mercoledì 6 giugno 2012

I frutti di Voice Out un edu-game col quale gli studenti e studentesse creando dei prodotti multimediali, hanno realizzato una proposta politica e di comunicazione per combattere le discriminazioni verso persone lesbiche, gay e trans.

Vi ricordate di questo video?



Pubblicizzava l'edu-game Voice Out! che non vi sto a rispiegare tanto c'è il video a farlo.

Voice Out! fa parte del progetto Niso il progetto europeo contro l´omofobia nelle scuole coordinato dalla Provincia di Roma, un edu-game col quale gli studenti e studentesse creando dei prodotti multimediali, hanno realizzato una proposta politica e di comunicazione per combattere le discriminazioni verso persone lesbiche, gay e trans.

Adesso tramite una segnalazione di Simone (grazie!!!) scopro che finalmente i video sono stati terminati. Simone mi ha mandato il link di Repubblica, che pubblica solo 3 dei sei video prodotti.
Un veloce giro di rete e trovo, su di un blog, tutti e sei i video prodotti (nonché il link al sito italiano ufficiale di Voice Out!)
Le scuole italiane che hanno partecipano al progetto sono tre: il Vivona il Socrate e il Giordano Bruno. Tutte di Roma, presumo, perché capofila del progetto per l'Italia è la Provincia di Roma.
Due dei sei video prodotti andranno in finale.

Come spiegato nel video di presentazione ogni gruppo si è costituito in una squadra dandosi anche un nome

Liceo Giordano Bruno - Dimo si


Liceo Giordano Bruno - Human Pride


Liceo Socrate - Discriminatiom


Liceo Socrate - Drag Queer


Liceo Vivona - Just love


Liceo Vivona - gay


Questi sono i sei video.

Liceo Vivona - g.a.y (good as you)



Liceo Vivona - It's Just love


Liceo Socrate - Drag Queer



Liceo Socrate - “Discrimin-Action”




Liceo Giordano Bruno - “Human Pride”



Liceo Giordano Bruno - "Dimo sì”


I video vanno giudicati per quello che sono: il prodotto di un progetto didattico fatto per  giovani che hanno creato dei video (seguiti da tutor) con una precisa consegna.


IL PROGETTO

Voice out! è solo una parte di un progetto più vasto che si svolge a scuola.

Tra i tutor del progetto anche il Gay Center di Marrazzo.

Sul sito del progetto Niso si legge quali sono gli obbiettivi principali.
Purtroppo il linguaggio di queste linee guida è sessista, almeno in italiano.

• identificare gli stereotipi e gli atteggiamenti omofobici più comuni tra gli studenti e nelle esperienze delle persone LGBT.
• Sviluppare strategie di insegnamento e materiali di supporto per gli insegnanti in materia di diritti umani e non discriminazione, realizzati grazie a un approccio partecipativo, e di diffonderli a livello europeo tra gli insegnanti e le loro associazioni.
• far conoscere agli studenti la situazione giuridica e sociale delle persone LGBT.
• Promuovere competenze civiche degli studenti come strumento fondamentale per prevenire la discriminazione in materia di orientamento sessuale.
• Formare gli studenti sulle tecniche di analisi per contarstare gli stereotipi e l'omofobia nei mass media.
• Coinvolgere gli studenti nella produzione di prodotti multimediali volti a promuovere la parità di diritti per le persone LGBT.
• Sostenere gli studenti nello sviluppo di concrete politiche orientate a sviluppare azioni per combattere l'omofobia.
• Mantenere la questione della parità dei diritti e della non discriminazione in relazione all'identità di genere e orientamento sessuale al centro dell'impegno politico, sociale e culturale.
• aumentare la consapevolezza sociale rispetto attraverso la diffusione di video degli studenti, la condivisione delle metodologie del progetto e i dei suoi risultati.
Laddove l'inglese recita students e teachers (termini neutro che valgono dunque per uomini e donne) in italiano si è seguita la tradizione di usare il maschile anche per il femminile una pratica irricevibile nel 2012.

Nel sito Niso, nella sua versione in lingua italiana, si legge:
destinatari sono gli studenti, i responsabili delle politiche e i politici nazionali e internazionali. Il gioco aiuta gli studenti ad esprimere la loro voce sui diritti umani, a combattere l'omofobia nelle scuole e nei mass media. Questo è il motivo per cui il gioco si chiama Voice OUT (Fuori la voce).
Solo agli uomini, le donne sono escluse...

