giovedì 28 febbraio 2013

Le parole per dirlo: come la stampa riporta la notizia di un ragazzo che, insultato dai suoi stessi genitori perchè è gay, arriva a denuniciarli per le continue vessazioni subite.


20 anni, disoccupato (dunque ha deciso di non proseguire gli studi...). Fa coming out  in famiglia e i genitori glielo rinfacciano ogni giorno: sei gay non combinerai nulla di buono nella vita.
Un mantra. orribile.
Finché il ragazzo si stufa e li va a denunciare.

Il reato ipotizzato ? Ingiurie.
Perchè quello di crimini d'odio per l'orientamento sessuale in Italia non c'è e non ci sarà nemmeno con questa legislatura.

E' successo a Padova. Lo riporta Il gazzettino di quella città.

La notizia viene ripresa dai quotidiani e dalla rete. Ognuno ci mette del suo. Aggiunge pezzi di informazione, commenti.  
Tutti in difesa del ragazzo, e questo non è da dare per scontato in un paese come il nostro.

Però i commenti tradiscono una ideologia che è dura a morire. Una immagine dell'omosessualità come condizione invalidante, ben al di là della finte primaria (l'articolo del gazzettino) e nessuno ne esce bene.

Non il Gazzettino che non spiega perchè il reato sia quello di ingiurie.

Lo fa il secolo XIX che spiega
(...) ha denunciato ai carabinieri padre e madre, per «offesa all’onore e al decoro della persona». Già, perché la legge sull’omofobia - insieme a molte altre tutele minime per i gay - non è mai passata. Discussioni tante. Dichiarazioni d’intento all’infinito. Poi, però, nulla di concreto. Almeno nella legislatura appena conclusa. E l’unico reato che era possibile ipotizzare dai magistrati padovani era appunto l’offesa all’onore e al decoro della persona.
Stavolta nessuna associazione lgbt coinvolta o che lascia dichiarazioni nell'articolo. Solamente un cittadino italiano, maggiorenne anche se molto giovane che va dalle forze dell'ordine che lo ascoltano  e lo aiutano.
Chi ha raccolto la denuncia è riuscito a tranquillizzare il ragazzo, ha cercato di allentare la tensione, ha provato a fargli capire che non si tratta di un ostacolo alla propria vita. Sono ben altre le difficoltà che ogni uomo deve affrontare. Basterà tutto questo a rendere sereno e fiducioso del futuro, chi proprio in casa non ha ciò che chiede, ovvero la comprensione?
scrive Cesare Arcolini sul gazzettino.

Arcolini spende splendide parole a favore e in difesa di questo ragazzo 
Lasciare perdere e subire ogni forma di offesa personale, o ribellarsi a coloro che ti hanno messo al mondo, ma che adesso non accettano che tu sia "diverso" da loro (...) [e] sedersi su una sedia di un ufficio e raccontare la propria drammatica situazione di omosessuale denigrato e ripudiato da mamma e papà [?].
Patrizia Albanese sempre sul secolo XIX per dire che il ragazzo ha detto ai suoi che è gay usa delle parole bellissime:

Raccontando a mamma e papà le sue sensazioni e i suoi sentimenti, che non lo portano verso l’altro sesso ma verso il suo.
Sensazioni e sentimenti.

Non preferenze sessuali come invece dice Arcolini. O inclinazioni sessuali come scrive l'Ansa (tramite il Corriere del Veneto) che, in quanto a omofobia, non batte nessuno.


Però non tutto funziona in questa solidarietà per il frocio.

Perchè in tutti gli articoli anche quelli illuminati del Gazettino e del Secolo XIX così come nei post su internet  essere omosessuali costituisce un problema di per sé non solamente per il ludibrio e lo stigma con cui viene accettata dalla società.
Un figlio (...) che s’è trovato a fronteggiare due problemi enormi nello stesso istante: la disoccupazione in età non proprio giovanissima e il suo essere omosessuale. secolo XIX
Dunque essere omosessuali è un problema enorme. Perchè?
(...) un figlio, che ha avuto solo il coraggio di rendere partecipe la famiglia delle proprie preferenze sessuali. Il Gazzettino.
Coraggio di che?
Un ragazzo decide di prendere coraggio e fare coming out con i propri genitori. Un passaggio importante per confessare alla madre e al padre di essere omosessuale.  (Alberto Graziola su Queerblog)
Confessare. Non dire, dichiarare, far sapere... Confessare. Di solito si confessano cose negative o debolezze non si confessano cose positive o né positive né negative...
Non si confessa di avere gli occhi marroni.
Ma per Graziola confessare di essere froci è cosa talmente imbarazzante  e privata che si riferisce al ragazzo dicendo del quale è giustamente sconosciuta l’identità. Giustamente perchè? perchè è frocio o perchè è così cattivo da avere denunciato i genitori?

Sfugge evidentemente a Graziola il portato politico di rendere pubblico il proprio Coming out. Se tutti i gay e tutte le lesbiche fossero visibili la gente verrebbe educata all'omofilia.
In un’età, i vent’anni, già di per sé abbastanza complicata, non deve essere stata una passeggiata per questo ragazzo confessare a mamma e papà di amare un uomo. E ancora più difficile, a vent’anni, deve essere stato sopportare le accuse, sentirsi ‘diverso’ agli occhi di chi ti ha messo al mondo, mentre ci si dovrebbe sentire solo amati, qualunque cosa accada. (Anna Martellato su La Stampa).
non deve essere stata una passeggiata per questo ragazzo confessare a mamma e papà di amare un uomo.
Perchè sono omofobi o perchè di per sé dire di essere gay non è una cosa leggera, felice, bella?

Per inciso. I vent'anni del ragazzo - specifica sciaguratamente quello sciagura- diventano nel sommario dell'articolo de La Stampa 25...

D'altronde a 20 o 25 anni non si è più ragazzini, come questo giovane viene invece considerato.
Ecco che un giovane, che già si trova in un'età difficile, in cui vorresti spaccare il mondo, ma hai ancora parecchie cose da imparare e una corazza di autostima da formare, entra nel tunnel della disperazione. (sempre Attolini sul Gazzettino).
Un'ultima considerazione. C'è una nota che getta su tutti questi articoli una luce sinistra il fatto che tutti si peritano a spiegare (seguendo l'articolo del Gazzettino che è la fonte comune) che i genitori del ragazzo 
non sono due sprovveduti, non vivono ai margini della società. Sono italiani, hanno un lavoro di spessore e conducono una vita agiata.  (Gazzettino)
Il genitori del ragazzo infatti non vivono ai margini della società: sono due persone conosciute, conducono una vita agiata e hanno un’attività professionale importante.  (La Stampa)
Si cerca di far passare l'omofobia come una cosa da ignoranti, da emarginati, da analfabeti.
Dimenticando invece che parlamentari, presidenti di partiti (PD) prelati ed (ex) Pontefice, molti e molte persone cattoliche e non cattoliche, di destra come di sinistra, sono tutti e tutte persone omofobe.

Inutile dire che Grazioli su Queer Blog non noti la cosa. Lui si limita a riportare la notizia come può.

E che sia un giornale, il secolo XIX a parlare di omosessualità in termini positivi e non un sito pro omosessualità la dice lunga sullo stato di insipienza di un paese dove anche chi è gay o gayfriendly cova nel proprio modo di vedere e riportare le notizie la più venefica delle omofobie.

