mercoledì 13 febbraio 2013

Stefano e Federico, il video sui loro propositi di matrimonio, Sanremo e il sesso per il sesso e non per amore del paese.

Prima c'è il video di Stefano Olivari, 32 anni, e Federico Novaro, 50 pubblicato il 4 Febbraio su youtube e ripubblicato da Repubblica online l'altro ieri (lunedì 11) lunedì scorso. 




Nel video Federico e Stefano raccontano di come si sono conosciuti e della loro decisione di sposarsi, dopo 11 anni di vita insieme, a New York perchè le leggi di questo Paese non ce lo lasciano fare.

Lo raccontano tramite 60 cartelli sui quali sono scritte le loro parole.

Parole scritte e non dette.

Un simbolo del fatto che in Italia i diritti delle coppie dello stesso sesso sono violati e le loro voci sono messe a tacere.

Fabio Fazio, conduttore di Sanremo 2013, invita Federico e Stefano e fa ripetere in diretta, a metà serata, fuori dalla fascia protetta, la stessa performance del video, con alcune sensibili differenze.

Non si tratta solo del bacio finale, sul quale, nel video originale,  si chiudono le porte lasciando Federico e Stefano alla privacy della loro unione, basata sui sentimenti E sul sesso, come a suggerire che quel che viene reso pubblico è l'amore, l'affetto, la decisione di sposarsi e non il sesso che, come per tutti e tutte, riguarda solamente loro.

Un bacio la cui mancanza a Sanremo relega l'amore che non osa dire al suo nome ancora alla sfera delle platoniche affinità elettive, con un pizzico di borghesia che non guasta mai, visto che i due si sposano (ma l'applauso in sala, a Sanremo, è scattato quando Federico e Fabio  hanno mostrato entrambi il cartello perchè lo amo, non per quello con su scritto e ci sposeremo).

La censura, perchè di questo si tratta, ha colpito soprattutto alcuni dei cartelli, quelli che alludevano al sesso.

Attenzione però, non al sesso consumato, ma alla consapevolezza del sesso fatto con responsabilità.

Un accenno, nei cartelli del video originale,  che non inneggia alla castità ma che racconta come per il sesso non si sia corsi.

Dopo aver raccontato, tramite i cartelli, che alla prima uscita insieme, al cinema, e poi passeggiata fin sotto casa di Federico, non è seguito un invito a salire da lui, ma un casto bacio sulla guancia, e dopo che anche alla seconda uscita, per un aperitivo, si è ripetuta la stessa cosa, 

 Federico spiega che 

lui era molto più giovane di me.

Federico oggi ha 50 anni (portati benissimo) e Stefano ne ha 32. Vuol dire che, 11 anni fa, Federico ne aveva 39 e Stefano 21.

Come dire che Federico è interessato a Stefano in tutta la persona e non a fare sesso con lui.

Alla faccia del sesso promiscuo che ogni avversore e ...avversora dell'affettività tra persone dello stesso sesso addebita alla comunità lgbt, non ultimo Feltri.
Quella di Federico è una scelta di responsabilità dove il sesso non è  solamente uno scambio consumistico (cosa nella quale di per sé non c'è naturalmente nulla di sbagliato) ma è anche, può essere anche, qualcos'altro.

Un fare l'amore invece di scopare.

Ma un paese cattolico e puritano come il nostro non puà tollerare che il sesso diventi strumento d'amore.

Il paese è abituato a parlare di sesso, sesso e basta, sganciato dall'affettività: quello di Berlusconi con le minorenni, quello di Marrazzo con le donne col cazzo (scusate la brutalità) mentre se si parla di sentimenti e di amore questi restano slegati dalla sessualità.
I sentimenti sono quelli per mamma, per la madonna, per il principe azzurro per papà e per dio (no, non è una bestemmia...).

La sessuofobia italiana è tale che sesso e amore non possono e non devono essere l'uno complementare all'altro.

Il sesso come piacere da dare e da prendere con la persona che si ama è scippato alle coppie etero e affogato in quel mare mistico della procreazione in cui si è solamente attori e attrici della volontà altrui, divina o biologica che sia.

Come lo si può tollerare tra coppie dello stesso sesso che, facendo un sesso procreativamente sterile, si sganciano dal determinismo teo-biologico e si riappropriano della sessualità autoemancipandosi?

Quella tra persone procreativamente sterili è una sessualità non supina ma attiva, voluta, agita con (auto)consapevolezza.
Anche quando si vuole procreare e per farlo si deve ricorre a un aiuto esterno.

Solo sganciandoci dall'imperativo biologico e teologico del sesso il proprio donarsi e il proprio amare anche col sesso l'altro  da me, poco importa se di sesso conforme o difforme dal mio, rende davvero liberi e libere.

Liberi di amare e non per procreare, liberi di prenderci la responsabilità di non non portarci a letto subito il bel pischello ventunenne perchè di lui ci importa di più del suo cazzo del suo culo.

Libere e liberi di procreare come e quando decidiamo noi, uomini e donne autonome, consapevoli emancipate.

Una sessualità matura  e consapevole che non significa rinuncia.

Federico e Stefano non fanno l'amore nemmeno la prima volta che Federico lo invita a salire a casa sua ma solo quando quella casa diventerà la loro.

Il sesso dunque come condivisone di progetto di vita insieme che non ha nulla da invidiare né nulla di diverso da quello delle coppie di sesso diverso la cui patente di legittimità che si pretende sia nella potenziale capacità procreativa svilisce, aggioga e umilia l'individualità di ognuno e ognuna.

Il grande cambiamento antropologico che sta avvenendo nel mondo è proprio quello di un sesso meno consumato e più agito, di un sesso voluto come condivisione, come progetto e non come performance.


Un sesso consapevole che infastidisce perchè mostra una autodeterminazione del proprio corpo sessuato sganciata dal determinismo procreativo che rimane per la chiesa sempre più lontana dall'amore l'unico alveo in cui le coppie etero sono autorizzate a farlo.

Il detto non lo fo per piacer mio ma per dare un bimbo a dio è vetusto solo nella forma non certo nella sostanza.

Ecco quei cartelli mancanti ierisera avrebbero (di)mostrato a un'Italia ancora obnubilata dal sesso che col sesso si può amare.

E pensare che c'è ancora qualcuno che dice che le persone lgbt ostentano la propria sessualità.

Ierisera Federico e Stefano hanno dimostrato loro che quando parliamo di omosessualità parliamo di affetto e di amore.

E quello che si ostenta è semmai la propria libertà di vivere e di amare nonostante tutti i tentativi per impedirlo loro.

Federico e Stefano, grazie!