Eppure basta poco per fare un uso meno sessista della lingua italiana:

Niso si rivolge alla gioventù studentesca alle responsabili e ai responsabili delle politiche e ai politici e alle politiche nazionali e internazionali. Il gioco aiuta gli studenti e le studentesse ad esprimere la loro voce sui diritti umani, a combattere l'omofobia nelle scuole e nei mass media. Questo è il motivo per cui il gioco si chiama Voice OUT (Fuori la voce).
Semplice no?

Questo dimostra che un corso di sensibilizzazione per i diritti umani, volto a combattere l'omofobia nelle scuole e nei mass media non può essere disgiunto dalla critica al maschilismo e al sessismo.



I SEI GRUPPI

Prima di commentare i video qualche considerazione sui nomi e i loghi dei sei gruppi:


Liceo Giordano Bruno - Dimo si



L'acronimo DIMO sta per Dritti matrimoniali agli Omosessuali in Italia.

Beh quel maschile di agli  è davvero sessista. Poteva essere risolto semplicemente con un agli e alle omosessuali per mantenere l'acronimo.

Saremo anche omofili ma il maschilismo ci scappa sempre...

Tra l'altro nel video del gruppo si mostrano due ragazze una etero e l'altra lesbica, quindi vieppù... 

Liceo Giordano Bruno - Human Pride
 

Qui la critica è più capziosa ma visto che stiamo allestendo una nuova retorica della rappresentazione (dove qui retorica è termine neutro e vale processi di rappresentazione condivisi) è bene ragionare su ogni costruzione del linguaggio maschilista, sessista o patriarcale, come quella costruita su uno sclerotizzato stereotipo di genere che vuole i due sessi opposti e non semplicemente due!
(lo so che alcun* teoric* transgeder non saranno d'accordo ma il mio non è una distrazione io sono un convinto assertore due due sessi come unica realtà biologica, il resto è cultura...).

Anzi l'idea stessa che i sessi (siano opposti o meno) si attraggano mi è fastidiosa perchè spersonalizza l'omoaffettività (come l'eteroaffettività), dicendo, implicitamente, che mi piace quella persona non in quanto tale ma in quanto uomo o donna.

Uno slogan vicino a quello originale ma meno eterosessista (anche se in negativo) potrebbe essere i sessi si desiderano come meglio pare loro...

I VIDEO

E ora veniamo ai video che affrontano esclusivamente l'omosessualità e non la transessualità più difficile da rendere nell'ambiente scolastico dove sono ambientati quasi tutti e sei.

Diversi gli approcci.

Due (Discrimin-action Drag Queer, entrambi del liceo Socrate) mostrano apertamente la reazione omofobica di chi non tollera l'omosessualità nella sua firma più dura e concreta la violenza fisica e l'aggressione verbale, offuscando forse l'omonegatività quotidiana fatta di violenze non fisiche che però incidono lo stesso sul benessere delle persone omosessuali.
Drag Queer vorrebbe mostrare il disagio che potrebbe provare chi discrimina se la normalità seguisse altre regole (nel caso specifico l'essere tutti in coppia tranne uno degli aggressori che è single) ma il messaggio fatica a passare e il fatto che l'idea venga all'aggressore spontaneamente e che da solo si penta e aiuti l'aggredito a rialzarsi è poco credibile e un poco buonista. Ma lo spot è efficace perché mostra spintoni e offese e aggressione e nel claim finale ricorda a tutti che si può sempre scegliere di non essere omofobici. Peccato per l'inglese non proprio correttissimo...

Discrimin-action è inquietante perché mostra in parallelo in split-screen come potrebbe andare la vita di un ragazzo (lo stesso) se questi è etero (fidanzamento, diploma, paternità precoce e forse indesiderata) e gay (e  a un certo punto lo schermo della parte gay diventa nero visto che il ragazzo rimane ucciso in una aggressione omofobica e dunque non ha futuro alcuno).
Quello che preferisco sia come impatto comunicativo sia per la resa cinematografica (compresa una certa enfasi della violenza oggi tanto di moda).