E a ricordare la necessità della legge contro l'omofobia è sempre lei Patrizia Albanese la quale, nonostante essere omosessuali sia un problema enorme da affrontare, o, chissà, forse proprio in virtù di questo, riporta le parole di Alessandro Zan, attivista lgbt, assessore all’ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale del Comune di Padova eletto deputato in Sel,  che dice

«È un bene che tanti ragazzi si dichiarino in famiglia. È un segno dei tempi che cambiano. Anche se a fronte di molti che vengono accettati, un’altra parte consistente viene ancora maltrattata, ricattata e mobbizzata dalla famiglia. Ecco perché le leggi sono importanti, per accelerare il cambiamento di cultura in questo Paese. Per introdurre la legge sull’omofobia - prosegue il neo onorevole Zan - basterebbe aggiungere una parola nella legge Mancino». Ma proprio come il riconoscimento delle unioni di fatto, è ancora in stand by. (il neretto è nel testo)
Ecco le parole di un vero attivista lgbt che però non fa il gaista di professione ma fa politica, a tutto campo.

Intanto teniamo d'occhio questo ragazzo. Una vittima dell'omofobia, anche dell'associazionismo lgbt che non lo sta aiutando.



venerdì 22 febbraio 2013

Il mio endorsement per Imma Battaglia alle regionali 2013


Chi legge questo blog sa che non ho risparmiato critiche a Imma quando credevo stesse sbagliando nelle dichiarazioni o nelle posizioni prese.
Così come ho riconosciuto le volte, e non sono poche, in cui trovavo che avesse ragione da vendere.

Per questo trovo del tutto naturale votarla alle regionali nella lista civica per Zingaretti.

Trovo questo il voto più naturale e necessario da dare.

Mi fido di Imma ciecamente e se mai il nostro singolo voto ha un qualche valore questa è la volta di dimostrarlo dandolo a chi è giunta alla politica come conseguenza di un impegno quotidiano nelle lotte lgbt e non solo.

Basta leggere il suo programma.

Per cui se volete spendere il vostro voto in maniera seria e intelligente votate Imma.

Imma Battaglia chi altri? 

Per un voto consapevole.

Votate. Non chi vi pare. Date un voto utile. Un voto di sinistra. Un voto che a sinistra non discrimini nessuna e nessuno.


Allora, ancora dubbi su chi votare?

Fratelli d'Italia, il voto col culo, le scuse di Meloni e il maschilismo di tutte e tutti.

Tutto comincia con questo video.



Sconvolgente no?

Nel più trito maschilismo si associa l'omosessualità al coito anale secondo uno dei luoghi comuni più duri a morire quello che vuole che il culo lo usino solamente i froci.

Perchè la stimolazione anale piace solamente ai gay.

Perchè non ci sono uomini etero alla quale piace.

Perchè non ci sono uomini etero che la praticano su loro stessi o con le donne.

Perchè le donne non la praticano. A loro non piace. Piace solamente i gay.

Si scandalizzano tutte e tutti.

Lasciano un po' tutte e tutti dichiarazioni contro il video.

Qualcuno sottolinea il maschilismo del collegamento culo --> gay? NO.

Meloni chiede scusa a nome del partito, e dice che

Il tema dei diritti per gli omosessuali è delicato, anche a causa delle inaccettabili discriminazioni perpetrate a loro danno nei secoli. Ribadiamo la nostra ferma condanna dunque per ogni specie di omofobia”
Diritti per gli omosessuali (le donne non contano, ma da un partito che si chiama fratelli d'Italia che ti aspetti?).
Meloni pensa che i diritti che mancano alle persone omosessuali, uomini E donne, siano diritti per loro, solo per loro, come il culo che usano solamente i gay. Un modo di pensare discriminatorio.
I diritti sono sempre gli stessi quegli degli uomini e delle donne che possono sposarsi tra loro mentre a due uomini e a due donne non è consentito.

C'è qualcuno che glielo spiega a Meloni? NO.



Ognuno dà per scontato che l'allusione al culo riguardi sempre e solamente i maschi omosessuali.
Vendola vuole organizzare dei corsi di recupero per gli intolleranti del tempo nostroSandro Ruotolo, candidato di Rivoluzione Civile parla di violenza omofoba ma almeno non parla di diritti per gay ma diritti per tutti al maschile ma si sa noi italiani il sessismo lo abbiamo nel dna. Paolo Ferrero di rdc commenta che L’ironia è una cosa, strizzare l’occhiolino all’omofobia, con un linguaggio volgare e di cattivo gusto, è invece un’altra cosa.
Alessandro Zan, esponente di Sel e assessore comunale a Padova parla di becero siparietto omofobo 
Piero Ruzzante, Giulia Narduolo e Paolo Tognon del Pd di Padova parlano di stupidità, cattivo gusto e omofobia.

Nessuno di questi signori e di queste signore si rende conto che pensare ai froci quando si menziona il culo è un pensiero omofobo perchè collega un orientamento sessuale a una stimolazione sessuale che non è di loro esclusivo appannaggio. Non tutti i froci usano l'ano anale non tutte le persone  che lo usano sono omosessuali.

Se Vendola parla giustamente di corsi di recupero anche lui deve parteciparci come tutti quelli e quelle che hanno dato per scontato l'equazione senza metterla in discussione.

Intendiamoci è chiara che l'intenzione dei due autori del video era quella di riferirsi agli omosessuali va bene accusarli di omofobia ma si dovrebbe ricordare anche la base maschilista e omofoba di questo accostamento che invece per tutti è naturale che ricordi si riferisca venga ascritto all'omosesualità (maschile).

Purtroppo nemmeno le associazioni lgbt notano il maschilistico accostamento

L’Arcigay di Padova parla di uno squallido tentativo di propaganda elettorale omofoba. (...) Un filmato che si fa beffa e irride l’amore di milioni di coppie omosessuali, strumentalizzando un tema serio come il riconoscimento dei diritti dei cittadini a scopo elettorale e banalizzando con triviali allusioni sessuali.

Fabrizio Marrazzo parla di omofobia elettorale che presenta l'omofobia non come una ideologia ma come una malattia (sic!).

(Prendo le dichiarazioni citate dall'articolo del Fatto quotidiano).

Non notare, non criticare queste implicazioni del e nel linguaggio, fa capire quanto la nostra soglia critica si sia appiattita verso un conformismo lessicale e ideologico spaventoso.

Un maschilismo patriarcale e una omofobia che abbiamo tutte e tutti interiorizzato. Beh quasi tutti.

Per liberare il culo dall'onta dell'omosessualità e restituirlo a tutte le persone qualunque sia il sesso o l'orientamento sessuale e tutti consiglio la lettura di un testo importante, anche alquanto vecchiotto, come a dire che l'argomento è già stato affrontato e risolto da molto tempo.
Sto parlando de
  • Il piacere negato. Fisiologia del rapporto anale di Jack Morin
    pubblicato nel 1994 da Editori Riuniti e ormai fuori catalogo.
Libro che ci spiega come l'ano possa (ma non debba) essere una zona erogena piacevole da stimolare per tutte e tutti.

Ma vallo a far capire a un popolo maschilista come quello italiano...

Quindi mi perdonerete se rispondo ai due maschilisti con le loro stesse argomentazioni...


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martedì 19 febbraio 2013

Sul coming out di Robbie Rogers.
La visione fatalista e filo omofobica della stampa italiana e l'enorme solidarietà che invece Rogers ha ricevuto da colleghi illustri che lo hanno invitato anche a non lasciare il calcio.



Sul suo blog il 25enne Robbie Rogers giocatore di calcio statunitense con 16 presenze nella nazionale americana, l'ultimo anno giocatore della Inglese Leeds, ha fatto coming out sul suo blog raccontando i motivi che lo hanno indotto ad avvicinarsi al calcio e quelli per i quali adesso lo lascia.




