mercoledì 5 settembre 2012

L'arcigay si lamenta (giustamente) dell'omofobia dei testi del rapper italiano Emis Killa ma ignora la misoginia che in Broken Dolls ineggia al femminicidio.

Allora come la mettiamo coi pari diritti? Killa va boicottato solo per l'omofobia ma non per la violenza maschilista?

AGGIORNAMENTO
(da leggere dopo aver letto il resto del post, che inizia dopo la scritta
POST ORIGINALE)

Ieri Marco Coppola mi ha risposto, con gentilissima solerzia. Ne è nato un breve ma intenso scambio di mail che, previa sua autorizzazione, ho deciso di pubblicare nella sua integrità (esclusi i riferimenti alle nostre mail e i numeri di telefono per evidenti motivi di privacy). 

Per precisione e chiarezza devo far notare che in un post precedente sul sito dell'Arcigay Marco nota e parla anche dei testi contro le donne, senza citarne stralci, a differenza del post successivo che avevo citato ieri. 

Ecco lo scambio di mail.

Il giorno 05 settembre 2012 13:48, Alessandro Paesano  ha scritto:
Ciao Marco.

Ho letto e apprezzato la tua denuncia contro Killa e i suoi testi omofobici.

Andandoli a leggere ho notato però con sconcerto che in Broken Dolls ci sono frasi ben più gravi contro le donne non solo maschiliste e misogine ma che inneggiano addirittura all'omicidio.

Come mai nella tua denuncia non hai sottolineato anche queste frasi ma solamente quelle omofobiche?

A parte il fatto che entrambe le tipologie di frasi sono legate dalla comune matrice patriarcale e fascista non credi che sottolineare anche questi aspetti non direttamente legati alla causa gay avrebbe dato alla denuncia un più ampio respiro e unito categorie diverse ma altrettanto discriminate come le donne e le persone omosessuali esortandole a fare fronte comune contro dei testi che diseducano i giovani?

Mi piacerebbe sapere come mai...

Grazie


Alessandro Paesano, Roma

 Il 05/09/2012 14.18, Marco Coppola ha scritto:
Ciao Alessandro


grazie di avermi scritto.

Nelle mie dichiarazioni ai giornali, come anche nelle comunicazioni agli Organizzatori e alle Istituzioni patrocinanti ho fatto presente la matrice intollerante e istigatrice all'odio di quei testi, sia nei confronti delle persone omosessuali che di altri, comprese le donne.

Non esisterebbe il movimento omosessuale senza il movimento femminista. Ed esiste una comune matrice di intolleranza ed esclusione, declinata in diversi aspetti e fondata su una cultura maschilista, omologante e razzista.

Ovviamente i giornali pubblicano la parte che ritengono più interessante e questo esula dalla nostra responsabilità diretta. Non ho voluto pubblicare il nostro comunicato stampa per non fare troppa pubblicità all'evento e attendendo la presa di posizione degli organizzatori.

Spero con queste poche righe di averti spiegato il nostro intento,
rimango sempre disponibile.

Un caro saluto,
Marco.
Il giorno 05 settembre 2012 14:28, Alessandro Paesano ha scritto:

Ciao Marco, e grazie per la risposta in tempo reale.

Non ho dubbi a credere quel che dici sul giornalismo italiano che pubblica quel che credono attiri di più i lettori.

Però, perdonami, come mai nel comunicato pubblicato sul vostro sito arci dopo la denuncia e dopo le dichiarazioni degli organizzatori non fai menzione esplicita anche delle frasi misogine ma ti limiti a riportare solo quelle direttamente omofobe dicendo

Il rapper ha usato in alcune sue canzoni parole offensive nei confronti delle persone omosessuali, arrivando ad affermare "I ricchioni che si fanno in strada e vorresti ammazzarli, froci!!
Non possiamo che ritenere inaccettabile la promozione di messaggi di odio nei confronti di lesbiche e gay in una pubblica piazza. 

E' esattamente a questo che mi riferivo quando ti chiedevo come mai del vostro silenzio non tanto a quello riportato sui giornali...

Grazie ancora.


Ale

Il 05/09/2012 14.44, Marco Coppola ha scritto:
Ciao Alessandro

ho letto solo ora il contenuto del tuo blog. Spero sia solo un fraintendimento, accetto tutte le critiche costruttive ma in questo caso mi sembra tu abbia preso un abbaglio. 

