mercoledì 26 dicembre 2012

La naivetè delle società. Sulle reazioni alle parole deliranti di don Piero Corsi, parroco di San Terenzo, Lerici

Don Paolo Corsi
E così basta che un prete esprima quello che in fondo è il pensiero della chiesa, quello che il papa che calza prada ha così ben spiegato nei giorni scorsi che c'è qualcuno che ancora si meraviglia, che rimane basito, e monta un caso, chiede alla chiesa di intervenire, di censurare quel prete così lontano dal resto della gerarchia...

Come se il resto della chiesa non stia sulla stessa lunghezza d'onda...

Insomma succede don Piero Corsi, parroco di San Terenzo nel comune di Lerici, affigge una nella bacheca della chiesa nel quale, secondo la Repubblica, c'è scritto:
 "Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano?" "Possibile che in un sol colpo siano impazziti tutti?" "cadono nell'arroganza e si sentono indipendenti" "Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare".

Contro queste parole si scatena, giustamente, il finimondo.

Quello che però giornalisti e persone giustamente indignate dimenticano è che le posizioni espresse da questo parroco sono quelle della chiesa.

L'apostolo San Paolo nella Prima Lettera a Timoteo, capitolo 2 versetto 11 e seg. contenuta nel Nuovo testamento della Bibbia dice:
La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; tuttavia sarà salvata partorendo [figli], se persevererà (o meglio: se perseverano) nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia».
Ecco la matrice culturale del femminicidio.

Quella matrice che vuole subordinare la donna al marito, al padre, al fratello, comunque al maschio. quel maschilismo profondo che riguarda tutti gli uomini, anche quelli gay.

Perciò non capisco perchè ci si indigni, ribadisco, giustamente, solo per le parole del parroco di San Terenzo e non per quelle di San Paolo quando la Bibbia, a differenza di don Piero Corsi, è presente in miliardi, ahinoi, di case.


In soldoni: perché Piero Corsi no e san Paolo sì?

La presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli è davvero così ingenua che crede che solo le parole di Don Piero Corsi, siano una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre un'inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse come riporta la Repubblica

Invece le parole di San Paolo, che del discorso di don Piero Corsi sono il presupposto, no...


Ecco il mondo provinciale nel quale viviamo.

Ci meravigliamo di un singolo Don ma non di tutta la chiesa.

Che è un'associazione criminale di misogini maschilisti e omofobi, misoneisti, oscurantisti.

D'altronde siamo sempre pronti a criticare il burqua islamico mai il velo imposto alle suore nel vaticano.

Ci pare normale il ruolo di assoluta secondarietà cui la chiesa cattolica relega la donna.

Non  notiamo mai  né facciamo notare che da lì, anche da lì, nasce la cultura maschilista dalla quale scaturiscono i femminicidi.

Perchè quando il papa che calza Prada ha detto che le donne che abortiscono compiono un attentato alla pace nessuno ci ha fatto caso fa caso perchè fa più notizia il no al matrioni gay e intanto le donne vengono uccise, tutte colpite dalla stessa cultura d'odio che diffonde la chiesa.

Una chiesa che mangia il corpo e beve il sangue del figlio del proprio dio...

Chi può davvero credere che questa religione veicoli amore?

Raggiunto telefonicamente dal giornalista del gr1 Paolo Poggio ecco cosa questo uomo di chiesa gli ha risposto.



Se vedi una donna nuda e non ti fa alcun effetto, e l'effetto non può essere che quello di possederla, anche contro la sua volotà, sei forcio.

Un puro concentrato maschilista che la chiesa diffonde, avvelenando la società.

Purtroppo a leggere i commenti sulla rete alle farneticazioni di questo uomo di chiesa non c'è da stare allegri...
Prete di merda, che ti scopi le mogli e le figlie dei tuoi parrocchiani. Ti impicchino con le tue budella... cmq dalla foto non e' brutto brutto quindi prima di bruciarlo ... violentiamolooooo
Ecco lo stesso bacino di demenza.
Lo stesso bacino di violenza.
Di vendetta anale...