Vale la pena leggere il post nella sua interezza


The Next Chapter…

Things are never what they seem… My whole life I have felt different, different from my peers, even different from my family. In today’s society being different makes you brave.  To overcome your fears you must be strong and have faith in your purpose.
For the past 25 year I have been afraid, afraid to show whom I really was because of fear. Fear that judgment and rejection would hold me back from my dreams and aspirations.   Fear that my loved ones would be farthest from me if they knew my secret.  Fear that my secret would get in the way of my dreams.

Dreams of going to a World Cup, dreams of The Olympics, dreams of making my family proud.  What would life be without these dreams? Could I live a life without them?

Life is only complete when your loved ones know you.  When they know your true feelings, when they know who and how you love. Life is simple when your secret is gone.  Gone is the pain that lurks in the stomach at work, the pain from avoiding questions, and at last the pain from hiding such a deep secret.

Secrets can cause so much internal damage. People love to preach about honesty, how honesty is so plain and simple.   Try explaining to your loved ones after 25 years you are gay. Try convincing yourself that your creator has the most wonderful purpose for you even though you were taught differently.

I always thought I could hide this secret. Football was my escape, my purpose, my identity. Football hid my secret, gave me more joy than I could have ever imagined… I will always be thankful for my career. I will remember Beijing, The MLS Cup, and most of all my teammates.  I will never forget the friends I have made a long the way and the friends that supported me once they knew my secret. 

Now is my time to step away. It’s time to discover myself away from football.  It’s 1 A.M. in London as I write this and I could not be happier with my decision. Life is so full of amazing things. I realized I could only truly enjoy my life once I was honest.  Honesty is a bitch but makes life so simple and clear.  My secret is gone, I am a free man, I can move on and live my life as my creator intended. 
Il capitolo successivo ...

    
Le cose non sono quello che sembrano ... Tutta la mia vita mi sono sentito diverso, diverso dai miei coetanei, diverso
anche dalla mia famiglia. Nella società di oggi essere  diversi ti rende coraggioso. Per superare le tue paure devi essere forte e avere fiducia nelle tue intenzioni.

    
Negli ultimi 25 anni ho avuto paura, paura di mostrare chi ero veramente a causa della paura. La paura che il giudizio e il rifiuto mi avrebbero tenuto lontano dai miei sogni e dalle mie aspirazioni. La paura che i miei cari sarebbe allontanati da me, se avessero saputo il mio segreto. La paura che il mio segreto avrebbe ostacolato i miei sogni .

     Sogni di partecipare alla Coppa del Mondo, Alle Olimpiadi, sogni di rendere la mia famiglia orgogliosa. Cosa sarebbe la vita senza questi sogni? Potrei vivere una vita senza di essi?

    
La vita è completa soltanto se i vostri cari vi conoscono. Quando conoscono i tuoi veri sentimenti, quando sanno chi e come ami. La vita è semplice quando il tuo segreto è scomparso.  Scomparso il dolore che si annida nello stomaco al lavoro, il dolore causato dall'evitare domande, e alla fine il dolore causato dal nasconde un segreto così profondo.
 I segreti possono causare tanto danno interno. La gente ama predicare l'onestà, come l'onestà sia così pura e semplice. Prova a spiegare ai tuoi  cari, dopo 25 anni che sei gay. Prova a convincere te stesso che il tuo creatore ha gli scopi più meravigliosi per te, anche se ti è stato insegnato in il contrario.

    Ho sempre pensato che avrei potuto nascondere questo segreto. Il calcio era la mia fuga, il mio scopo, la mia identità. Il calcio ha nascosto il mio segreto, mi ha dato più gioia di quanto potessi mai immaginare ... sarò sempre grato per la mia carriera. Mi ricorderò di Pechino, la Coppa MLS, e sopratutto i miei compagni di squadra. Non dimenticherò mai gli amici che mi sono fatto durante la mia carriera e gli amici che mi hanno sostenuto, una volta conosciuto il mio segreto.

    
Ora è per me giunto il tempo di allontanarsi. E tempo di scoprire me stesso lontano dal calcio. E l'una di notte a Londra, mentre sto scrivendo e non potrei essere più felice della decisione. La vita è così piena di cose incredibili. Ho capito che potevo veramente godere della mia vita solo dopo essere stato onesto. L'onestà è stronza, ma rende la vita così semplice e chiara. Il mio segreto è andato, io sono un uomo libero, posso andare avanti e vivere la mia vita come il mio creatore ha deciso per me.



Per la stampa italiana la decisione di Rogers di ritirarsi dal calcio è normale e comprensibile.


Per Antonio Maglie sul Corriere dello sport (che titola dicendo che Rogers ha fatto outing) La questione è seria, scottante e divide. Cosa è scottante? L'essere gay? Il nasconderlo? Essere gay E calciatore? Cosa divide? Froci sì froci no? Tutte le opinioni a proposito hanno la stessa dignità e lo stesso diritto di cittadinanza in  una democrazia?

A cosa sono valse allora le parole di Cesare Prandelli, che vengono riportate nello stesso articolo?
"L'omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell'autodeterminazione degli individui, sportivi compresi. Nel mondo del calcio resiste ancora il tabù nei confronti dell'omosessualità mentre ognuno deve vivere liberamente se stesso, i propri desideri e i propri sentimenti".

La Stampa in un articolo senza firma - che riprende il dispaccio Ansa parola per parola - dice:
il fatto di essere il primo giocatore professionista a dichiararsi pubblicamente gay rendeva la sua posizione piuttosto delicata in un mondo dove il tema è sempre stato accuratamente evitato.
Lo scandalo di questa decisione forzata non è fatto notare lasciando intendere che la decisione presa da Rogers sia compressibile, giusta quasi perchè si sa i froci nel calcio non li vuole nessuno.

A confermare questa rpfezia immodificabile tutti si spendono a ricordare le sorti di chi in precedenza ha fatto coming out nel mondo del calcio 
Nel 1990 Justin Soni Fashanu annunciò al mondo del pallone la sua omosessualità: prima di lui non lo aveva fatto nessuno. La comunità di colore britannica lo emarginò ritenendosi infangata; il fratello, John, lo ripudiò. Da quel momento la vita di Fashanu cambiò, venne travolta sino al suicidio finale, sotto il peso di una accusa di violenza sessuale mai provata (e che la "vittima" negò dichiarando di essere stato consenziente)  (Corriere dello sport)
o a ricordare le ultime esternazioni omofobiche di un club o di un giocatore magari anche di un altro sport che i froci sono dappertutto

Negli Stati Uniti hanno sollevato un vespaio le dichiarazioni omofobe di un giocatore di football dei San Francisco 49/o, Chris Culliver, che pochi giorni prima del SuperBowl aveva detto che «un gay nello spogliatoio non sarebbe gradito e se ci fosse andrebbe cacciato», un segnale che nello sport, molto più che nella società, la strada per riconoscere i diritti degli omosessuali è ancora piuttosto lunga. 

Nel calcio, anche in Europa, sull’argomento gay di solito si glissa, parlandone il meno possibile solo se qualcuno obbliga a farlo, come quando a dicembre un folto gruppo di tifosi dello Zenit San Pietroburgo allenato da Luciano Spalletti ha chiesto ufficialmente alla società di non acquistare calciatori di colore o gay. (La Stampa)

Al limite si ricorda la reazione positiva delle associazioni lgb

Proprio per questo suo atto di «coraggio» ha ricevuto sostegno e approvazione da parte delle principali associazioni americane per i diritti dei gay. Proprio per questo suo atto di «coraggio» ha ricevuto sostegno e approvazione da parte delle principali associazioni americane per i diritti dei gay.  (La Stampa)
Omettendo il fatto che anche molti giocatori hanno espresso solidarietà.