Personalmente il beneficio del dubbio ho imparato nel tempo a concederlo sempre fino a prova contraria.
Era sufficiente leggere sul sito i post precedenti, oppure chiedere direttamente per sapere come ci siamo mossi. E' infatti semplice da verificare il fatto che non abbiamo pubblicato alcun comunicato stampa, a differenza di altre occasioni, ma soltanto post per informare socie e soci del procedere di azioni a tutela della dignità delle persone omosessuali come nostro preciso compito e dovere. 

Tralaltro Arcigay da sempre collabora attivamente con tutte gli altri movimenti, organizzazioni e associazioni che tutelano da discriminazioni, pregiudizi ed esclusioni. Ma non ci sostituiamo a nessuno perchè ciascuno di noi è testimone privilegiato della propria condizione e insieme lottiamo contro una cultura che ci vuole escludere.

La vocazione generalista in Italia, in Europa e nel mondo non ha portato mai grossi risultati, anzi spesso ha significato solo appiattimento delle istanze. Diversamente dalla cooperazione che dovrebbe invece essere il nostro obiettivo e metodo, oltre che luogo della sintesi.

Spero, confidando nella tua serietà ed onestà intellettuale, vorrai rettificare o almeno integrare quanto hai scritto spiegando le nostre ragioni.

Un cordiale saluto
Marco


Sì, senz'altro, se mi autorizzi posso pubblicare questa tua mail, lo faccio volentieri.

Ma confermi i sospetti che esternavo nel mio post. Denunciare il maschilismo di Zilla oltre l'omofobia non significa fare una denuncia generalista ma una denuncia completa e non solo una parziale, corporativista.

A.

Il 05/09/2012 15.14, Marco Coppola ha scritto:
Se leggi il post prima sul sito, leggi proprio invece che faccio riferimento ad entrambe le cose.

EMIS KILLA E L'INTOLLERANZA 
Lunedì 20 Agosto 2012 - EMIS KILLA E L'INTOLLERANZA

Giungono a noi segnalazione riguardo ai testi di Emis Killa che sarà a Villadossola per un concerto.

Avendo verificato alcuni contenuti non possiamo che ritenere inaccettabili e offensive della dignità della persona tutte quelle affermazioni di odio nei confronti delle persone omosessuali come anche di altri, in particolar modo delle donne.

Chiederemo ragioni agli organizzatori e vi terremo aggiornati.

Marco Coppola
presidente Arcigay Nuovi Colori Verbania

Quello che ho dichiarato ai giornali è esattamente questo. Come anche di alcune affermazioni razziste dello stesso Killa che poi lui ha ritrattato.
Nessuna dei due post è un comunicato stampa, ma solo appunto messaggi informativi che vanno presi nella loro complessità.

Spero di averti dato sufficienti elementi proprio perchè da anni combatto contro ogni forma di pregiudizio e tengo, come ben capirai, a questi temi moltissimo.

Un caro saluto

Marco


Il giorno 05/set/2012, alle ore 16:03, Alessandro Paesano  ha scritto:

Bene, mi fa piacere che in un primo post noti anche le dichiarazioni maschiliste. Mi dispiace però che nel post successivo, datato 24 agosto i riferimenti alle frasi contro le donne ben più gravi di quelle contro i gay non ci siano.

Dal mio punto di vista poco importa se si tratta di un comunicato stampa o solo di un comunicato interno ai soci.

I temi della misoginia del maschilismo e dell'omofobia per me sono fin troppo evidentemente intrecciati per poterli separare e trovo più che pertinente segnalare la misogina maschilista in chi si dimostra anche omofobo anche in un sito in difesa delle persone lgbt.

Se mi autorizzi alla pubblicazione di questo nostro scambio via mail lo aggiungo al mio post nel quale però credo di avere colto nel segno almeno stando alle osservazioni sulle critiche generalista con cui mi pare liquidi la mia richiesta di parlare di questo (omofobia) e di quello (istigazione al femminicidio).

Non aggiungerei nessun commento, solo lo scambio di mail.

Fammi sapere.

Grazie


A.
Il 05/09/2012 19.35, Marco Coppola ha scritto:
Alessandro mi sembra tu non voglia capire. Ma la città, gli organizzatori e i soci hanno capito tutti benissimo. Ti sembra utile ripetere la stessa cosa varie volte? A me no. Ho segnalato i contenuti omofobici e anche quelli misogini. Se ti vuoi attaccare alla data fai pure, ma lo vedo come pretestuoso.

Certamente puoi pubblicare le mie risposte a condizione che lo faccia integralmente, questa compresa. Altrimenti lo trovo inutile.

Un caro saluto

Marco


Inviato da iPhone

Perfetto. Farò come mi dici.

Non mi attaccavo alla data quanto piuttosto al post in cui parli anche degli insulti alle donne (senza dire quali) e quello in cui no.

