lunedì 1 aprile 2013

Outing Fidanzati per sbaglio: l'talia reazionaria del terzo millennio

Il plot è quello classico da commedia degli equivoci.
Riccardo e Federico, due ragazzi pugliesi amici sin dall'infanzia, il primo trasferitosi a Milano con la fidanzata, l'altro  rimasto in Puglia, orfano, disoccupato e con fratello minore a carico, si ritrovano quando Riccardo, litigato con la ragazza, decide di tornare in Puglia e accettare la proposta di Federico di aprire un atelier di moda con i finanziamenti della Regione. Scoprono però che il finanziamento è per coppie di fatto e, complice uno dei membri della commissione giudicante (gay non dichiarato),  si fingono gay per ottenerlo.

Grazie agli amici del gay velato - che parlano al femminile, vestono da donna o hanno comunque un aspetto femminile - la coppia di amici viene istruita per sembrare una coppia gay.

La copertura non funziona a causa anche all'eccessivo zelo della coppia nel vestirsi da gay (pantacollant fucsia per Federico, giacca da marinaretto per Riccardo) e la verità viene  a galla.
Il finanziamento non viene loro concesso.
Il successo arriva grazie alla ragazza petulante di Riccardo che, scoperto che due famosi stilisti milanesi - notoriamente gay e radicalchic- , cui ha fatto vedere i bozzetti da stilista del fidanzato, se ne sono appropriati attribuendoli a un loro giovane protégé (gay secco allampanato e stupido come una ragazza)   fa in modo che l'autentica paternità dei vestiti sia ristabilita mentre la giornalista che indaga su un politico corrotto locale (che ha causato la morte in un incidente stradale dei genitori di Federico, e ha scoperto la verità sulla coppia finta gay) si fidanza con Federico.

I corrotti restano al loro posto.

Outing non è un film grossier. Nei momenti in cui non si parla di omosessualità  (la prima mezzora del film) ha delle qualità.

Questo non vuol dire che le semplificazioni che la storia propone non siano lo stesso ideologiche e reazionarie.
 

1) Il titolo.

Outing vuol dire rivelare pubblicamente l'omosessualità non dichiarata di un personaggio pubblico che è notoriamente ostile nei confronti dell'omosessualità. Il motivo di questa rivelazione è politico e serve a sottolineare l'ipocrisia di chi ufficialmente afferma cose negative sull'omosessualità e poi magari nel privato ha un comportamento omosessuale.

Comportamento e non necessariamente orientamento. Io posso percepirmi e voler essere percepito come etero anche se ogni tanto faccio sesso con persone dello stesso sesso.

In Italia il termine outing è usato erratamente come sinonimo di coming out che invece significa dichiarare pubblicamente la propria omosessualità o bisessualità.

Fa coming out Tiziano Ferro quando rilascia una intervista in cui dice che è gay.

Fa coming out il ragazzo di 15 anni quando lo dice ai genitori, a scuola, agli amici e alle amiche.

Fanno coming out il professore quando lo dice a scuola, l'operaio in fabbrica, il politico in un comizio.

Il coming out è positivo.
L'outing no.
L'outing è uno sputtanamento ma non della propria omosessualità taciuta ma della propria contraddizione, della propria ipocrisia, della propria omofobia interiore irrisolta.

In nessun caso dunque Riccardo e Federico fanno outing. Anche perchè l'outing non lo fai tu ma lo fa qualcun altro contro di te. 

L'errore semantico tradisce l'ideologia di Matteo Vicino -  che firma sceneggiatura regia e montaggio - che evidentemente pensa che l'omosessualità non è proprio una cosa positiva  e che chi si finge gay lo fa per disperazione e un po' si sputtana.
L'idea generale  è che il paese è così corrotto e incline ai compromessi che si arriva a fingersi anche gay pur di ottenere un finanziamento.
Un po' come fingersi invalidi per ottenere la pensione...

Questa idea è corroborata dal film in maniera scientifica.

Quando la giornalista scopre che Federico finge di essere gay lo rimprovera ricordandogli che ha un fratello minore al quale sta infliggendo traumi e che rischia di perderlo.

Adesso nessuno perde la tutela legale del fratello minore perchè omosessuale.

La perde però se è disoccupato e non può garantire al minore le risorse necessarie per la sua crescita ed educazione.
E Federico è disoccupato non gay.
Quindi non si capisce di cosa la giornalista parli.

Quando la commissione arriva a casa dei due ragazzi per verificarne la coppia di fatto il fratello di Federico dice a memoria, evidentemente istruito a dire così,  che lui è felice di avere due padri e che non subisce alcun trauma psicologico.

Quando nel finale il gay velato (che ha nel frattempo fatto coming out) annuncia che si è fidanzato con un certo Ugo (che non abbiamo mai visto prima) un primissimo piano del fratello di Federico ce ne mostra un'espressione del viso  tra imbarazzo e disgusto.


