sabato 28 luglio 2012

Ma quella scritta è nella Bibbia... Sullo striscione omofobo comparso al Torrino quartiere di Roma

Questa la scritta che è apparsa sotto casa di Patrizia Prestipino, area PD,  candidata alle primarie per il sindaco di Roma e assessore provinciale.
Secondo Prestipino, come riportato da ADN Kronos

Lo striscione [è] di chiara matrice razzista e fascista (...)
Non e' piu' tollerabile (...) vedere i muri di una citta' civile e moderna come dovrebbe essere Roma imbrattati con scritte inneggianti all'omofobia, soprattutto se vicini ad un'istituzione importante come il Ministero della Salute meta quotidiana di migliaia di persone. Chiedo al Sindaco Alemanno di farli rimuovere immediatamente, senno' provvederemo io ed i tantissimi cittadini che mi stanno contattando, anche sui social network, scandalizzati'.


Lo striscione a firma Forza Nuova cita una versetto della Bibbia, del Levitico,
il terzo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana
contenente leggi religiose e sociali, ad uso dei sacerdoti e dei leviti, che Mosè avrebbe dato agli Ebrei durante il soggiorno nel deserto del Sinai (circa 1200 a.C.).

Pare assurdo che l'omofobia sia solamente di Forza Nuova, che dopo tutto, si è limitata a trascrivere un passo del libro più letto nel mondo e che nessun commento sull'omofobia della Bibbia sia stato fatto da chicchessia, beh, quasi da nessuno.

I precetti del levitico sono pedanti e pedissequi e tutti versetti del capitolo 18, nel quale è contenuta l'interdizione al congiungimento carnale tra due omini, fa parte di una una serie di interdizioni sessuali che vale la pena leggere.

6 Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere rapporti con lei. Io sono il Signore.
7 Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.
8
 Non scoprirai la nudità della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. 9 Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, sia nata in casa o fuori.
10 Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità.
11
 Non scoprirai la nudità della figlia della tua matrigna, generata nella tua casa: è tua sorella.
12
 Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre.
13 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre.
14
 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia.
15
 Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità.
16
 Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello.
17 Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; né prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali: è un'infamia.
18
 E quanto alla moglie, non prenderai inoltre la sorella di lei, per farne una rivale, mentre tua moglie è in vita.
19 Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale.
20 Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei.
21 Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
22 Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.
23 Non ti abbrutirai con alcuna bestia per contaminarti con essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una perversione.
24 Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. (Laparola.net
Il libro ha lo stesso "difetto" del codice di Hammurabi,  nonostante sia di circa 800 anni più giovane. Il "difetto" sta nell'elencare ogni possibile "reato" (qui interdizione) senza trovare una via generale come accadrà nei codici più recenti greci e romani che perfezioneranno l'idea che un divieto deve essere astratto per comprendere tutte le possibili varianti dello stesso reato (o interdizione).

Due le cose che colpiscono il mio occhio inesperto di legge e di religione.

Versetto 19  Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'immondezza mestruale.

La mestruazione veniva considerata un'immondezza.

versetto 14 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia.


Il Levitico non prende in considerazione minimamente l'omoerotismo, e scoprire la nudità del fratello di tuo padre è solo una metafora per indicare la nudità della moglie del fratello di tuo padre, come nel versetto 16 Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello.

Infatti per indicare l'unione tra due uomini viene usata la metafora come si hanno con donna che a pensarci bene è ridicolo visto che un uomo non è fatto come una donna e dunque in nessun caso con un uomo posso fare come con una donna.

Nella vulgata di tanti detrattori della Bibbia che non ne conoscono la struttura perchè non l'hanno mai letta, si dice che oltre a questo divieto ve ne sono altri ridicoli di natura alimentare. Vero, ma appartengono ad altri capitoli e non a questo che invece indica tutta una serie di divieti che ancora oggi fanno parte del comune sentire.


L'incesto è ancora un tabù e non solo quello coi genitori, ama anche quello con parenti prossimi, di sangue zia, sorella, o acquisita, nuora, sorellastre etc.

Giusto l'adulterio oggi sembra meno "grave" e beninteso l'omosessualità.

