venerdì 30 agosto 2013

L'omo paranoia dei media italiani.
Sul bacio di protesta delle atlete russe Tatyana Firova e Kseniya Ryzhova. .

Vi ricorderete di questa foto che ha girato sulla rete durante i Mondiali di Atletica a Mosca.


Questo bacio delle atlete russe  Tatyana Firova e Kseniya Ryzhova è stato letto come bacio di protesta contro la legge antigay di Putin.

Un bacio definito coraggioso che, secondo alcuni commentatori e commentatrici della rete, avrebbe prodotto sgomento nelle altre due atlete che hanno assistito a quel bacio strano.

Saremo anche nell'epoca della civiltà delle immagini e eppure ci dimentichiamo sempre che uno scatto fotografico può estrapolare un gesto congelando un dettaglio che, visto nella sua interezza, acquisisce un significato diverso.

Lo possiamo facilmente verificare guardando al video di quel bacio.




Non solo si è trattato di un bacio a stampo ma se lo sono date tutte e quattro le atlete, in segno evidente di affetto amicale e di solidarietà sportiva e sororale.



D'altronde basta pensare al bacio slavo, come quello celebre tra Breznev e il Presidente della Germania dell'Est Erich Honecker immortalato dal fotografo francese  Régis Bossu, nel 1979



 
 
Dopo la caduta del muro di Berlino, nella primavera del 1990, diversi artisti provenienti da 21 paesi hanno decorato una parte del muro lasciata in piedi per memoria storica con 106 dipinti murali di grande formato.
L'artista russo Dimitri Vrubel trasse il suo dipinto murale dalla foto di Bossu intitolandolo  "Il bacio fraterno" accompagnandolo con la scritta "Dio aiutami a sopravvivere a questo amore mortale", che, restaurato nel novembre 2009, è tra le opere più famose del complesso artistico dell'East Side Gallery il tratto più lungo del Muro di Berlino tra quelli ancora conservati, lungo 1,3 chilometri.
(ringrazio il blog Prospettiva Internazionale dal quale ho preso le informazioni)

Io ho una borsa con il dipinto murale di Vrubel.

Una borsa che porto tranquillamente a scuola dove un giorno, durante la ricreazione, mentre io mi accingo ad andare in classe, incrocio sulle scale uno dei miei studenti di 14 anni, che si ferma, guarda la mia borsa divertito e mi dice
non è un bacio gay vero? 
No - gli rispondo - sono il presidente dell'allora URSS Breznev e il Presidente della Germania dell'Est Erich Honecker. E' un bacio di saluto ad un incontro ufficiale. I russi si baciano così.

Quindi se io penso che è un bacio gay
- riprende il mio studente - è un esempio di pregiudizio vero? 
E io  .
E tutto contento il mio studente se ne va.

Quello che mi preoccupa di questa storia non è tanto l'ignoranza della stampa italiana che non ha pensato all'origine culturale di quel bacio, ma al fatto, maschilista e omofobico, che se due donne (come due uomini) si baciano sulle labbra, anche se con un bacio a stampo, quel bacio le qualifica come lesbiche (come gay).

Il bacio è un gesto di affetto che ha mille diversi significati e che dovrebbe essere agito liberamente da chiunque lo voglia dare e da chiunque lo voglia ricevere senza catalogazioni alcune.
Un bacio tra due donne o tra due uomini non qualifica le persone coinvolte nel bacio come omosessuali intanto perchè una o entrambe le persone potrebbero anche essere bisessuali e poi perchè ci si può baciare anche tra amici.

Io al liceo, quindi 30 anni fa, salutavo un mio compagno di classe con un bacio, a stampo, sulle labbra.  
Un bacio (che a me sarebbe piaciuto fosse altro, ma, come al solito, divago) che nessuno pensava minimamente fosse un bacio gay ma un saluto tra due amici intimi.

Invece il bacio delle quattro (e non due) atlete è stato descritto dalla nostra stampa come bacio saffico, bacio lesbo o addirittura bacio gay come fa l'Unità, come se la cosa più importante non fosse che il bacio è tra due donne (dire il bacio tra le atlete è più che sufficiente per dare questa informazione come fanno alcuni quotidiani a dire il vero) ma che quel bacio tra donne è un bacio diverso dagli altri baci, che va qualificato con epiteti (saffico) o aggettivi (lesbico) a differenza dei baci etero che, essendo la maggioranza (la norma, la normalità), non devono essere distinti perchè sono il bacio per antonomasia senza bisogno di aggettivo alcuno.