2) Il rapporto d'amicizia tra i due protagonisti è bello, profondo sincero. Si tratta di vero amore, amicale, ma amore.
Quando si rincontrano dopo parecchi tempo (e dopo qualche litigio di troppo) ai due lati di una vetrata, Riccardo e Federico pongono le mani ai due lati del vetro in segno di affetto. Questa intimità e affettività danno forza alla resistenza che entrambi hanno quando viene proposto loro di fingere che stanno insieme.

Però quando nel finale i due amici annunciano il rispettivo fidanzamento (nel senso inglese del termine, cioè si sposeranno)  l'uno cogliendo di sorpresa l'altro, e si alzano per rimanere un momento da soli, per guardarsi e sorridersi, la fidanzata di Federico li segue e vedendoli in quell'atteggiamento intimo si porta un dito sul mento in segno di dubbio: saranno froci?

Il film uccide così una delle cose più belle che ci aveva regalato l'amicizia tra due ragazzi, etero, che non ha niente di sessuale, che non nasconde alcuna omosessualità sotterranea, ribadendo una libertà di comportamento dei giovani uomini di oggi contro l'ideologia patriarcale (se baci un uomo e ti ci abbracci sotto sotto sei frocio) ripristinata nel finale.


3) L'omosessualità

Gli omosessuali del film sono dei froci acidi, invidiosi, stupidi, frivoli, disonesti, che si aiutano tra di loro facendo lobby, sessualmente ambigui, né uomini né donne, tutti effeminati,  incapaci di una relazione stabile.

Questa immagine però il film non la inventa, ma la raccoglie. La raccoglie  da quella sottocultura gay di tanto associazionismo italiano che crea, elabora, sostiene anche teoricamente un terzo sessismo spinto, né uomo né donna ma gay.

Sarebbe intellettualmente disonesto accusare  Matteo Vicino di  essersi inventato questo mondo omosessuale.
Perchè questo mondo omosessuale esiste.
Misogino, terzosessista, maschilista e dolorosamente omofobo.
Un mondo che non rappresenta tutte le persone omosessuali, ma che identifica certa militanza quelli che fanno i froci per professione.


Non si può accusare solamente Vicino di dare una immagine  parziale e stereotipata dell'omosessualità.
Si devono accusare tutti i gay che hanno accettato di partecipare a questo film (da Spyros, il vincitore gay dichiarato di Master Chef dello scorso anno che interpreta uno dei due stilisti froci all'amica che deve dare lezioni di omosessualità a Riccardo e Federico).

Non si può puntare solo il dito contro chi scrive questi film. Va puntato anche contro chi accetta di parteciparvi.


4) La misogina del film.

Non solo quella dei froci del film ma quella del film.

La ragazza di Riccardo, petulante e che comanda il ragazzo a bacchetta e che, quandro Riccardo la lascia si chiede come prima cosa chi le cucinerà e farà le pulizie di casa...

La raccomandata di ferro stupida e naif (cui fa da pendant il protégé dei due stilisti, sua controparte maschile).

La donna della commissione per il finanziamento interessata a sedurre il gay velato accettando di finanziare anche i gay se lui la invita a cena...

Anche la fidanzata di Federico, giornalista integerrima che arriva a dubitare dei due amici perchè li vede troppo vicini.

A suo modo Outing, pessimo, ignobile nei risultati e nella sua weltanschauung esprime i limiti antropologici di una Italia arretrata anche dal versante dell'omosessualità i cui froci (le lesbiche non esistono) quelli veri e concreti che militano sembrano usciti da film come il Vizietto vecchi di 30 anni.

Un film che riesce in un colpo solo  ripristinare le priorità:
I minori sono turbati dai froci. I froci non si sposano al limite provano a stare insieme
Solo uomini e donne si sposano.
Le reazioni basite dei genitori di Riccardo quando i giornalisti chiedono loro sull'omosessualità del figli o sono occasione di divertimento in barba a tutti i ragazzi  e le ragazze omosessuali cacciati di casa da genitori intolleranti. Un filmc he mette d'accordo tutti e tutte dal pd al Vaticano, dal pdl ai grillini, dai froci sinistri a quelli di sinistra. Ognuno al suo posto e guai a mischiarsi, froci con froci ed etero con etero, tranne nel finale assurdo e à la Ozpetetk dove allo stesso tavolo ci sono Riccardo e Federico con le rispettive fidanzate l'amica esperta in omosessualità e una suora che si fa il sengo della croce quando vede il gay velato non più velato baciarsi con Ugo.


In barba alle ragazze e ai ragazzi di oggi che non militano nelle associazioni, associazioni  distanti dalla società che vivono in un mondo fucsia lontano dalla realtà nella quale fanno dei raid camp stantii e imbarazzanti (basta vedere la proposta culturale per il trentennale della morte di Mario Mieli tutta incentrata sul queer) ma vivono nel mondo di ogni giorno  e che da sole e da soli affrontano l'omofobia, Outing i cui froci che vi partecipano criminalmente contribuiscono  a diffondere.