sabato 2 febbraio 2013

249 sì e 97 no. Votato l'articolo uno dela legge francese per le mariage pour tous-te

L'Assemblea Nazionale francese ha approvato l'articolo chiave della legge che apre il matrimonio anche alle coppie dello stesso sessohttp://www.assemblee-nationale.fr/14/projets/pl0344.asp , il numero 1 con 249 voci a favore e 97 contrari.

L'articolo 1 elimina l'esigenza della differenza tra i sessi dei nubendi per poter godere del diritto al matrimonio e anche quello di adozione.

L'esame di questa legge è cominciato Martedì scorso e dovrebbe durare un paio di due settimane, compresi i fine settimana. Il voto su tutto il testo è previsto per Martedì 12 febbraio.

E raro che il parlamento francese si riunisca durante il fine settimana. Non accadeva dal 2009 per il Sabato e dal 2009 per la Domenica
.


L'omofobia si annida ovunque anche sui quotidiani: a proposito del ragazzo strattonato a Noceto.

Dunque la notizia in soldoni dovrebbe essere la seguente:

Un cittadino straniero di 24 anni originario delle Filippine, che da dieci anni risiede regolarmente in Italia, a Parma, va in una discoteca. Lì, presumibilmente per il suo linguaggio del corpo, viene visto additato e schernito come omosessuale, gay, frocio.
Risatine ammiccamenti, in pista e nel bagno.
Verso le tre una delle amiche con cui è venuto in discoteca riceve delle avance indesiderate da un ragazzo.
L'amica risponde per le rime. Il ragazzo di origini filippine interviene per sostenerla e l'autore delle avance lo strattona e lo prende al collo.
Risultato camicia strappata e ragazzo straniero e amica buttati fuori dal locale, l'aggressore rimane in pista.

La notizia principale è che un ragazzo infastidisce una ragazza, un amico della quale intervenuto a difenderla viene aggredito al collo.


Solidarietà tra amici, tra un ragazzo e una ragazza, che entrambi reagiscono quando un altro ragazzo, un altro maschio, ci prova non incoraggiato, con la ragazza.

La reazione dell'aggressore non ha nulla a che vedere con l'odio per l'omosessualità. Se aggredisce il ragazzo non è perchè questi è o è riconosciuto come omosessuale. L'aggressore reagisce come ogni cacciatore che si vede invadere il terreno di caccia. Fatti i cazzi tuoi questa preda è mia a te che te frega. Detto in dialetto parmigiano ovviamente...

Insomma la vera vittima qui è la ragazza non il ragazzo.

In mano ai giornalisti che campano con l'allarme omofobia la notizia viene invece stravolta, deformata, cambiata di prospettiva cancellandone la vera matrice maschilista e facendo emergere solo quella omofoba.


La gazzetta di Parma, pur titolando Episodio di omofobia a Noceto in una frase riassume i fatti come si sono svolti:
parole pesanti, risatine di scherno, infine il giovane che viene strattonato, quando interviene in un diverbio fra la sua amica e un altro giovane sulla pista da ballo.
Eppure nessuno spende nemmeno una parola sul fatto che una ragazza non possa nemmeno ballare in santa pace senza essere infastidita.
La notizia è che hanno strattonato il frocio.

Quando si parla di aggressioni omofobiche a danno di gay  e di lesbiche è bene chiedersi sempre come lo sapevano?

Perchè quella persona viene percepita e catalogata come omosessuale?

L'omofobia, parola troppo equivoca e che dà adito a tante diverse interpretazioni, indica infatti due cose omologhe ma sensibilmente diverse.

C'è infatti l'omofobia rivolta contro un comportamento omosessuale, e una omofobia che usa l'omosessualità come strumento di insulto rivolto nei confronti di qualcuno che non è detto che omosessuale lo sia.

Nel primo caso si discrimina e si aggredisce verbalmente e o fisicamente una persona nel momento in cui sta intessendo una relazione sociale con una persona dello stesso sesso.
Due ragazzi o due ragazze che si baciano, si abbracciano, il cui linguaggio del corpo parla di seduzione, di affettività, di coppia.
La reazione omonegativa nasce dallo scandalo di qualcosa che si fa alla luce del sole mentre lo si vorrebbe relegato alla camera da letto.