Anche da parte di chi, essendo frocio, dovrebbe capire come il maschilsimo funziona visto che ne vive sulla propria pelle gli efetti.

Invece siamo tutti e tutte intossicati dalla stessa ideologia sadica e misogina.

Ma che almeno le proteste siano più consapevoli e meno naif!


Il matrimonio per tutt*: ovvero dell'importanza simbolica delle cose.

Ricordo quando un amico si sorprese che proprio io sostenessi l'estensione del matrimonio anche per le coppie dello stesso sesso.
Il proprio io si riferiva al mio essere di sinistra e alla visione del matrimonio come istituto borghese.

Altri amici e qualche conoscente che credono di essere più intelligenti perchè spiegano tutto con l'economia (ma senza le sovrastrutture che la implicano come faceva Marx...) riducono le ragioni per l'estensione del matrimonio al risparmio di soldi per le tasse e altre facilitazioni economiche (quelle che Angela Merkel non vuole riconoscere alle coppie dello stesso sesso unite nella Eingetragene Lebenspartnerschaft la civil partnership esclusivamente pensata per loro).

Ognuno può vederla come vuole.
Tra i motivi per cui due persone possono decidere di sposarci possono essercene queste come altre (come dice  bene Roger Smith su questo blog nel suo primo post, se non lo avete ancora letto andate subito a farlo).

Quello che sfugge ai e alle più è il portato simbolico dell'estensione del matrimonio.
Lo riassume bene in questi giorni  l'arcivescovo di Westminster Vincent Nichols il quale, commentando la legge che il governo inglese si appronta a varare, commenta come
"Sometimes sexual expression can be without the public bond of the faithfulness of marriage and its ordering to new life.

"Even governments mistakenly promote such patterns of sexual intimacy as objectively to be approved and even encouraged among the young." (fonte huffingtonpost.co.uk)

A volte l'espressione sessuale può esistere senza il legame pubblico della fedeltà del matrimonio e il suo dare nuova vita.

Persino i governi promuovono erroneamente tali modelli di intimità sessuale come fatto che deve essere oggettivamente approvato e addirittura incoraggiato tra i giovani.

Ecco cosa preoccupa davvero la chiesa: la legittimità alle unioni tra persone dello stesso sesso che può derivare dall'estensione del matrimonio.

Dà fastidio il fatto che questo tipo di unione, che al massimo viene tollerato come si tollera un male inevitabile col quale cercare di convivere pacificamente, venga riconosciuto davvero come una delle varianti naturali della sessualità e affettività umane e donnane e che ,dunque i giovani e le giovani possano sentirsi legittimat* a viversi ed esprimersi alla luce del sole senza il peso del ludibrio pubblico che costringe a una vita di auto esclusione.

Alla faccia di chi crede si tratti solamente di soldi (che, anche se fosse... ).

Per cui o si crede che abbiamo tutte e tutti gli stessi diritti e si apre il matrimonio a tutte e tutti o si chiama il matrimonio gay e lo si riconosce  in base non già al diritto di ognun* di sposarsi con chi vuole ma ai diritti dei gay e delle lesbiche di sposarsi anche loro come le persone etero, magari con un istituto equivalente,  persone dalle quali però le persone gay restano separate.

L'uguaglianza non è un contenitore che cancella le diversità.

L'uguaglianza è dare la stessa legittimità alla stessa cosa.

E' ora che i froci della sub cultura gay inizino a capirlo.

Christiane Taubira ministra della giustizia francese difende i matrimoni per tutti.


Christiane Taubira s’enflamme pour les familles...


Noi non avremo mai una ministra della giustizia così.

E nemmeno un parlamento così.


A tutte le italiote e tutti gli italioti che continuano a parlare di matrimonio gay (come fosse un matrimonio speciale per quelli lì) faccio notare che nel parlament francese si para di matrimonio per tutti. Meglio il sessismo di quel tutti che l'aggettivo gay...



Fuorigioco. Il nuovo spot di Gaynet contro l'omofobia.




Un minuto e 42 secondi sprecati per non dire nulla se non, nel claim finale, che anche l'omofobia è razzismo riprendendo una dichiarazione del Commissario tecnico (quello che una volta si chiamava allenatore) della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli che auspicava il coming out di qualche giocatore.