Invece di analizzare l'interdizione all'omosessualità inserita in tutta una serie di precetti sessuali ancor a oggi ritenuti giusti  (e per molti ahimè anche quello omosessuale e non sempre per motivi religiosi)  si preferisce ridicolizzare questo capitolo delLevitico accostandolo alle interdizioni alimentari che invece fanno arte del capitolo 11, precedente sì, al 18mo ma non di poche righe prima, come si dice nella serie tv Queer As Folk dove si di gamberi, mentre in realtà il Levitico interdice il consumo di animali che vivono in acqua che non hanno pinne e squame. Per dirlo, in maniera ridondante il Levitico impeiga ben 4 versetti:
9 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi.
10 Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio.
11 Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri.
12 Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio. ( la parola.net
Invece ecco come ne parla QAF





Tornando a bomba alla scritta omofoba sotto casa di Prestipino è bene ricordare come fa l'assessore dalle pagine di Roma Capitale che

“Ho detto sì alle unioni civili e questo è il risultato (...) Già a maggio, dopo le mie dichiarazioni in merito ai manifesti inneggianti al fascismo affissi da Casapound in occasione del 25 aprile, mi fu recapitata nella buca delle lettere una lettera intimidatoria che terminava con la scritta ‘W il Duce’. Due indizi fanno una prova. E’ una cosa intollerabile e incivile.
Io più che incivile direi che è illegale visto che si tratta di apologia del fascismo ma si sa che la storia noi Italiani non la consociamo.
Molto condivisibile invece una considerazione che Prestipino fa subito dopo

“Più la questione dei diritti viene trascurata, più si restringe il campo della certezza dei diritti, più l’aggressione omofoba sarà intollerabile. Questi episodi avvengono perché non c’è sanzione certa per chi compie tali atti, ma soprattutto perché mai nessun sindaco si è pronunciato chiaramente: ecco perché è necessario che il futuro primo cittadino della Capitale renda certi i diritti in città e dica con chiarezza che le coppie fatto, sia etero che omosessuali, devono avere certezza dei propri diritti”.

Shape Shift 4. Al Vintage di Roma

La seconda serata per me.

La quarta per la rassegna Shape Shift.

Stasera i corti proposti sono più congrui essendo tre dei quattro davvero a tematica.

Stasera si tratta di veri corti, con una vocazione narrativa, e sono solamente a tematica gaya, visto che parlano di omoerotismo coniugato al maschile.

Corti di caratura diversa, con un primo film proiettato che non ha nulla di gay di per sé, se non nell'occhio del curatore che, bontà sua, attratto dalle fattezze ursine del protagonista, ha pensato di annoveralo tra la rosa di titoli proposti.

Sui tratta di Brutal relax (Spagna, 2010) di David Muñoz, Adrián Cardona, Rafa Dengrá un corto grottesco e grandguignolesco nel quale il protagonista, uscito da una casa di cura per i nervi, si trova coinvolto nell'assalto di un gruppo di creature marine che massacrano degli ignari bagnanti per poi massacrare i massacratori.

Un corto niente affatto lgbt e nemmeno gayfriendly anzi abbastanza eterosessista visto che maschilisticamente il culo dei mostri viene usato come entrata punitiva in diverse occasioni, anche se l'iperbole grandguignolesca stempera il tutto in un divertito e divertente grottesco che fa sorridere.

Un film che non avrei annoverato in una rassegna lgbt altrimenti sembra che l'eccesso, il freak siano caratteristiche precipue di questa categoria che, almeno per il sottoscritto, ha solamente una valenza strumentale  e politica di persone (e pellicole a tematica) discriminate.

Gli effetti speciali sono godibili, cedibili e hanno un loro stile per il quale vale la pena vedere il corto.



Poi è stata la volta di un piccolo gioiello, Profesor Gody (Brasile, 2009) di Gui Ashcar, pluripremiato e canonicissimo cortometraggio a tematica che racconta per tappe, di bimestre in bimestre, le manovre seduttive di un diciassettenne nei confronti del professore di matematica single e pingue, al cui primo appuntamento non scopano ma parlano e sorridono. Un piccolo inno all'omoerotismo ma certo nulla di nuovo sul fronte occidentale e dunque non in linea con le direttive di una rassegna come Shape Shift che viene descritta così:

Protagonista assoluto dei filmati è il corpo nelle sue mutevoli possibilità di rappresentazione e auto-rappresentazione attraverso la precarietà e l'evanescenza delle diverse forme culturali e sessuali delle identità (fonte Queerinaction)

Insomma proprio un'altra cosa!

