sabato 26 maggio 2012

Se questa è una associazione pro lesbiche... Su un articolo lesbofobo del sito del Mario Mieli

Gerardina Trovato ha recentemente rilasciato una intervista al settimanale Chi del gruppo Mondadori, diretto da Alfonso Signorini, direttore anche di Tv sorrisi e canzoni, nella quale ha dichiarato di non essere lesbica.
Fin qui a una, a uno, a me, verrebbe da dire e allora?

Invece la dichiarazione è stata riportata con molta enfasi dalla stampa (e dalla rete) per le implicazioni, tutte da dimostrare, di questo coming in...

Gerardina infatti si sarebbe finta lesbica per vendere più copie dei suo dischi.

Purtroppo sulla rete non trovo l'articolo originale, ahimè, e devo fidarmi di quanto riportato dalle varie testate per esempio da Messaggero.
Le dichiarazioni di Gerardina, se fedelmente riportate, sono palesemente lesbofobe.
«Ero magra, bella. Mi spediscono a Sanremo, categoria "Nuove proposte". All'Ariston il mio look fa tendenza. C'è un però: tutti pensano che io sia lesbica.
Dunque fa tendenza non perchè si pensa sia lesbica  ma nonostante lo sia
Sto al gioco.
Cioè siccome Gerardina non corrisponde allo stereotipo di genere che vuole la femminilità segua certi canoni e  per questo viene percepita come lesbica (=poco femminile, maschio mancato) invece di denunciare la discriminazione di genere (se non sei principessa non sei femmina) e la lesbofobia (anche fosse lesbica, che male c'è?) Geradina dice che sta al gioco.

Mi dicono: "Funziona, vendiamopiù dischi. Non smentire".
Che in questo paese notoriamente maschilista e lesbofobo, una lesbica non dichiarata vende più copie di dischi è tutto da dimostrare. Ma tant'è

Anche fosse vero visto che le voci sul lesbismo di Gerardina si basano sull'aspetto fisico della cantante mi sembra comunque un modo cinico di vedere la cosa.
Fu la mia rovina. Non so che cosa mi passò per la testa. Avevo accettato di snaturarmi, per il dio denaro».

Dunque una cosa da dimostrare è data per assodata: se si pensa che sei lesbica vendi di più.

Altro che discriminazioni! In Italia se sei omosessuale ne trai un vantaggio economico.
Capita l'antifona? Se ci dichiariamo è perchè ci conviene.

«La mia assistente si innamorò di me, si rivelò una stalker».
Anche se messa tra virgolette caporali questa più che una affermazione di Gerardina sembra un titolo di capoverso...
«C'è stato un momento - dice Trovato - in cui la mia felicità dipendeva dalla morte di qualcuno. L'amore malato di una donna,
malato perchè stalker o malato perchè una donna ama un'altra donna?
la mia assistente, mi ha rovinato la vita.
Se è la tua assistente la licenzi, o comunque la denunci, vai dal giudice... 
Mi sentivo in trappola e non riuscivo a liberarmi. Mi auguravo che quella donna morisse per poter tornare a vivere».
Cambiare assistente no?

Certo queste assistenti lesbiche, pardon, malate,  che ti rovinano la vita...

Il resto dell'articolo è tutta una dimostrazione della lotta che Gerardina ha dovuto fare per ripristinare la sua normalità etero. L'anonimo (anonima?) autore (autrice?) dell'articolo dice infatti
Prima che arrivasse l'amore per Alessandro Casadei, suo attuale fidanzato e manager, Gerardina Trovato ha combattuto contro tutto e tutti.
E poi il racconto delirante e sempre diverso di Gerardina...

«Artisticamente nasco nel 1993 - racconta Gerardina Trovato- quando mi presento da Caterina Caselli con capelli rasati a zero e coppola in testa.
E tanto basta per farne una lesbica
A tracolla, la mia chitarra».
Poi il giornalista (?) dà per scontata una cosa da niente
Grazie alla finzione messa in scena «gli affari andavano bene
Dunque sei una cantante, quindi hai successo, vendi dischi, il pubblico ti segue, la critica ti incensa. Invece no.  
Gli affari vanno bene. 
Cioè non è che se non smentisci di essere lesbica sei più amata dalle lesbiche o da chi vedendoti come lesbica pensa che sei discriminata... No.
Se sei lesbica fai più soldi...

Ecco il vero scopo dell'articolo del messaggero. Sulla stessa linea di un articolo di Libero che titolava qualche giorno fa Il mondo dei privilegi è gay I discriminati sono gli etero - Comuni e Regioni fanno a gara per arruffianarsi gli omosessuali


Un modo per distogliere le richieste di persone discriminate per l'orientamento sessuale (o per non aderire allo stereotipo di genere) distorto in un cinico tornaconto economico.