Ognun* di noi si è sentit* dire a me non interessa quello che fate in camera da letto quel che non sopporto è l'ostentazione.

Quello che per una coppia etero (=persone di sesso diverso) viene considerato normale nel caso di una coppia omo(=di persone dello stesso sesso) viene considerato ostentazione.

Questo discriminare un atteggiamento umano considerandolo fastidioso imbarazzante non adatto al pubblico, troppo intimo è omofobia.
L'omofobia peggiore, perchè mal sopporta la visibilità delle persone con orientamento sessuale non etero (perchè non ci sono solo le persone omosessuali ma anche quelle bisex).

Nel secondo caso invece l'omofobia sta nell'uso della parola gay (o lesbica) come insulto. Brutto frocio o brutta lesbica rivolti a qualcuno, a qualcuna, per offendere ma non necessariamente rivolti a una persona omosessuale.

Se sulle strisce pedonali un motorino mi attraversa la strada e io grido dietro al conducente a brutto frocio!!! non sto minimamente pensando al suo orientamento sessuale ma voglio solo  insultarlo perchè per me - e per molte altre persone - dare dell'omosessuale è una forma efficace di insulto.

Una forma di maschilismo che si veste di omofobia ma che si consuma nell'insulto, nell'idea che dire di qualcuno che è omosessuale è qualcosa di negativo.

Il passo successivo è pensare di qualcuno che sia gay o lesbica in base ad atteggianti comportamenti o modo di vestire che non vengono reputati conformi allo stereotipo di genere e dunque visti come diversi.

Un esempio doloroso è quello di Andrea Spezzacatena che veniva preso in giro come frocio non perchè fosse davvero omosessuale ma perchè non considerato conformemente virile.

Purtroppo questo pregiudizio non è solo delle persone etero. Ci sono tantissimi froci (di lesbiche molto meno) che seguono lo stesso ragionamento: se sei effeminato, se vesti in un determinato modo, se ti curi le sopracciglia, sei frocio, hai voglia di cazzo, sei della famiglia.

L'omofobia qui sta  nel dedurre l'orientamento sessuale di una persona da un comportamento esteriore basato su un luogo comune.

Non tutti i gay sono effeminati e non tutti gli effeminati sono gay e poi, anche, non esiste solamente l'omosessualità ci sono anche i ragazzi  e le ragazze bisessuali.

Eppure basta anche solo un rapporto con una persona del tuo stesso sesso per fare di te un frocio o una lesbica.
Anche se è la prima volta, anche se sarà l'ultima, anche se nella tua storia sessual-sentimentale hai avuto al 99% partner dell'altro sesso quell'1% ti fa frocio e lesbica.
Una vera e propria omo mania da un lato dettata dalla disperata voglia di vedere dappertutto persone come te, che poi come te non sono mai..., dall'altra una mania nata dal pregiudizio maschilista dal quale i froci non sono affatto immuni, anzi.



Quel che dico può essere verificato facilmente con quest'ultimo caso di aggressione omofoba.

Come facciamo a sapere che l'aggredito fosse omosessuale?

Nel comunicato di Sel firmato da Federica Barbacini, coordinatrice provinciale di Sel Parma si legge:
Ci riferiamo alla notizia dell'aggressione omofoba avvenuta a Noceto ai danni di un quindicenne [questa era la sua età presunta in un primo momento, poi si è scoperto che ne aveva 24] “reo” a detta degli aggressori di essere gay.
A detta degli aggressori. Non si sa se il ragazzo lo è o non lo è.

Non è questione di gossip o di saperlo per forza beninteso.

Si tratta di verificare sempre la linea di demarcazione da una diversità sussunta all'omosessualità o la reazione a una omosessualità dichiarata.

Perchè le vittime dell'omofobia non sono esclusivamente le persone omosessuali ma sono vittime tutte le persone che a diverso titolo vengono percepite come non conformi allo stereotipo di genere.