Grazie.

Alessandro



E questo è quanto.


 

 POST ORIGINALE


Avrete letto che Marco Coppola, presidente di Arcigay di Verbania, ha denunciato i testi omofobi del rapper Emis Killa, al secolo Emiliano Giambelli, contestando che il Comune di Villadossola abbia dato il proprio patrocinio a tre giorni di festa per raccogliere fondi, che hanno ospitato il suo concerto lo scorso 31 Agosto, come riportato in un articolo de La stampa dello scorso 24 Agosto.


In effetti la canzone Milano Male  incita all'odio per le persone omosessuali, con la frase  

I ricchioni che si fanno in strada e vorresti ammazzarli, (froci)  

mentre in Riempimi le tasche dice

 tu fai il marcio no uomo
sei frocio si sgama quando mangi il gelato col cono.

perchè cupido ha una mira di merda !
Si ficcasse l' arco in culo e diventasse frocio,
avrei meno problemi e più oro sul mio orologio.





Leggendo questi testi nella loro interezza saltano all'occhio frasi ben più gravi.
Nella canzone Broken Dolls si arriva addirittura a inneggiare al femminicidio:


Ti vorrei morta tipo ex di Fabri Fibra.
Magari ti trovassero a pezzi su una collina,
conosco chi per un paio di pezzi lo farebbe domattina !
Solita domandina: Amore mi ami ancora ?
io no non ti amo più e non amerò mai più una troia.
(...)ora che quando mio padre mi chiede di te,
io gli rispondo: per me è morta.
Porca troia ! sei una troia porca !

(...)
Tutte uguali: Mara Sara Chiara Patty Vale.
Cambia un cazzo !
non ti trovi bene ? Cambia cazzo.


Eppure queste frasi, altrettanto gravi, in quanto maschiliste e che inneggiano alla violenza sulle donne, l'Arcigay non le nota, non le denuncia.

PERCHE'?

Ho scritto a Marco Coppola chiedendogli lumi. Se mi risponde ve lo farò sapere


Purtroppo nessuna delle possibili risposte che mi vengono in mente giustificano questo silenzio, questa denuncia selettiva e corporativista.

1) Coppola fa parte dell'Arcigay ed è suo compito denunciare solamente le discriminazioni contro le persone omosessuali. Ci pensassero le donne a denunciare le frasi che offendono loro.

FALSO

La misoginia, il maschilismo, la violenza contro le donne hanno la stessa matrice patriarcale e fascista dell'omofobia. Sono due aspetti diversi della stessa intolleranza.

Denunciarle entrambe permette di fare causa comune e di ricordare vieppiù che quel che Coppola ha scritto sul sito dell'Arcigay a proposito delle frasi omofobiche di Zilla
Crediamo che il rispetto della libertà di pensiero, ancor più garantita nell'arte, nella cultura e nella musica, debba andare di pari passo con il rispetto della dignità della persona. Le Istituzioni hanno ancor più il compito di vigilare e tutelare i diritti fondamentali della persona.

E' questa una pessima pagina per la nostra provincia.
 valga anche e maggior ragione per le frasi contro le donne.


2) Le frasi contro le donne sono frasi di circostanza, un paradosso dell'io narrante che denuncia solo la sua rabbia ma non vuole davvero fare quel che si augura nel testo.

Se questo è vero per le frasi maschiliste e che inneggiano al femminicidio non si capisce perchè non si potrebbe dire lo stesso anche di quelle omofobiche.


In attesa di una risposta di Coppola riporto le dichiarazioni di Zilla che, sempre su La stampa si è difeso dalle accuse di omofobia con queste parole:

«Conosco la questione e mi dispiace. L’essere provocatori è una prerogativa dei rapper. Probabilmente chi mi critica non è vicino al genere e non ne conosce le dinamiche. Io interpreto un personaggio e spesso parlo ironizzando il pensiero di qualcun’altro. Non sono assolutamente omofobo, anzi approvo il matrimonio gay. Ho dichiarato di non essere favorevole all’adozione, perché la figura della mamma è fondamentale,
e questa, naturalmente, è la più squisita prova del maschilismo profondo di questo giovane uomo che pensa all'omosessualità esclusivamente in termini maschili (se dobbiamo far fede alla giornalista che ne ha riportato le parole) ignorando che ci sono famiglie omogenitoriali composte da due donne (vero Giuseppina?) che Zilla non prende inconsiderazione perché, evidentemente, l'omosessualità par excellence è quella maschile.