Un aggettivo quello di eroe che non piace  a Massimo Galanto che su Calcioblog scrive
Una vicenda che provoca tristezza perché, se è vero che Rogers non è stato esplicitamente costretto ad allontanarsi dalla sua professione, è chiaro che l’omosessualità è ancora, incredibilmente, incompatibile con il mondo del calcio. Ed è altrettanto evidente che Rogers non può essere considerato un eroe, come invece alcuni giornali lo hanno definito nelle ultime ore. Non si diventa eroi solo perché omosessuali.
Un colpo al cerchio e uno alla botte. Se Galanto è uno dei pochi che riconosce apertamente l'incredibilità dello stigma anti gay nel calcio non può trattenersi dal commentare a sproposito che Non si diventa eroi solo perché omosessuali non cogliendo il punto che si diventa eroi quando dici che sei gay in un mondo dove l'omosessualità è considerato un crimine e ti può costare la carriera.

Pero nessuno dei mezzi di informazione italiani ha ricordato o fatto menzione che molti colleghi di Rogers hanno espresso non solo solidarietà ma lo hanno anche invitato a non ritirarsi.



O che per permettere ai giocatori professionisti di fare coming out il cambiamento deve essere di tutta la società e non solo del calcio.



Per leggere queste dichiarazioni positive e propositive che rendono il mondo del calcio non così monoliticamente omofobo come piace tanto ricordare alla stampa nostrana (e non tanto per denunciarne l'omofobia ma sotto sotto per ribadirla) bisogna cercare sulla stampa  e nei blog anglofoni.

Gordon Taylor, chairman of the Professional Footballers' Association in the U.K., told Press Association: 'I'm pleased that he's come out for his own sake. We do have players who've said that, while they are gay, they don't feel comfortable enough to come out.

'It's not dissimilar to many black players, and we need to create a safe environment for them on and off the field. If there is abuse, that needs to be dealt with by all the football family.

'It's no bad thing that he's been brave enough to come out. We know of players who are playing who are gay who've not had that confidence as yet. But, as the rest of the world becomes more civilized, hopefully that will come.'

Taylor added that the PFA remains committed to programs of education on all topics relating to discrimination, but that the issue is one that needs to be tackled by society as a whole.

'There needs to be a feeling that there is a comfortable environment for everybody,' he said. 'We're aware through our sporting chance clinic that players who deal with such issues at the moment feel they would be targeted and the attention would no longer be on them as a footballer.

'That's a real challenge. But the game has to be up to that. If we're going to claim to be the major sport in the world, both in terms of spectators and participation, then we've got to use that to create a better example.' (dailymail)
Gordon Taylor, presidente della Associazione calciatori professionisti nel Regno Unito, ha detto alla agenzia Press Association: 'Sono contento che abbia fatto coming out per il suo stesso bene. Abbiamo giocatori che hanno detto che, anche se sono gay, non si sentono abbastanza tranquilli per dichiararlo.

'Lo stesso accade anche per i giocatori neri e abbiamo bisogno di creare un ambiente sicuro per loro dentro e fuori dal campo. Se vi è un abuso, deve essere affrontato da tutta la famiglia del calcio.

'Non è una cosa negativa che ha abbia il coraggio di dichiararsi . Sappiamo di giocatori che stanno giocando e che sono gay che non hano ancora abbastanza fiducia per dirlo Ma, come il resto del mondo diventa più civile, si spera che questa fiducia arriverà'

Taylor ha aggiunto che la PFA mantiene il suo impegno ai programmi di educazione su tutti i temi relativi alla discriminazione, ma che la questione è quella che deve essere affrontata dalla società nel suo complesso.

'Ci deve essere la sensazione che ci sia un ambiente confortevole per tutti', ha detto. 'Siamo a conoscenza attraverso la nostra clinica Sporting Chance che i giocatori che hanno a che fare con il tema di dichiararsi omosessuali al momento pensano che verrebbero presi di mira e che si parlerebbe di loro non più in quanto calciatori.

'Questa è una vera sfida. Ma il gioco deve essere all'altezza. Se abbiamo intenzione di affermare di essere lo sport più importante del mondo, sia in termini di spettatori che di partecipazione, quindi dobbiamo avere modo di usare queste caratteristiche per creare un esempio migliore.'


Molti anche i messaggi di solidarietà su twitter:

A host of MLS players and international teammates have voiced their encouragement about Rogers' decision.

New England Revolution and U.S. midfielder Benny Feilhaber wrote: 'proud to call you my friend.'

New York Red Bulls and U.S. defender Heath Pearce tweeted: 'proud of you fam!'

Chivas USA keeper Dan Kennedy offered 'ur the man Robbie we support u bro,' while teammate Juan Agudelo tweeted: 'Respect man. Proud of you bro.'

LA Galaxy and USA center back Omar Gonzalez wrote, 'Congrats, Robbie! Really happy for you.'

Gonzalez's fellow LA defender A.J. DeLaGarza tweeted, 'good for you man! All the best! Terps.'

FC Dallas goalkeeper Chris Seitz praised Rogers' courage saying, 'really want to give a huge shout out to a great friend for being one of the bravest men I know'

D.C. United's Chris Pontius wrote, 'Much respect. Nothing but support for you.'

Vancouver Whitecaps defender Jordan Harvey chimed in with: 'Congrats brotha. Wish you the best.'

Former U.S. international Sacha Kljestan wrote: '100 percent love and support for one of my best friends Robbie Rogers. You will be missed on the pitch. Amazing talent, amazing person.'

Bolton Wanderers and U.S. midfielder Stu Holden sent: 'Much love and respect to my boy @robbierogers! Proud to be your friend bro.'

Former USA star Eddie Pope hailed Rogers as a pioneer: 'Brave men like you will make it so that one day there's no need for an announcement. That day can't arrive soon enough. #support
(dailymail)


Una serie di giocatori MLS e compagni di squadra internazionali hanno espresso il loro incoraggiamento per la decisione di Rogers.

Benny Feilhaber gocatore nei New England Revolution e centrocampista  della nazionale degli Stati Uniti  ha scritto: 'sono orgoglioso di chiamarti mio amico.'

Heath Pearce dei New York Red Bulls e difensore della nazionale statunitense  ha teitterato "sono orgoglioso di te amico!'
Dan Kennedy  dei Chivas USA ha scritto 'tu sei l'uomo Robbie ti sosteniamo fratello!', mentre il compagno di squadra Juan Agudelo ha Twitterato: ' Ti rispetto. Sono orgoglioso di te fratello. '

Omar Gonzalez
centrale posteriore della LA Galaxy e della nazionale USA ha scritto, 'Congratulazioni, Robbie! Davvero felice per te. '

Un  collega di Gonzalez il difensore A.J. DeLaGarza Twitter, 'bene per te! Tutto il meglio! Terps. '

Chris Seitz
portiere dei FC Dallas ha lodato il coraggio di Rogers dicendo 'voglio veramente fare una enorme dichiarazione di apprezzamento pubblico a un grande amico per essere uno dei più coraggiosi uomini che conosco '
Pontius dei D.C. United Chris ha scritto, 'molto rispetto (per te). Nient'altro che sostegno per te. '

Il difensore Jordan Harvey
dei Vancouver Whitecaps  è intervenuto con: 'Congraztulazione fratè '. Ti auguro il meglio. '

Sacha Kljestan ha scritto: '100% d'amore e sostegno per uno dei miei migliori amici Robbie Rogers. Ci mancherai sul campo. Un talento incredibile, persona straordinaria. '

Il centrocampista Stu Holden  dei Bolton Wanderers e della nazionale americana ha scritto : 'Con tanto amore e rispetto per il mio amico. Orgoglioso di essere tuo fratello amico'

L'ex stella USA Eddie Pope ha salutato Rogers come un pioniere: 'gli uomini coraggiosi come te farnno in modo che un giorno non ci sia più bisogno di di un annuncio. Quel giorno non arriverà mai abbastanza presto
Alla faccia del mondo del calcio tutto compatto e omofobo dipinto dai nostri giornalisti di merda!