La lotta all'omofobia non riguarda solo i froci e le lesbiche ma riguarda tutte e tutti noi a prescindere dal nostro orientamento sessuale



Secondo Parma Today il ragazzo aggredito è invece gay.
"Sono andato con una mia amica nel locale: ci siamo messi a ballare -racconta il giovane. "Tutto sembrava tranquillo. Ad un certo punto quattro persone di grossa stazza, che mi hanno detto poi essere rugbysti, hanno cominciato a fare commenti per il fatto che sono gay, mi hanno detto 'frocio', 'gay' ma io non ho reagito.


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Per l'ottavo colore associazione lgbt di Parma invece non ci sono dubbi sull'orientamento sessuale dell'aggredito. In un loro comunicato (citato da Repubblica sul loro sito non ne ho trovato traccia) esprime
sgomento e la sua solidarietà al ragazzo 24enne aggredito all'interno di un locale in provincia di Parma perché omosessuale. 
Per la Gazzetta di Parma il ragazzo preso in giro in quanto gay Dice di non avere comportamenti o un look stravaganti, è una persona normale.

Allora come fanno a stabilire che è gay? In base a che cosa lo hanno capito? Il ragazzo era in compagnia di un compagno? Ce l'aveva scritto in fronte? Oppure il fatto di essere cittadino straniero lo ha fatto percepire come non conforme a e dunque strano, e quindi frocio?

Nessuno se lo chiede.

C'è da dire che il linguaggio del corpo dei ragazzi Filippini più morbido e meno machista di quello nsotro può essere letto in base al solito pregiudizio come omosessuale, c'è una morbidezza del gesto, una gentilezza della postura che può dare nell'occhio. eppure l'autore dell'articolo si è preoccupato di specificare che il ragazzo non dava nell'occhio.
Distinzione ambigua e pericolosa. Non solo per un (presunto) caso di aggressione omofoba.
Pensiamo a uno stupro. Nessun giornalista avrebbe il coraggio di scrivere la donna è stata sturata eppure non indossava minigonne o abiti vistosi.
Per l'aggressione omofoba sì. Quasi si volesse suggerire tra le righe che se vai in giro conciato in maniera stravagante poi non ti puoi risentire se ti danno del frocio.
Insomma un conformismo imperante la cui deroga ha come conseguenza d'ufficio l'aggressione verbale e fisica.
Poco importa se ti dicono frocio o sciocchino.
Non è la parola che conta.
E' l'essere infastiditi perchè si è differenti.

Nel linguaggio dell'articolo della Gazzetta questi elementi ci sono tutti:
Mentre ballano, da un gruppo di ragazzi nerboruti partono insulti e commenti omofobi, accompagnati da risatine. Poco dopo, ecco altre frecciatine al «gay» incrociato in bagno. Infine, i ragazzi fanno alcune avance all'amica, che risponde a tono. E quando il 24enne interviene in sua difesa, uno dei quattro giovani («alto, grosso, con la pelle scura») lo avrebbe strattonato.
Nerboruto: che ha una possente muscolatura.

Perchè questa specificazione? Per contrastare con l'aspetto minuto del 24enne e della sua amica.

Parma Today infatti scrive:
Noceto, ragazzo gay aggredito in un locale. "Mi hanno preso per il collo"
"Hanno puntato sulla loro forza fisica per aggredirci" ci ha detto Alex. E' inaccettabile, io sono piccolo e la mia amica, guarda com'è magra". E ci mostra le loro foto sul telefono cellulare.

Il maschilismo patriarcale colpisce uomini e donne a prescindere dall'orientamento sessuale, presunto o vero.  Ma per i motivi più diversi alla stampa e, purtroppo, anche alle associazioni di categoria fa più comodo liquidare la faccenda come un'aggressione al solito frocio.
delle molestie alla ragazza non importa nulla a nessuno. Anzi il loro motivo non sta nel maschilismo del maschio che prende quello che vede e che gli piace. La ragazza è rea di accompagnarsi al frocio.

Mi domando come si possa combattere l'omofobia se nel pretendere di farlo si è altrettanto maschilisti dei quattro energumeni spaccafiche e spaccafroci.

C'è del marcio nel giornalismo italiano...

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