Altri si limitano a enfatizzare la normalità dei rapporti gay e lesbici, uno (It's Just Love)  in chiave ironica (la reazione di stupore di due persone che assistono a un bacio gay e uno lesbico, si scopre essere per tutt'altro motivo che non il bacio in questione) un altro Gay (e non si capisce perché si usa la parola gay, in italiano afferente precipuamente all'omosessualità maschile, quando nel video si mostrano due ragazze, una etero  e l'altra lesbica, partito lesbico o partito omosessuale sarebbe stato meglio...) mostrando il parallelismo di due ragazze che si preparano per il loro amato bene, in un caso un ragazzo nell'altro la ragazza.
Video un po' debole perché rischia di confermare un certo stereotipo di genere (etero o lesbica che sia "la ragazza si fa bella" per il suo lui\la sua lei).

Human pride ci racconta di un regime fascistoide dove l'omosessualità (femminile almeno a vedere le donne che arrestano la coppia etero) è la norma d'obbligo e dove le persone etero vengono discriminate. Girato in un bianco e nero molto efficace, come fosse un film muto, con tanto di didascalie (troppo ridondanti) il film è efficace ma la ricerca grafica, il bianco  e nero, il muto, distraggono un poco dal vero messaggio mentre alcune lungaggini senza che servano a dire qualcosa in più spaesano leggermente. Il finale troppo brusco poi rovina l'effetto finale giocandolo più come una boutade che come un vero  e proprio cave canem. Queste critiche sono ovviamente per i tutor e le tutor e non per i ragazzi e le ragazze che li hanno fatti.

Dimo sì sceglie la via grafica e mostra due disegnini di due ragazze che si amano fino alla vecchiaia, l'unico rischio politico dello spot è quello di fare del matrimonio una questione privata (la casa)  e non pubblica (il riconoscimento sociale).

Sul sito di Voice Out! si possono votare i video.


IL SESSISMO MALGRADO TUTTO

Credo che quello che manca a questo progetto siano dei tutor esperti in lettura critica della comunicazione e del linguaggio audiovisivo.
Non si può dare tutto in mano al gay center, perché la militanza gay non fa esperti di lettura critica della comunicazione.

T 6 non mi sembra infatti abbia degli esperti in lettura critica della comunicazione contro stereotipi di genere, di orientamento sessuale né tanto meno di sessismo e maschilismo, come dimostra il comunicato che avverte dell'incontro che si terrà domani, Giovedì 7 giugno, all’Itis Galilei, tra i e le circa 100 partecipanti al progetto e il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti in occasione del quale le sei squadre presenteranno le loro campagne contro l’omofobia e gli spot che hanno realizzato. Un comunicato all'insegna del più bieco e imbarazzante maschilismo sessismo:

Giovedì 7 giugno, all’Itis Galilei, vede concludersi il percorso seguito da circa 100 studenti romani sui temi dei diritti dell’uomo, della cittadinanza e dei diritti delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali). I ragazzi, divisi in sei squadre, presenteranno, in presenza del Presidente della Provincia di Roma, la loro campagna politica contro l’omofobia e gli spot che hanno realizzato. Dopo il voto dei loro compagni di scuola, e in parallele al voto su Internet (tutti sono invitati a scegliere lo spot che preferiscono su www.voiceout.eu), una giuria composta da vari esperti e rappresentanti politici sceglierà la squadra vincente.

Tre licei romani, il Giordano Bruno, il Socrate e il Vivona, hanno partecipato alle attività realizzate all’interno del progetto NISO, co-finanziato dalla Commissione Europea, Programma Fundamental Rights and Citizenships. Insieme ad esperti di GayCentre e T6, i ragazzi hanno affrontati per 6 mesi i temi dei diritti fondamentali, della cittadinanza, dell’identità e della diversità sessuale, in parallelo ad una formazione sui media e sulla realizzazione di prodotti multimediali. Un gioco di ruolo in cui gli studenti sono diventati promotori attivi dei diritti, realizzando una vera e propria campagna di sensibilizzazione.

La squadra vincitrice partirà ad Ottobre per Bruxelles, dove incontrerà le squadre degli altri tre paesi coinvolti nel progetto: Belgio, Olanda e Estonia. Lì i ragazzi incontreranno rappresentanti del Parlamento Europeo e presenteranno le loro proposte politiche contro l’omofobia.

Un comunicato che non brilla nemmeno per la correttezza grammaticale.

Insomma c'è ancora tanto da imparare...

Dopo la giornata di domani scriverò un post di analisi per ogni singolo video, più approfondito e ragionato.

Io personalmente oltre a Discrimin-action ho votato anche  It's Just Love. 

Non dovete seguire le mie indicazioni di voto, beninteso. L'importante è votare.