Un po' come capita, mutatis mutandis, con quel maledetto articolo la davanti ai cognomi di donne (la Parietti, la Boldrini) che sta tornando in auge anche sulla stampa di sinistra (manifesto in testa una volta più attento al sessismo linguistico), non usato per i cognomi di uomini perchè il sesso per antonomasia, quello che non merita di essere specificato, è sempre e solo quello maschile.

Il concetto di orientamento sessuale è importante per descrivere le persone e per permettere a ognuno e ognuna di noi di costruirci una nostra identità sessuale.


Una società libera e aperta dovrebbe accettare però un bacio tra due ragazzi o due ragazze non già come bacio gay  e lesbico ma come bacio e basta.

Perchè l'affetto e la sessualità sono  di tutti e tutte non di questa o di quella categoria.

E che quello che importa e tutto quello che c'è da dire sul bacio delle atlete russe è che due donne si sono baciate, senza chiederci nulla sul loro orientamento sessuale, senza definire quel bacio con un aggettivo che lo colleghi a un orientamento sessuale (che ci si dimentica sempre che sono tre e non due).

Perchè un bacio è lo stesso qualunque sia l'assortimento sessuale delle due persone che se lo danno.

Altrimenti rischiamo di dividere l'umanità in una serie di categorie di persone che sono le uniche autorizzate ad avere certi comportamenti: non solo dunque se due donne si baciano sono sicuramente lesbiche ma, suo reciproco, solo due lesbiche possono baciarsi.

Due donne etero no, perchè se due donne sono etero che si baciano a fare?!?
Allora vuol dire che tanto etero non sono e sono dunque lesbiche (tertium non datur).

La bisessualità quella all'interno della quale secondo Kinsey ci collochiamo tutti e tutte non esiste.

Si parla tanto di minoranza delle persone omosessuali senza renderci conto che l'omosessualità e l'eterosessualità pure sono entrambe una minoranza e che mediamente ci assestiamo tutti nel continuum della bisessualità sul quale in fasi diverse della nostra vita ci spostiamo ora più verso un polo ora verso l'altro.

Il comportamento sessuale riguarda tutte e tutti solo che socialmente siamo più propensi e propense ad accettarlo disinnescandone il portato omosessuale inserendolo in cornici di riferimento narrative che spiega  e giustifica quel comportamento come non omosessuale (fase adolescenziale, coercitività del carcere, occasionalità in particolari condizioni fisiche, vacanza, viaggio, ebrezza, effetto di sostanze chimiche).
Nessuna sostanza chimica puà ingenerare un comportamento che non sia già presnete nella persona anche se represso o rimosso per cui se il comportamento non fa l'orientamento dimostra comunque che essere coinvolti in interrelazione sessuali e\o affettive con persone dello stesso sesso sia una variabile che riguarda molte più  persone di quelle che poi si definiscono esclusivamente gay (o esclusivamente etero).

Ieri sera un ragazzo che ho incontrato al village e che è appena stato buttato fuori di casa dai genitori mi ha detto ho avuto una ragazza per 5 anni e ora sto con un ragazzo da 8 mesi. Ti innamori delle persone e basta.Senza rinnegare il suo passato etero che secondo la retorica gaista viene visto come una fase di passaggio (proprio come nella retorica eterista viene vista di passaggio la fase gay).

Ecco io non voglio vivere in una società dove l'affettività e anche la sessualità sono distribuite entro griglie rigide e impermeabili  che riducono tutto a due dei tre orientamenti sessuali impoverendo il ventaglio emotivo, emozionale e se(n)(s)suale delle persone strappando la possibilità di baciare una persona dello stesso sesso a chi non è gay o lesbica.

Per cui rallegrarsi che quel bacio serva alla causa gay dimostra invece quanto lavoro ancora ci sia da fare se nemmeno le persone lgbt riescono a riconsocere il loro orientamento sessuale come a un comportamento universale umano e invece vivisezionano sesso e sentimenti in una maniera discriminatoria (o sei omo o sei etero) talmente radicata da percepire la propria radicata omofobia che fa vedere in ogni comportamento affettivo un gesto che tradisce la propria vera natura ed egocentrata (ogni bacio tra due persone dello stesso sesso è un bacio come quelli che do io) come omofilia.

Perchè finché davanti a due ragazze  o due ragazzi che si baciano pensiamo che sono omosessuali non c'è poi così tanta differenza tra chi pensa che schifo e chi che bello.

La discriminazione sta già prima nel credere di poter dedurre un orientamento sessuale da un bacio, separando invece di unire, etichettando invece di riconoscere la ricchezza umana degli uomini e delle donne leggendo con malizia discriminatoria un gesto dolce e tenero e universale come il bacio.

Che è un bacio. E basta.

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