Spero che, per coerenza, Zilla non  auspichi che ogni figlio orfano di madre venga tolto al padre e affidato a un'altra donna...
ma siamo in un Paese democratico e credo di non aver detto nulla di offensivo.
Zilla, ma anche Francesca Zani, la giornalista che nel riportare le sue dichiarazioni non ha nulla da obbiettare,  confonde la democrazia col diritto di discriminare... Qualcuno dovrebbe spiegargli la differenza.



Tanto per ribadire perchè del PD non ci si può fidare: sulle uscite paternaliste di Bersani alla Festa Democratica di Torino a proposito dell'estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso

Il Segretario del PD Bersani passa davanti lo stand di Vorrei ma non posso. It's wedding time! alla Festa Democratica di Torino.

Vorrei ma non posso, it’s wedding time è una campagna promossa da Queever (ha discoteca di Torino con annessa associazione culturale) e Associazione Quore a favore del matrimonio paritario egualitario (altra espressione di compromesso ma migliore di quella con l'aggettivo omosessuale)

Daniele Viotti,  del Quore, del Coordinamento Torino Pride LGBT, promotore di Vorrei ma non posso di area PD (secondo Cristiana Alicata),  chiede a Bersani, dandogli democraticamente del tu, come mai il PD sul tema dell'estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso che, ahilui e ahinoi semplifica nell'infelice formula matrimonio gay omosessuale [questa è l'esatta espressione che usa Daniele, come mi ha fatto giustamente notare in un commento  a questo post] cosa per la quale non smetterò di bacchettare (a furia di rompere la bacchetta) finché questo vizio di merda non ce lo togliamo  tutt*, sia così pavido.

Ecco il video.



Le cartoline cui accenna Daniele sono queste.






Chiare, efficaci, esaustive.


Torniamo al video.

Da notare l'atteggiamento di Bersani, dalla cafonaggine di accendersi il suo mefitico sigaro al paternalismo delle pacche sulla spalla. 

Da notare anche l'orribile presuntuosa e maschilista (sì, maschilista) risposta  della donna che lo accompagna che, pretendendo di parlare  a nome di tutte le donne (non si sa con quale investitura), mentre Bersani la indica a Daniele come esempio di percorso virtuoso (a piccoli passi) da seguire per i diritti lgbt commenta che di strada da fare ne abbiamo ancora molta. Ecco se almeno lei si leva dai coglioni e tace o almeno quando parla non pretende di parlare per tutte le donne noi saremo molto più felici.

Poi naturalmente ci sono da notare i contenuti politici della risposta di Bersani che da Presidente di un partito il cui acronimo significa Pavidi Democristi non può che nicchiare sul matrimonio nascondendosi dietro un Siamo in Italia.

Come nota lucidamente Andrea Tornese in un ottimo articolo sul Corsaro (al quale devo molto per questo post)
Il PD, con varie iniziative, si dà un appeal di partito aperto sui diritti LGBT per mascherare un conflitto interno lontano da una soluzione accettabile. E alcune e alcuni militanti LGBT che cadono in questa trappola propagandistica. Il PD ospita dibattiti e discute di matrimonio, offre spazi per la raccolta firme per varie iniziative popolari sul tema delle unioni civili, colora le sue feste dei colori dell’arcobaleno, vende (e qualcuno li compra!) spazi per bar e punti ristoro gestiti direttamente da associazioni LGBT, e nei fatti si adagia sul “siamo in Italia”.
Sempre Andrea commenta le risposte inesatte di Bersani facendo notare come
Negli USA, secondo Bersani, Barack Obama (...) avrebbe semplicemente detto che ogni stato è libero di legiferare come meglio crede. Falso. Il presidente americano (...) ha dichiarato che (...) che le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la possibilità di sposarsi (...) ed ha appoggiato l’abrogazione del Defense of Marriage Act (una legge approvata durante l’amministrazione Clinton che definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo ed una donna ed impedisce, nella terza sezione, l’equiparazione con le unioni tra persone dello stesso sesso). (...)

Obama, lo scorso 15 giugno, lo ha detto alla comunità LGBTQI americana:“Io non vi consiglierei mai di avere pazienza, non è giusto come non era giusto dire alle donne di essere pazienti un secolo fa o agli afroamericani 50 anni fa dopo decenni di inazione e indifferenza, ora avete tutta la ragione il diritto di chiedere, a voce alta e con forza, l'eguaglianza”.
Rimando a un altro articolo di Andrea nel quale ricorda con pervicace precisione tu la propaganda (mendace) sui diritti lgbtqi che Tornese dichiara con termine che non conoscevo solo un rainbow washing (un sostegno dei diritti lgbt di facciata e non di sostanza).

Ora, in tutta onestà, come ci si può chiedere di votare per questo partito?