La vera sorpresa della serata è stato un corto del quale non so nulla, nemmeno il titolo (quello che mi hanno detto gli organizzatori, Men Meet Men sulla rete non mi dà risultato alcuno. Se qualcuno ne sa qualcosa please mi mandi un link) un corto svedese? Danese? Comunque nordeuropeo, nel quale si racconta di un uomo sulla quarantina, pingue, che lascia un annuncio su una chat teelfonica nella quale i presneta come inseprto alla ricerca di un incontro ccon un ragazzo. Contattato da un certo Tero ne attende la vista. Intanto un giovane molto bello, gorsso zaino in spalla, telefona alla madre per accertarsi che il apdre viva ancora all'indirizzo diuna volta. E' lui a prenetarsi a casa dell'uomoc he attende Tero. Un equivoco possiile e dolorso. quando il figlio chiede al padre, che non lo ha ricosnciuto, se sa chi sia, il padre, avendolo preso per Tero dice di sì. Così quandop il figlio abbraccia il padre, l'uomo, pensando il ragazzo cerchi del sesso, glo abbraccia a sua volta e pi gli mette le mani sul culo. Il figlio si ritrae e l'uomo, sempre più imbarazzato, si richiude in bagmop. Si fa coraggio ed esce completamente nudo. Il figlio gli dà di spalle e non si accorge subito che l'uomo, il apdre, sia nudo. Questi lo raggiunge di sallee gli carezza la tesa e il collo. Per nois petattori è un vero tormwento vedere los tesso gesto avere due signifcati tanto diversi. Un desiderio mai espresso, timid e impacciato dell'uomo nei confronti del giovane il desideri di seere amato del figlio da suo padre. Quando il ragazzo si accorge che il padre è nudo glic heide che prbelma abbia. Solo allora si prenseta alla prota tero e quando il apdre comprende l'equivoco chiude la porta in faccia al giovane. tre inquadrature ci mostrano i tre uomini, il apdre e i du egiovani in un momento di dolorsa solitudine.
Dal figlio il padre gli chiede cosa voglia spiegandogli che non ha soldi. Il figlio dice già i soldi e se ne va zaino in spalla. Un'ultima inquadratura ci mostra il padre da solo nella sua cucina mentre un movimento di macchina ci mostra un disegno affisso al muro che suo figlio aveva fatto quando aveva quattro anni.

Un cortometraggio essenziale che mette lo spettatore di fronte una storia della quale conosce più informazioni dei singoli protagonisti e che fa toccare con dolore la solitudine di tre uomini. Quella del figlio senza padre, di un giovane rifiutato (e non sa perchè) da un possibile partner sessuale e quella di un padre che non trova modo per fare sesso con i ragazzi. Dolorosa perchè (di)mostra come uno stesso gesto (la mano sui capelli del giovane) abbia valenze completamente diverse e di come il desiderio di amore pur coniugato in valenze diverse abbia la stessa radice di umana solitudine, di desiderio di essere amati, visti, riconosciuti. Di come noi esseri umani abbiamo bisogno di amare e i essere amati e di come tra il desiderio di un figlio di essere (ri)conosciuto dal padre, e di un uomo, un padre, che vuole sia riconosciuto il proprio desiderio omoerotico non ci sia tutta questa differenza esperienziale, emotoiva, etica, esistenziale. Ci mostra anche come il desiderio di essere amati, il dolore della solitudine e del misconoscimento non ci rende migliori né ci evita di cadere negli errori più ovvi e, per questo, un poco osceni. Il padre non si accorge che il figlio voleva vivere con lui non solo per motivi economici, il figlio non sa farsi capire dal padre e preferisce andarsene credendo che al padre interessi solo di soddisfare le proprie esigenze e che tra queste non ci sia quella di instaurare un nuovo rapporto con lui. Un apdre che nons a vedere nè sicura della solitudine di Tero, il giovane che si prsneta alla sua porta e che l'uomo non esita di lasciare fuori dalla sua abitazione e non di accolgierlo, proprio come non sa accolgiere suo figlio.
Insomma un piccolo gioiello da vedere e rivedere, per cui se qualcuno ne conosce glie estremi o meglio ne ha un link al video, please, let me know!


Poi è la volta del minore, e, in fondo, inutile, Pistoleiros (Brasile, 2008) di Rodrigo Averna, nel quale una improbabile intreccio tra malavitosi è solo una scusa per mostare dei baci tra orsi ... Un po' poco per farne un corto e per proporlo in una rassegna come Shape Shift.



Poi, finita la proiezione, mentre mi faccio largo tra la gente venuta per ballare che attende educatamente (a differenza dei tamarri e delle tamarre del bar adiacente la proiezione che urlano, per raccontarsi i cazzi loro, durante tutta la rassegna... Italiane e italiani sinonimo di cafone e cafoni) incontro Filippo Riniolo, uno degli ideatori della rassegna e mente di QueerInAction che, molto realisticamente, ammette che la rassegna ha forse dei difetti e che è migliorabile ma che almeno cerca di proporre dei cortometraggi alla visione e di fare cultura e non posso proprio dargli torto.
Nonostante i "difetti" di selezione meglio proiettare dei corti che non proiettare niente.
Me ne vado ripromettendomi di tornare anche per le due serate in più, Shape Shift ritorna infatti anche il 3 e il 10 di Agosto, propendendo una serata di nuove selezioni e una di best of.

A venerdì prossimo dunque!