Anche i siti friendly si interessano solo di primati e sensazionalismi. Così gay.tv può scrivere, sbagliando, che

essendo il primo giocatore professionista a fare coming out, la sua posizione era piuttosto delicata in un ambiente dove il tema è sempre stato evitato.
Ignorando - anche loro - i messaggi di solidarietà e dimenticando che di calciatori professionisti a fare coming out ce ne sono stati già parecchi.

Dal già ricordato  Justin Soni Fashanu al giovanissimo calciatore svedese Anton Hysen tanto per citarne alcuni.


Oppure David Testo, che gioca nei Montreal Impact, e ha detto di essere gay nel 2011poco prima di concludere la sua carriera come giocatore per sopravvenuti limiti di età come ha ricordato il dailymail citando le parole di
Gordon Taylor
soccer would only start to win the battle against prejudice if gay players “ideally come out during their career even if it’s towards the end of their career” (dailymail)
Il calcio inizierà a vincere la battaglia contro i pregiudizi solo se "i giocatori gay  faranno coming out nel corso della loro carriera, anche se è verso la fine della loro carriera
Oppure l'ex giocatore della nazionale americana Kasey Keller, che ha scritto su twitter
“The bravery of Robbie Rogers is commendable, I hope he realizes that he doesn’t need to retire. He will be more supported than he knows,” Keller wrote on Twitter. (theglobeandmail.com)

"Il coraggio di Robbie Rogers è lodevole, spero si renda conto che non ha bisogno di ritirarsi. Egli riceverà più sostegno di quanto non sappia"


Il problema di Rogers è che ha deciso di lasciare il calcio come se la sua omosessualità fosse incompatibile con quella di calciatore.

Argomento importante che è stato trattato nemmeno dai siti gayfriendly ma direttamente dai giornali inglesi troppo sottile per la cultura media di noi italiani.
Qui da noi tutti dai quotidiani ai blogger hanno parlato solo del coming out mentre la solidarietà proviene solamente dalle associazioni lgbt.....

UN sito gayfriendly come gay.tv preso provincialmente dall'euoforia che si parli di froci anche nel calcio (l'orizzonte politico dei siti italiani è: basta che se ne parli non importa come né a quale proposito) ha commentato sciaguratamente che



Finalmente l’omosessualità entra anche nel mondo dello sport e, in particolar modo, in quello del calcio dove l’argomento viene ignorato. (gay.tv il neretto è nell'originale).

Commento peregrino visto Rogers lascia lo sport e quindi, casomai, l'omosessualità ESCE dallo sport!

O meglio le persone omosessuali, perchè sono quelle a non essere accettate a essere costrette a rimanere nascoste o ad andarsene se uscite allo scoperto. Invece per gay.tv nel mondo del calcio l'omosessualità è un argomento che viene ignorato.
Meglio Roberto Russo che su Queer Blog pur omettendo la solidarietà data a Rogers dai molti colleghi scrive

Le decisioni personali vanno sempre rispettate, soprattutto quando sono travagliate. Mi dispiace un po’, però, che Rogers si ritiri dal calcio: forse sarebbe stato un segnale più intenso se avesse continuato a giocare, come ha fatto, per esempio, Anton Hysén. Perché il calcio – come ogni altro sport – non è solo per etero.
In ogni caso, mille auguri a Robbie Rogers per la sua nuova vita, vissuta senza menzogne o sotterfugi.
Però Russo pur menzionando il twitter di ringraziamento di Rogers si guarda bene dal menzioanre chi gli ha fatto profferte di solidarietà non amici o gente comune ma anche tanti altri giocatori professionisti...

Non sia mai che si dica che se fai coming out non ricevi solamente calci in faccia ma anche tanta solidarietà. Che poi venga voglia a qualcun altro di farlo...

Insomma si può essere omofobi in mille modi, anche con la semplice omissione di una buona notizia,  e in Italia siamo sempre in prima fila...



domenica 17 febbraio 2013

Il video della canzone di Renzo Rubino Il postino (Amami Uomo) è senza uomo!

Accolta da tutte le mie amiche froce, sprovvedute, naif e provinciali, come canzone stupenda, splendido esempio di cultura gay (cultura che?!?!) a me la canzone che Renzo Rubino ha portato Sanremo nella sezione giovani ha creato la prima sera che l'ho ascoltata un genuino imbarazzo  e poi al secondo ascolto una totale indifferenza.

Non voglio certo annoiarvi con i miei gusti musicali che valgono esattamente quanto i vostri, basisco però quando leggo commenti di perosne intelligenti e politicamente impegnate, non personali (mi piace, è bella, già la canto) ma politici o culturali.
Allora suo malgrado questa canzone diventa strumento per capire la nostra mentalità l'ideologia che si cela dietro il nostro operato. L'operato di tutti. Quello di Rubino che ha scritto (insieme a Rodini) e interpretato la canzone (con un contributo del tenore Falcier), quello di chi la incensa e naturlamente anche quello di chi la critica.

Canzone gay
Così è stata classificata la canzone, dove quest'aggettivo significa almeno due cose:
una canzone che parla di froci e,  anche, una canzone che è rivolta ai froci.

Una discriminazione intollerabile e irricevibile.

Il postino (amami uomo) è una canzone che parla di amore e basta.

Il fatto che un uomo dichiari il suo amore a un altro uomo non la rende gay la rende una canzone d'amore di un uomo per un uomo, esattamente come le canzoni di Mina non sono canzoni etero, ma canzoni.

Non è una questione di maggioranza e minoranza. Del fatto cioè che l'eterosessualità è la norma e l'omosessualità l'eccezione e dunque va specificata.

E' proprio una caratteristica, un difetto che le canzoni gay come questa hanno tutte: nelle canzoni in questione non si dice già Mario ti amo, amore mio mi manchi, la notte sogno i tuoi baci con la barba che mi pizzica.

In queste canzoni non ci si rivolge già direttamente alla persona amata ci si rivolge al suo genere (gender).

Amami uomo
con le mani da uomo
e tu
e toccami fiero fiero
con un soffio leggero


Amami uomo.
Dunque ti amo non perchè sei Mario, cioè questo uomo e non un altro, ma perchè sei uomo e basta. Questo o quello è indifferente.
Basta che sei uomo.
Che è quello che pensano molte persone di noi gay: promiscui e sempre  a pensare al cazzo. Il che magari per qualcuno è anche vero ma non mi sembra che non ci siano etero promiscui e con la fica sempre intesta quando non possono averla altrove.


Comunque cosa fa questo ragazzo che ama un uomo?

ora vado lì a cantare
che io me ne vo
un postino diventerò
e non c’è pericolo
ciao mammà,
ciao papà,
l’uomo senza curve
un altro uomo abbraccerà
sarà la sua felicità.

Ce la vedete Mina, Ornella, Loredana che cantano, ciao mamma me ne vado di casa così posso scopare con chi dico io?

Questo uomo senza curve dà per scontato che per potere amare un uomo se ne deve andare di casa perchè papà vuole che sposi un donnone.
Invece di dire mamma papà questo è l'uomo che amo, fatevene una ragione, dice ciao mamma e papà tolgo il disturbo e me ne vado a fare il frocio altrove.

Ecco perchè la canzone è andata a Sanremo.