Lo spot è diretto da Giuseppe Bucci e si basa sulla sciagurata sceneggiatura di Giulio Spatola prodotto da Prodigiodivino, che ha sostenuto l’iniziativa.


Dov'è il razzismo? Dove l'omofobia?

Certo i due giocatori si baciano ma sono da soli, e fuori dal campo. 

La prima parte dello spot ci mostra solo un ragazzo che ammicca quando vede un pezzo di coscia di un altro giocatore (chissà cosa farà negli spogliatoi allora) o che si mania le unghie (cos'è un gesto ritenuto poco virile?).

Insomma si capisce che il ragazzo è gay

Ma a chi serve? A cosa serve?
Che cos'è l'omofobia?
Dov'è?
Come si manifesta?
Cosa la causa e, soprattutto come ce se ne può sottrarre, difendere?


Sul sito gaynet che ha voluto lo spot Rosario Coco scrive 
Per noi si tratta di un modo di interpretare uno dei motivi principali dell’associazione, la necessità di comunicare e di sensibilizzare all’interno di quei mondi e quegli spazi sociali dove nel dialogo tra le persone l’omosessualità è ancora un tabù.
(...)
Fuorigioco vuole dare un’immagine comune e quotidiana del calcio giocato, mostrando con semplicità e naturalezza che omosessuale può essere anche chi ti sta accanto e desidera semplicemente potersi comportare in maniera spontanea come tutti gli altri, vivendo i propri sentimenti anche dopo una partita di calcetto. 
Purtroppo mi sembra che ci siano altri agenti sociali ben più diffusi e popolosi di quelli del calci amatoriale dove l'omofobia sia diffusa. e poi in un paese come l'Italia dov'è che l'omofobia non è diffusa?

In questo video l'omofobia è un concetto astratto che anche se non viene mostrata si ice che è un male e non va bene.


Gli attivisti e le attiviste  sembrano proprio non avere idea di cosa sia la comunicazione. Non hanno idea di come mostrare l'inclusione, la reciproca esistenza delle persone omosessuali nello stesso tessuto sociale i quelle etero.

Come fan questo video, di nazionalità montenegrina,  diretto da Danilo Marunovic prodotto dal Centar za građansko obrazovanje (CGO) il centro civico per l'educazione, dal Forum GLBT Progres in collaborazione con la Coala Production e il sostegno dell'Ambasciata Canadese.



Qui i due ragazzi si baciano mentre fanno il tifo per la lo squadra e nessuno degli altri reagisce in nessuna maniera. Anche loro fanno parte del team come recita il claim...

Nello spot italiano invece non succede nulla di tutto ciò. Il bacio i due giocatori se lo danno quando sono da soli, privatamente, senza che nessuno sia lì ad assistere testimoniando con l'assenza di una reazione negativa l'integrazione avvenuta.

A un certo punto dello spot pensavo che il ragazzo in panchina fosse  una metafora dei ragazzi gay che nella vita di tutti i giorni sono costretti a vivere nel mondo guardando l'azione dalla panchina perchè loro non sono concessi gli stessi diritti.

Invece nulla.

Questo spot di un minuto e 42 secondi tace omertosamente  e spreca del tempo prezioso senza nulla mostraci (se non dei bei ragazzi...).

Boicottare il Vox locale omofobo di Torino in via Cumiana.

La notizia è semplice e agghiacciante nella sua lampante discriminazione omofobica.

Due ragazzi si danno un bacio in un locale e vengono allontanati dai soci del medesimo.
Si tratta di D., universitario ventenne, e F. di cui fa la conoscenza nel locale.

I nomi con la sola iniziale sono una trovata de la Stampa che ha pubblicato la notizia.

Mai che si riportino i nomi i cognomi o che ci si meta la faccia...

Il fatto è successo al Vox di Torino.