Mi trovo anche un'assistente personale. Lavoro sia in Italia sia all'estero. La mia assistente diventa anche interprete, quando sono in giro per l'Europa. Ma succede l'imprevedibile. S'innamora di me. Lei, lesbica dichiarata, si mette in testa di voler cambiare la mia sessualità. Ero in trappola. Cambiavo un uomo al mese, ma per il pubblico tacevo e glissavo sulla mia presunta bisessualità.
Ma non era lesbica?
Ma mi rendo conto che sono vittima di una stalker».
Insomma un vero pastrocchio. Schiava di una tua dipendente. Che ha la colpa di essere lesbica dichiarata e quindi di volerti cambiare la tua sessualità perchè innamorata di te.

Ancora un tentativo per metterci il bavaglio: sei lesbica? fallo in silenzio nella tua camera da letto e non cercare di dirlo agli altri se no stai facendo opera di proselitismo. Ecco ancora un altro modo per zittirci 

Poi finalmente Gerardina cambia assistente e manager. Qui alla sprovvedutezza di essersi finta lesbica scivoliamo ala sprovvedutezza di non sapersi scegliere i collaboratori  d'altronde erano stati quelli precedenti a dirle di non smentire che vendeva più dischi...
Ed ecco che una vittima degli stereotipi di genere e di lesbismo diventa una mezza furba e mezza vittima di chi è più furbo di lei...

(...) Prima suonavo con un'orchestra di 47 elementi, avevo un'organizzazione perfetta, ora mi ritrovo con gente incapace, che pensa soltanto a svendermi e a rubarmi i soldi. Mi obbligano nel 2005 a partecipare a Music Farm. Io non stavo bene. Ma loro, forti del contratto che avevano in mano, volevano spremermi come un limone. Accetto, ma la mia voce non funziona, sono sovrappeso, insomma di Gerardina non c'è più nulla».

La svolta: il suo compagno.
Ecco la vera normalizzazione per una donna: l'uomo che la salva
«Sì, Alessandro -ammette Gerardina - nonché mio manager e produttore.
Tutto in casa... così si risparmia...
Insomma, è il mio tutto.
Appunto
Ci siamo innamorati subito. Ho preso i miei vestiti
niente libri niente mobili niente dischi e lei  una musicista!!!I vestiti che, si sa, per una donna quelli contano...
e mi sono trasferita a Verona, da lui. Oggi sono passati quattro anni, stiamo ancora insieme(...).
cioè sono una vera etero... e sono fedele(prima invece come lesbica, no, come bisex, cambiavo un uomo al mese)

Insomma che un articolo del genere sia pubblicato dal Messaggero anche se fa incazzare non meraviglia, niente di nuovo sul panorama della stampa.

Purtroppo però io la notizia l'ho letta sul sito del Mario Mieli  dove Andre Martini pubblica un post dal titolo Gerardina Lesbica per successo e non si mette a fare un'analisi critica delle dichiarazioni dell'artista o dei toni dell'articolo stesso ma scrive un pezzo sugli stessi toni del messaggero (espunti gli elementi più evidentemente maschilisti e lesbofobi) mettendoci del suo e contribuendo all'equazione tutta da dimostrare che Gerardina in quanto (percepita come) lesbica abbia fatto soldi:

Una bugia da migliaia di copie che le permette di vendere 200 mila copie con l’album di esordio e l’anno dopo collabora con Andrea Bocelli per il brano Vivere  contenuto nell’album Romanza, venduto in 25 milioni di copie nel mondo: un  battesimo artistico con i fiocchi per la Trovato,
la Trovato, vituperato uso maschilista della lingua italiana...
che negli anni successivi  colleziona dischi di platino, ultimo quello post Sanremo 2000 con Gechi e  Vampiri.
Che un collaboratore di una associazione lgbt non solo non riconosca i contenuti eterosessisti, lesbofobi e maschilisti di un articolo di quotidiano (e delle dichiarazioni di Gerardina Trovato che però vorrei leggere nell'originale di Chi e chiedere a Gerardina stesso cosa ha veramente detto...) ma avvalli il modo distorto di riportare una discriminazione di genere in base agli stereotipi di genere e alla lesbofobia diffusa, e contribuisca addirittura a quegli stessi pregiudizi confermando, senza nemmeno peritarsi di dimostrarlo, che se una cantante viene percepita lesbica, badate bene, percepita perchè Gerardina non ha mai fatto coming out, i suoi affari (ed è una cantautrice... ) vadano meglio mi fa pensare che anche il sito del Mario Mieli contribuisca a gettare nel cesso anni e anni di lotta e di critica e di analisi e di proteste in nome di un gossip che sembra l'unico motivo per scrivere e per leggere sulla rete.

Poi non lamentiamoci se in Italia siamo indietro di trent'anni. Lo sono anche gli attivisti che militano nelle associazioni lgtb.


Se siete d'accordo con me commentate l'articolo sul sito del Mieli.