Qualcuno mi spieghi cosa ci sia di sorprendente, di politicamente alto e di rappresentante la cultura gay qualunque cosa essa sia.

So invece che l'accenno al fatto che questo uomo senza curve NON sposerà un donnone (?!) piacerà molto a tutti quei froci (maledetti) che per poter affermare la propria frocitudine si sentono in diritto di proclamare il loro odio per la fica (la parte per il tutto) delle donne.

Sarà che  a me non piace il cazzo ma la persona che ci sta attaccata dietro e che trovo la fica altrettanto desiderabile solo che la mia affettività prima ancora che la mia sessualità è rivolta, generalmente, verso gli uomini.

Insomma questa canzone proprio mentre millanta una visibilità gay ne proclama la sua mancanza perchè se sei davvero visibile non dici ma vivi.

E prima di mettervi le mani nei capelli perchè ho osato criticare la canzone che vi ha fatto scendere la lacrimuccia e poi maledirmi perchè vi siete tutte quante distrutte la messinpiega amiche mie carissime froce e provinciali vi invito  vedere il video ufficiale della canzone.



L'UOMO AMATO NEL VIDEO NON C'E'!
Non c'è nemmeno Falcier del quale sentiamo la voce ma non vediamo di chi sia.
Ci sono due ragazze (chissà magari per fare un donnone ce ne vogliono due...) conciate con un volgare abbondante rossetto, c'è la versione macho di Rubino (unica trovata originale del video)  che ascolta la canzone seduto sul divano assieme a un'altra versione di se stesso compassata e frocesca (ma perchè i froci tengono tutti le ginocchia strette che a loro i coglioni non si schiacciano?) ma dell'uomo amato non c'è alcuna presenza, nemmeno come fantasia, sogno, augurio.
La canzone non invita dunque un uomo concreto ad amare chi la canta è solo un solitario proclama di omosessualità.
Mi piacciono gli uomini.
Dico pure amami e apparecchiami.
Però poi nel video resto casto come Maria Goretti.

Rimaniamo dunque dentro l'alveo del personaggi gay tollerati nei mass media.

Può dire di amare un uomo, basta che non agisca questo suo amore.

Questo frocione (per fare rima con donnone) amerà pure un uomo però è solo e senza famiglia.

Così il papa è contento,
le froce squittiscono perchè a Sanremo si è detto amami uomo   e intanto un altro ragazzo se ne va di casa e rimane da solo a dire amami uomo non già direttamente ad amarlo.

Contente voi...

sabato 16 febbraio 2013

Omonormatività e imperialismo gay. Su un irricevibile omolesbofobico post di Jamila Mascat pubblicato sul blog Marginalia:

Purtroppo mi è capitato di leggere un post, pessimo, su Marginalia, un blog amico, che lego sempre con molta attenzione, e che, a dire il vero, raramente si occupa di questioni lgbt - non è un velato "rimprovero" ma solo una constatazione anche io qui su elementidicritica mi occupo poco di questione femminile, lo faccio sul mio altro blog...- mi è capitato di leggere, dicevo, un post che partendo da queste considerazioni arriva ad accusare il movimento lgbt di omonormatività e imperialismo gay.

Non vomitate subito, cerchiamo di vedere prima come l'autrice del post arriva a questa accusa.


Il post pubblica, in traduzione italiana dall'originale francese, presumo, un intervento scritto da Jamila M.H Mascat dal titolo Coming Out nel quale, come anticipa l'autrice del Blog che ce lo propone, dopo averlo tradotto (presumo sempre io) A partire da una quasi-cronaca della manifestazione organizzata a Parigi dall' Inter-lgbt il 27 gennaio scorso, Coming out affronta luci e ombre del dibattito sul cosiddetto mariage pour tous, invitando "ad immaginare altro e meglio".

Già gli aggettivi utilizzati tradiscono il giudizio negativo sull'estensione del matrimonio. Il cosiddetto, biosgna immaginare meglio e altro insomma questo matrimoni non s'ha da fare sempra dirci Enza Perilli in arte Marginalia.

Il post è molto lungo e vi invito a leggerlo per conto vostro. Qui cercherò di individuare alcuni punti nodali che fanno di questa donna (Jamila, non Enza) una omofoba tout-court.

Dunque cosa dice Jamila?

Parlando di matrimonio Jamila accenna al fatto che viene invitata sia a quelli civili che a quelli religiosi e che ne ama il cerimoniale che è più quello religioso che civile (si parla di promesse che non ci sono nel matrimonio civile almeno non in Italia) e più quello protestante che cattolico, il lancio del bouquet, le promesse, appunto, che abbiamo visto in tanti film americani...
In Italia il bouquet si conserva...

Insomma Jamila confonde le acque e con la scusa dei matrimoni cui presenzia equipara quello religioso a quello laico compiendo un falso ideologico perché in nessuna rivendicazione lgbt si richiede l'estensione del matrimonio religoso... A Jamila preme sottolineare che chi si sposa non lo fa per una sostanza ma per una cerimonia.
Non critico tanto questo modo di vedere critico la maniera surrettizia con cui Jamila porta il discorso su questo livello senza dirlo apertamente ma con un falso tono colloquiale che usa dei termini irricevibili.
Jamila usa infatti un linguaggio sessista per esempio dice che fa sempre il regalo agli sposi, al maschile.
Per un blog attento al sessismo non c'è male...

Sessista o, meglio, patriarcale e maschilista, sono anche i verbi che Jamila usa come quando dice
Al bouquet non ci tengo, ma le promesse mi fanno impazzire, sarà quell’ostinata invocazione d’eternità che prova a fottere l’intermezzo del tutti-i-giorni, o forse solo il pensiero della cattiva sorte che mi rattrista. (il neretto è mio).

Fottere è verbo così squisitamente maschilista che quando l'ho letto in un blog dal quale ha appreso molto sul sessismo un altro po' cado dalla sedia.

Tutto il frasario di Jamila è maschilista:

Gli ho chiesto di sposarmi soltanto una volta, nel 2005, quando per motivi urgenti e spiacevoli sembrava che fossi costretta a partire per l’Arabia Saudita, e non avrei potuto farlo senza accompagnatore. Avrei avuto bisogno di un marito. Poi non se ne è fatto più niente di quel viaggio né di quel matrimonio. Sono tradizionalista, dicono le mie amiche più libertine e le mie compagne più liberate. In effetti, per esempio, finora non ho mai fatto una cosa a tre.
La liberazione delle donne per Jamila passa dunque per un libertinismo sessuale promiscuo e da orgia.

Ancora complimenti a Marginalia per ospitare un intervento così friendly nei confronti delle donne più liberate...

Jamila è maschilista ma molto abile e conosce bene le strategie retoriche del discorso.

Quindi prima di
affondare i suoi fendenti su chi richiede l'estensione del matrimonio riconosce (cioè finge di farlo) la legittimità di questa richiesta.


Parlo dal punto di vista di chi dispone di un privilegio etero, come mi è stato fatto notare spesso negli ultimi tempi. Lo so, e sono così privilegiata da poter decidere perfino di potermene non servire, sapendo che in caso di emergenza, lui, il privilegio, in fondo sta là, da usare se mai ce ne fosse bisogno. Di buoni motivi per sposarsi non ne vedo, se non certo proprio tutte quelle ottime ragioni messe in campo dal movimento lgbtq durante la campagna pro mariage, cioè tutti quei diritti sociali e di cittadinanza che dipendono da questo tanto conteso diritto civile.(i neretti sono miei)
Ed ecco la semplificazione ideologica che passa nel cavallo di troia dell'apparente riconoscimento della legittimità della richiesta di estensione di un diritto mancato: lei di motivi per sposarsi non ne vede se non  i diritti sociali così li chiama.