Ecco come racconta i fatti il diretto interessato le cui parole sono riportate da la Stampa :

«Ero uscito con mia sorella e due amici per una serata tranquilla», racconta D, universitario ventenne. Al locale conosce F., con cui si lancia in un ballo, durante il quale scatta un bacio. «A quel punto è arrivata una cameriera, che ci ha detto che non era il luogo adatto». I due continuano a ballare. «Ma uno dei gestori mi ha preso per un braccio e mi ha detto “finocchio, vattene” e ci ha spinti fuori dal locale».  
Chiamata la polizia gli agenti prendono le generalità dei presenti e invitano i due ragazzi a sporgere denuncia. Renato uno dei soci del Vox dice:
 «Si baciavano davanti a minori e famiglie, non vedo perché non dovessero essere accompagnati fuori. E poi non li abbiamo neanche presi a calci né gli abbiamo messo le mani addosso». Bontà sua. Però Renato accusa: «Avevano le mani nelle mutande». Ma gli interessati negano.  

Il Vox è un  Disco Club Karaoke, la cui apertura è fissata alle 22.

Capisco che non c'è più l'obbligo come una volta per i minori di andare a letto dopo carosello, ma la spiegazione addotta da Renato, socio del Vox, è pretestuosa.

Ammesso e non concesso, e sottolineo non concesso, che il bacio tra due ragazzi sia uno spettacolo non consono alle familgie e ai minori, che età hanno  i minori che vanno in un locale che apre alle 22 ?

Non si tratta di un locale del sabato pomeriggio dove ci sono dei ragazzi di 12 anni... si tratterà di 16enni o 17enni e dubito che ci andranno con le famiglie...

Veniamo al bacio.

Si baciavano davanti a minori e famiglie, non vedo perché non dovessero essere accompagnati fuori dice Renato.

Viene da chiedersi se Renato avrebbe detto lo stesso se a baciarsi fossero stati un ragazzo  e una ragazza.
Se la risposta è negativa allora si tratta di discriminazione che viola l'articolo 3 della nostra Costituzione.


Se davvero i due ragazzi stavano con le mani nelle mutande la loro omosessualità non c'entra niente. Non credo infatti che il soci avrebbe cacciato via un ragazzo e una ragazza dando loro degli etero di merda.

Ma c'è dell'altro.

Il Vox è affiliato CSEN.

Lo Csen è il Centro Sportivo Educativo Nazionale, nel cui statuto, all'articolo 1 si legge:
Il CSEN persegue inoltre finalità assistenziali, di promozione sociale e del benessere psicofisico in genere, nonchè di contrasto alla povertà, all'esclusione sociale ed alle marginalità estreme.
Quindi ravvedo nel comportamento dei soci del Vox una violazione di questa finalità tale da poter revocare l'affiliazione come previsto dall'articolo 9 dello statuto.

Ma cosa c'entra un Disco club Karaoke con lo sport? Nulla.

Se il Vox è affiliano allo CEN è per i vantaggi non solo economici che sono riportati nel  sito tra i quali :

