento sessuale della coppia (altrimenti anche il matrimonio tra una lesbica e un lo gay sarebbe un matrimonio gay) ma l'assortimento sensuale della stessa.

Matrimonio gay è una infelice espressione che significa = tra due persone dello stesso sesso. Non matrimonio tra gay. Anche perchè uno dei due nubendi potrebbe essere bisex... Non è un esercizio di retorica il mio. Succede di uomini che dopo 20 anni di matrimonio con 4 figli si innamorano di un uomo e vogliano sposarlo. E certo il fatto che adesso quel padre di famiglia sposi un uomo non cancella certo 20 anni di vita etero. Non sarà gay dunque ma bisex.

Insomma le etichette dovrebbero cercare di riconoscere una identità non di costringere le persone in determinati comportamenti.

Il verdetto riguarda una coppia di omosessuali che si sono uniti nel 2007 nel Civil Partnership Act,
Di nuovo, non una coppia di uomini, ma una coppia di omosessuali.
Come se l'orientamento sessuale ti rende diverso dagli altri uomini.
Come se il fatto i sposare un altro uomo ti renda diverso da un uomo che sposa una donna.
E meno male che molti poi ci dicono che non capiscono perchè noi gay ostentiamo la nostra omosessualità visto che per loro l'orientamento sessuale è come il colore dei capelli.
Infatti!
Matrimonio tra due castani! Come no!

Nell'articolo si parla di una coppia separata che si è rivolta al giudice per la divisione dei beni
Lawrence, il banchiere, sosteneva di essere lui il principale reddito della coppia e voleva dare all’ex-partner come buonuscita meno di mezzo milione di sterline.
Gallagher, l’attore, si è opposto, sostenendo che per più di dieci anni era lui a gestire l’amministrazione di casa e che aveva comunque diritto a una spartizione più equa. I giudici gli hanno dato ragione, includendo nei beni un appartamento da 2 milioni e 400 mila sterline che il banchiere aveva acquistato prima della loro relazione, cosicchè all’attore sono andati alla fine 1 milione e e 700 mila sterline (circa 2 milioni di euro).

La stampa di Londra scrive che si tratta di una sentenza senza precedenti e che farà storia, servendo da modello per altri casi di “divorzio gay”: un terreno, anche questo, dove vengono fatti valere i diritti della “nuova famiglia” del 21esimo secolo.
Ora perchè quelle virgolette?

Soprattutto perchè all'aggettivo?

Capisco le virgolette su divorzio visto che è una parola impropria nel caso della civil partnership.
Ma perchè virgolettare anche l'aggettivo?

"divorzio" gay  ha un significato (non è proprio un divorzio ma lo equipariamo a)  "divorzio gay" ne ha un altro (una roba strana tra persone strane)

Le seconde virgolette per la "nuova famiglia" sono ancora più terribili perchè confermano che per l'autore (l'articolo non è firmato, ma un link in calce al medesimo riporta l'url  http://franceschini.blogautore.repubblica.it/category/1/) una coppia di persone dello stesso sesso non è affatto una famiglia e che la si equipara alla famiglia proprio come la separazione dalla civil partnership viene impropriamente equiparata al divorzio.

Io sono stufo di quest'aria di sufficienza, di persone che si lasciano guidare dal patriarcato, di giornalisti (sic!) che non sanno riportare una notizia senza esprimere proditoriamente un giudizio lasciandolo  tra le righe ad agire inconsciamente, sul lettore quasi subliminalmente, invece di avere il coraggio e la coerenza di affermare apertamente quel che pensano dei matrimonio tra persone dello stesso sesso che loro vedono come matrimonio tra gay un'espressione discriminante che mi offende e mi fa arrabbiare. E ora di dire basta! Di smettere di leggere. Di chiedere di cambiare registro o di tacere per sempre.