E qui si compie il primo scippo.

Jamila pretende che si richieda l'estensione del matrimonio per i diritti sociali che sono dei privilegi.
Privilegi che per lei non derivano dallo status di coppia ma da quello di singoli.

Su questo ha perfettamente ragione: perchè due amici che vivono insieme non possono avere gli stessi diritti amministrativi di una coppia di donne di uomini o mista in fatto di eredità, subentro nel contratto di locazione, etc?

Infatti ci sono delle leggi, come i pacs, che dirimono la questione. E lei che è francese dovrebbe saperlo bene visto che i pacs in Francia ci sono dal 99.
Le persone pacsate non sono necessariamente amanti, possono anche essere amiche e solidali.
Perchè allora si può pacsare solo una coppia e non tre o cinque persone?

Perchè i pacs non sono nati per restituire alle coppie dello stesso sesso parte dei diritti negati ma per tutelare le coppie di sesso diverso che pur potendo non si sono sposate.

Ma proprio in virtù de fatto che queste persone qualunque ne sia il motivo non hanno usufruito del matrimonio che tra le altre cose garantisce anche questi diritti si è esteso l'effetto dei pacs anche alle coppie dello stesso sesso e alle coppie di amici.


Nei pacs è vero i diritti amministrativi del matrimonio svengono trasferiti ancora in base al fatto che si è una coppia. Trasferire questi diritti alle singole è una rivendicazione sacrosanta che però non ha nulla a che fare col l'estensione del matrimoni che intraprende il cammino opposto. Il cammino di chi chiedendo che la sua unione venga riconosciuta pubblicamente e dallo stato si sente rispondere che più accedere ai diritti da singolo perchè la sua unione non è famiglia.

Non sono i diritti amministrativi che le persone in coppia dello stesso sesso vogliono quando chiedono l'estensione del matrimonio. Affermarlo non vuol dire semplificare le cose ma vuol dire affermare il falso.

L
'estensione del matrimonio non serve ad acquisire gli stessi privilegi delle coppie etero(=di sesso diverso) come pretende Jamila.

Se il motivo per cui lo si richiede fosse quello dei vantaggi amministrativo- economici basterebbe a queste coppie andare da un notaio (come infatti molte coppie hanno fatto). Questi sono i consigli che in Italia dà la destra di Fini o posto alle strette qualche prelato illuminato del Vaticano.

Insomma non sono argomentazioni gayfriendly quanto piuttosto reazionarie e omofobe, com'è possibile che Vincenza non se ne renda conto?

L'estensione del matrimonio serve soprattutto a legittimare le unioni omosessuali(=tra persone dello stesso sesso) a dire che anche due donne e due uomini in coppia che si amano e fanno sesso sono importanti per la società e contribuiscono alla crescita allo sviluppo e al benessere della società tanto quanto le coppie di sesso diverso.

Solo una vulgata naif del marxismo può leggere la richiesta del matrimonio come accesso ai privilegi economico-amministrativi delle persone etero. <

La vulgata di chi fa teoria sulla pelle e sulla vita di tante famiglie ognuna con una storia diverse, come anche lettrici e lettori di questo blog hanno raccontato.

Jamila fa finta di ignorare che la rivendicazione riguarda il riconoscimento pubblico e dunque di Stato sulla legittimità di queste unioni.

Ci si sposa per far sapere al mondo, pubblicamente, e per riconoscimento statale  che Alessandro ama Francesco col quale fa anche l'amore.

Ma Jamila che aborre il matrimonio deve cercare di rederlo inutile a tutti i costi e per farlo applica una logica che farebbe inorridire Aristotele: 

Proprio perché è un privilegio, dico: non estendiamolo, piuttosto smontiamolo, liberiamocene.
Per essere onesti e chiari.
Io personalmente non amo il matrimonio.
Non ci tengo a sposarmi.
Non solo perchè non c'è nessuno che vuole sposarmi all'orizzonte (chissà...) ma perchè non mi interessa il matrimonio.
Eppure so che ci sono molte persone che vorrebbero sposarsi e che non possono.
E questa è una discriminazione contro la quale politicamente lotto.

Non è che siccome io personalmente non amo il matrimonio dico e duqnue non devi amarlo nemmeno tu.

In ogni caso che io non ami il matrimonio o meno è irrilevante perchè anche se lo amassi non potrei sposarmi. 


Allora lotto anche per me per il diritto di dire no al matrimonio potendo scegliere se sposarmi o no. Altrimenti sembra che non lo voglio perchè non lo posso avere.
Il matrimoni non è l'uva e io non sono la volpe.

In ogni caso che una donna etero che dunque ama gli uomini e che se vuole può sposarsi anche se non lo fa, venga a dire a me, che non voglio sposarmi ma che se pure lo volessi non lo potrei fare e dunque rispetto lei sono un cittadino di serie b, che devo rinunciare al matrimonio perchè possiamo andare oltre al matrimonio, beh scusare ma mi sembra un'enorme presa in giro.

E' come dire a un ragazzino del Biafra ostentando una bistecca che non si mangia perchè si è, che so, vegani, bambino cattivvo che vorresti la bistecca (ma non la puoi avere) non mangiare la carne ci sono altri cibi meno indigesti non pensi a quei poveri animali che muoiono? .

Bella presa in giro no?  Matriarcale, patriarcale, sadica, e schiofsamente moralista diq uel moralismo scifoso da comunisti anni cinquanta che epuravano le donne dal partito perchè intessevano relazioni al di fuori del matrimonio o avevano un orientamento sessuale omosex...

Ma dove vuole arrivare Jamila?

A una riconfigurazione giuridica che permetta di attribuire diversamente quegli stessi diritti vincolati ora al matrimonio.
Jamila manca completamente la questione dei diritti mancanti e appronta una strada in cui i diritti individuali dovrebbero essere riconosciuti a tutte e tutti senza la clausola del more uxorio. 

Facciamo uno sforzo immenso di immaginazione e pensiamo a unioni che possano assumere la forma che meglio credono ed essere legittime per questo. Pensiamo che io, mio padre, la mia prozia e la sua fidanzata possiamo fare famiglia.
Giusto e vero. Ma anche Stefano e Federico che si sono sposati a New York fanno famiglia.  Solo che sono dovuti andare negli Stati Uniti per vedersela riconosciuta pubblicamente. E siccome in nessun modo il matrimonio può essere cancellato per le coppie etero che se vogliono continuano a sposarsi dire alle coppie omosessuali non chiedete il matrimonio chiedete di più significa perpetrare solo sulla loro pelle una discriminazione che a Jamila non toccherà mai perchè lei può sempre sposarsi anche se non lo fa.

Insomma da un lato Jamila si illude di ammantarsi della stessa santita ascetica di chi è vegetariano perché rinuncia di sua sponte al matrimonio dall'altro si comporta terroristicamente come gli uomini che discettano di aborto decidendo su un copro che non è il loro. Jamila decide della vita di famiglie che non saranno mai la sua visto che lei è etero.

Immaginiamo che tre donne che si amano possano fare famiglia perché si amano, e nel modo in cui scelgono. Pensiamo a due uomini e due donne che possono crescere una bambina e insieme fare famiglia. Pensiamo anche che un collettivo di individui legati da pratiche e rapporti affettivi, o un gruppo di conviventi o semplicemente singoli che condividono relazioni di cura e solidarietà possano disporre dei diritti di famiglia.
E qui, di nuovo, Jamila fa un uso retorico molto furbo del termine famiglia dandone un significato più ampio.
Perchè io con alla mia  prozia voglio bene ma non ci faccio l'amore.
Io faccio l'amore con Francesco e lo Stato non mi permette di sposarmi con lui perchè siamo due uomini.