 
  • ESENZIONE FISCALE BAR SOCIALE (ART. 148 DEL TUIR COMMA 5 E CIRC. MIN. FINANZE 124/E/98) - SOLO PER ASSOCIAZIONI REGOLARMENTE COSTITUITE.
  • CONVENZIONE SIAE PER SCONTI NEI PAGAMENTI DEI COMPENSI SU DIRITTI MUSICALI PER DIFFUSIONI NELLE ATTIVITA' DI ALLENAMENTO, GARE, MANIFESTAZIONI, FESTE E PER TUTTE LE ATTIVITA' SOCIO CULTURALI.
  • NOTE INFORMATIVE SPECIFICHE PER NOVITA' FISCALI E DI ALTRI SETTORI.
  • POSSIBILITA' PER IL TESSERATO DI PARTECIPAZIONE A TUTTE LE ATTIVITA' NAZIONALI E REGIONALI DEL CSEN.
  • SCONTI FISCALI SU TARIFFE METANO - SOLO PER ASSOCIAZIONI REGOLARMENTE COSTITUTE.
  • ESENZIONE IMPOSTA SULLE INSEGNE INDIPENDENTEMENTE DALLE DIMENSIONI DELLE STESSE.
  • RIDUZIONI AL 50% DELLE TASSE SULLA PUBBLICITA'.
  • RIDUZIONE DELLA TASSA SUI RIFIUTI CIRCA DEL 75% (SI ESCLUDE DALL'IMPONIBILE L'AREA SPORTIVA).
  • POSSIBILITA' PER ASSOCIAZIONI E CIRCOLI DI SOMMINISTRARE ALIMENTI E BEVANDE ALCOLICHE, IN DEROGA AI PIANI COMUNALI.
  • ESENZIONE DEL PAGAMENTO DELL'IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI SULLE QUOTE ED I CONTRIBUTI ASSOCIATIVI (LEGGE 383/2000).
  • ESENZIONE DELLE IMPOSTE SUI PROVENTI DERIVANTI DA PRESTAZIONI DI SERVIZI E CESSIONI DEI BENI EFFETTUATE A FAVORE DEI FAMILIARI CONVIVENTI DEI TESSERATI ASSOCIATI (L. 383/2000).
  • POSSIBILITA' DI DETRAZIONE DAL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE DELLE ISCRIZIONI E ABBONAMENTI PER I FIGLI MINORI (5 – 18 ANNI) ALLE A.S.D. FINO A € 210,00 ANNUE (COMMA 319 LEGGE 27/12/2006 N. 296).
  • POSSIBILITA' DI OTTENERE DALLE PERSONE FISICHE CONTRIBUTI LIBERALI IN DENARO CHE FINO A € 1.500,00 SONO DEDUCIBILI DAL REDDITO DELL'EROGANTE.

Al Vox non interessa un tubo delle finalità assistenziali, di promozione sociale e del benessere psicofisico in genere, nonché di contrasto alla povertà, all'esclusione sociale ed alle marginalità estreme previste dallo statuto.
Vuole solo avere una licenza in maniera agevolata e pagare meno tasse.

Peccato che queste informazione le abbia dove trovare io grazie alla rete e non le riporti il giornalista autore dell'articolo de La stampa né Marco Giusta il presidente di Arcigay Torino, che, secondo le parole riportate sempre da La Stampa, si è limitato a dire che si tratta di Una storia odiosa. Li denunceremo per violenza privata. Se ci fosse una legge contro l’omofobia saremmo più tutelati.

Io direi che saremmo tutti e tutte più difesi come cittadini e cittadine se avessimo anche una stampa più informata e dei presidenti di categoria più informati e meno ossessivamente concertati a richiedere una legge sull'omofobia.

Qui le leggi ci sono c'è anche uno statuto che forse è stato violato.
Chiamate un avvocato e datevi da fare.

Quel che da Roma posso proporre è boicottare con tutti i mezzi democratici e legali la parteciapzione al Vox;

sollecitare Lo CSEN perchè tolga l'affiliazione al locale, che così com'è deve chiudere perchè discrimina dei cittadini italiani;

segnalare l'accaduto all'UNAR e anche all'OSCAD.

Personalmente penso che una persona come Renato che pensa che un bacio dato da due ragazzi si trasformi subito in mano nelle mutande sono loro a dover stare lontano dalle famiglie e dai minori...

Infine una nota di demerito per il pessimo titolo dato al fatto da QueerBlog.it
Cacciati da un locale a Torino per un bacio gay.

Alberto Graziola non poteva scegliere titolo più disgraziato, mettendosi esattamente sullo stesso livello dei soci del VOX.

Perchè un bacio non è mai gay o lesbico o etero. Un bacio è sempre e solo un bacio che a darselo siano due ragazze due ragazzi o un ragazzo e una ragazza. Chi vede il bacio tra due ragazzi come bacio gay e lo distingue così la ensa evidentemente come i soci del Vox che hanno allontanato i due offensori della famiglia e dei minori.

E' ora di smetterla di usare bacio gay per attirare i lettori tyraite i motori di ricerca. Due ragazzi cacciati perchè si stavano baciando ecc un titolo di civiltà
Il titolo di Graziola è incivile esattamente come lo sono stati i soci di Renato due bulli (E poi non li abbiamo neanche presi a calci né gli abbiamo messo le mani addosso) che mi auguro presto di vedere all'uffici di collocamento.

Boicottate gente, boicottate!!!