Ignorando la necessità della legittimazione delle unioni di persone dello stesso sesso Jamila dimostra di ignorare una disperata necessità che lei non può capire perchè a lei non capiterà mai di venire picchiata perchè va in giro mano nella mano col suo compagno\fidanzato\uomo\marito.
Eppure in quanto donna Jamila dovrebbe capire la discriminazione del patriarcato che vive sulla propria pelle... ma la solidarietà di classe evidentemente non le appartiene.


Questo modo minimizzante e matriarcale di sminuire e criticare una sacrosanta rivendicazione politica mi ferisce e mi fa arrabbiare mettendo alla prova la mia feminifilia, inducendomi in tentazione di essere anche io almeno una volta nella mia vita maschilista e liquidare queste considerazioni come farebbero tanti maschietti con meno scrupoli di me.
La mia è una boutade naturalmente che spero mi comprenderete leggendo il resto dello scritto di questa donna sciagurata.


Dopo aver messo alla berlina l'amore di Franesca e Luciana  contrapponendogli quello di Alessio e la sua prozia arriva il fendente, ecco l'affondo delirante e matriarcale con cui Jamila liquida il movimento lgbt in una maniera disumana:

Qualche giorno fa su Le Monde si parlava, forse per la prima volta, di omonazionalismo e imperialismo gay. Due espressioni anche un po’ cacofoniche, davvero. Suona molto meglio “favolosità”, che è sempre stata una delle parole d’ordine del movimento transqueer (delle cui rivendicazioni, per inciso, mi sembra che non ci sia granché traccia nelle piattaforme dei gruppi pro-mariage, ma potrei sbagliare).
L'ironia sottile del camp la può usare solo una persona omosessuale altrimenti si incappa in orrori omofobici come questa considerazione di Jamila che non si accorge del sottile maschilismo con cui certi uomini iperbolizzano la loro idea di femminino nel parlare di se stessi al femminile o nel travestirsi.

Ma siamo sicuri che Jamila sia una femminista? Io inizio a dubitarlo davvero...


In ogni caso anche qui Jamila dimostra davvero di no avere capito affatto la questione:

Se no dei due coniugi di una coppia sposata, dunque un uomo o una donna, cambia sesso anche non chirurgicamente, il matrimonio viene sciolto automaticamente perchè due persone dello stesso sesso non possono essere sposate. Se si estende il diritto al matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso eccome se la rivendicazione riguarda anche le persone transgeder...

Quindi quel rimprovero oltre ad essere schifosamente maternalista è anche falso!

Evidentemente qui, continuando con il suo laboratorio di alchimia sociale e antropologica sulla pelle altrui e con la predisposizione profondamente razzista di chi accetta la diversità non come una variante naturale allo stesso genere umano e donnano ma come una identità a sé separata e diversa Jamila pensa a una pluralità di sessi oltre quelli maschile e femminile, gli unici che io conosco, ma non si capisce perchè secondo lei nel matrimonio tutti questi sessi non possano rientrare....

Ma forse sto dando a Jamila troppa importanza lei dopotutto vuole solo cancellare il matrimonio. Però siccome certo non cancella il matrimonio già esistente quello delle coppie etero si accontenta di criticare che le persone omosessuali lo chiedano anche per loro arrivando a dire che

Di favoloso il mariage pour tous pare che abbia ben poco, e le bandiere francesi ancora meno. Una favola vera, più bella dei Promessi sposi e del ritornello di Beyoncé, una favola pour tou.te.s potrebbe aspirare a molto di più.

E soprattutto dovrebbe tenersi alla larga da ogni forma di discriminazione diretta o indiretta (perché il fatto di subirne una non dà diritto a perpetrarne o ignorarle altre), e a debita distanza dall’égalité di cui altri gruppi e minoranze continuano a fare le spese.
Adesso, verbigrazia, estendere il matrimonio a tutte le coppie quali minoranze discrimina?
L’articolo di Le Monde si conclude prefigurando uno scenario apocalittico: la Francia, campo di battaglia del fronte omonazionalista, tragicamente divisa in due blocchi, omofobi da una parte e xenofobi dall’altra.
Qui, credo, si fa riferimento a una clausola della legge sull'estensione al matrimoni che vuole riconoscere come coppie sposate anche quelle in cui uno dei due componenti della coppia sia un cittadino straniero nel cui paese di origine il matrimoni per le coppie dello stesso sesso non è contemplato. 
Il che equivale a dire che non ci sia alternativa all’omonormatività (questa è la definizione migliore che ho trovato in circolazione: "homonormativity = a politics that does not contest dominant heteronormative assumptions and institutions, but upholds and sustains them, while promising the possibility of a demobilized gay constituency and a privatized, depoliticized gay culture anchored in domesticity and consumption", L. Duggan).
cioè in traduzione per far capire anche chi non capisce (complimenti a AMrginalia che ha lasciato il testo solamente in inglese...)
una politica che
non contesta le ipotesi e le istituzioni eteronormative dominanti, ma la conserva, mentre promette la possibilità di una collegio elettorale gay smobilitato privatizzato, di una cultura gay depoliticizzata e ancorata alla domesticità e al consumo.
Insomma Jamila quello che dice la chiesa. Che le persone omosessuali comprano i bambini per una voglia consumistica di genitorialità che non compete loro.

Per fortuna, invece, c’è chi come qui, qui e qui, ci aiuta ancora a credere alle favole
(Jamila M.H Mascat, 11 febbraio 2013)
 
Ripeto, è facile per Jamila dar via un diritto che a lei non piace, ma che le altre persone come lei continuano ad avere. Un po' meno facile è convincere a darlo via a quelle persone che quel diritto non ce l'hanno ancora e che già vivono in famiglie niente affatto eteronormate e che vorrebbero vedersi riconociute.

Ma invece di garantire al genitore non biologico il diritto di continuare a crescere suo figlio anche in caso di morte del compagno\compagna Jamila ci suggerisce di andare  vivere con la nostra prozia.

Un esercizio retorico contro il matrimonio che passa con le scarpe coi tacchi 30 sulla pelle di tutte quelle persone donne e uomini che pur costituendo famiglie continuano a essere discriminate anche da queste bacchettone del laboratroio politico fatto sulla pelle altrui.

Questa è omo-lesbofobia bella e buona.
Un odio da maestrina da chi crede di saperne di più e invece non solo non sa niente e non capisce niente ma cova un odio pericoloso e irricevibile.

Purtroppo non dobbiamo dimenticare che il primo femminismo mal vedeva il lesbismo, affermando che era un problema personale e non politico (non lo dico io lo dice Edda Billi... non so se mi spiego) figuriamoci come certo femminismo contemporaneo (basato su slogan e non su analisi sociali serie basta dare uno sguardo ai blog che Jamila cita a fine del suo scritto) può vedere l'omosessualità ancora oggi...
Se Jamila vuole andare a di là del matrimonio perchè invece di vivere con la persona che ama e con la quale fa sesso vuole vivere con la sua prozia faccia pure. Vada a vivere con la sua prozia.

Ma perchè deve imporre di fare lo stesso anche a noi verbigrazia non si capisce proprio il motivo.

Cara Vincenza Perilli mMeno moralismo veteromarxista omofobico. Più rispetto democratico per chi la pensa diversamente da te.
Bisogna essere smepre contro lo stato etico qualunque sia l'etica che si abbraccia. Perchè la tua non è migliore della mia e un diritto allargato è un bene per tutte e per tutti. Anche per te.

Purtroppo Jamila  e Marginalia che la traduce la pubblica e la sostiene si comportano in maniera antidemocratica e fascista.

DOBBIAMO DIRGLI DI SMETTERE.