mercoledì 17 aprile 2013

L'aggressione omofoba a Wilfred de Bruijn: Io so chi è stato. E so anche chi tace e non dice niente


Wilfred de Bruijn, cittadino olandese da 10 anni residente a Parigi è stato aggredito perchè passeggiava a braccetto con un altro ragazzo, che era il suo compagno, ma questo gli aggressori non potevano saperlo.
E' bastato loro vedere Wilfred in un gesto di confidenza con un altro uomo per farlo classificare come gay e, al commento di Ah, dei gay! aggredire entrambi pugni e calci in seguito ai quali Wilfred ha perso un dente.

E' successo sabato 8 aprile.

Wilfred ha postato una foto con i segni dell'aggressione che ha fatto il giro di internet ed è diventata il simbolo della lotta all'omofobia.

Il 10 aprile alle 20 nel quartiere del Marais a Parigi si è svolta una manifestazione contro l'omofobia.

Nell'appello che ha indetto la manifestazione la si motiva,  tra l'altro, così:
Per denunciare l'odio sparso per mesi contro le persone LGBT-dagli oppositori e dalle oppositrici al progetto di legge odio che si è intensificato nelle ultime settimane;

   Per dire che questo odio non ha alcuna legittimità in un dibattito democratico, e che quelle e quelli che, credendo di fare bene, trattano i sostenitori dell'odio come degli interlocutrici e delle interlocutrici legittime/i non fanno che rinforzarne la violenza;


      Per ricordare che questo 'odio è alimentato dalle disuguaglianze e dalle discriminazioni legali che interessano le perosne LGBT e le loro famiglie eche è urgente mettervi fine;


    Per sostenere le famiglie omogenitoriali, compresa la  prole, particolarmente esposti all'odio degli oppositori e delle oppositrici al matrimonio;
per ricordare a gay, alle lesbiche, alle persone bisessuali e trans isolati, senza contatti associativo, che non sono
da sole e possono contare su di noi per affrontare l'odio;


      Per denunciare le minacce e le violenze contro le associazioni LGBT, i loro membri o i loro eletti e le loro elette che difendono l'uguaglianza - minacce che dimostrano l'assenza di argomenti a disposizione degli omofobi e delle omofobe
   
Per non lasciare la strada, luogo di espressione democratica, ai nemici e alle nemiche della democrazia che la monopolizzano da mesi e che prendono gay, lesbiche trans e bisex come primo obiettivo delle loro lotte;


    Per richiamare, di fronte all'unione delle destre e dell'estreme destre contro la democrazia, a una solidarietà con le minoranze perseguitate*

Wilfred ha detto chiaramente come, anche se
Non è stato Barjot Frigide [lo pseudonimo di un attivista che ha guidato le proteste contro il disegno di legge] a colpire la mia testa, o il vescovo di Avignone a mettersi in agguato in quella strada per attaccarci. Ma loro sono responsabili**.

Chi in Francia si oppone all'estensione del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso prevede violenze come fa il cardinale André Vingt-Trois: 

la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso rischia di scatenare nuove violenze, in un contesto sociale già molto teso, tra crisi economica e disoccupazione alle stelle.
 (...) Sono stati messi in campo tutti i mezzi per evitare il dibattito pubblico, incluso nel processo parlamentare (...) questo è il modo in cui si sviluppa una società violenta. (fonte la stampa).

Chi si oppone al riconoscimento di un diritto mancato, chi contribuisce alla sperequazione dei diritti crea sostiene diffonde l'odio e l'illegalità.
Non si possono stigmatizzare solamente glie esecutori e le esecutrici materiali di queste aggressioni omofobiche. Bisogna denunciare con tutta la forza dell'indignazione democratica i mandanti, chi sostiene  diffonde il pregiudizio e la discriminazione.

 Wilfred de Bruijn lo fa. La stampa estera lo fa. La Francia lo fa. I citadini e le cittadine di Parigi lo fanno.

Solo da noi le associazioni lgbt i siti gayfriendly e la stampa si limitano ad alimentare il gossip, ad alimentare la paura e la pavidità ma non la risposta decisa a non abbandonare le strade come recitava l'appello parigino.

Così Angela Geraci sul Corsera afferma che Wilfred e il compagno
hanno spiegato che di solito stanno molto attenti per strada: raramente camminano abbracciati, mai mano nella mano. «Questa volta abbiamo abbassato la soglia della prudenza ed ecco cosa è accaduto»
ma si vede bene dal riportare la dichiarazione lasciata nella stessa intervista che ho già riportato e che ripeto:

  Non è stato Barjot Frigide a colpire la mia testa, o il vescovo di Avignone a mettersi in agguato in quella strada per attaccarci. Ma loro sono responsabili**.
Geraci denuncia le violenze ma senza analizzarne il perchè, i mandanti, le sue ragioni, lasciandone la responsabilità alla comunità lgbt che le subisce.  

Lo stesso fa il Mario Mieli che pubblica un post di Valentina Matriascia nel quale si limita a raccontare l'accaduto senza proporre alcuna analisi politica di quanto sta accadendo in Francia limitandosi a dire dopo averne fornito un morboso rendiconto dettagliato che l'aggressione

Accade mentre nelle aule del Senato francese era in discussione il progetto di legge sul matrimonio e l’adozione per le coppie dello stesso sesso, approvato il 12 aprile scorso con 179 voti favorevoli contro 157 contrari.
Una foto, quella del volto tumefatto di Wilfred, che è divenuta un manifesto per la lotta contro l’omo-tranfobia e la cui diffusione rappresenta, come spiega la coppia, “un atto politico”.
Un atto politico anche quello del Mario Mieli la cui denuncia priva di una analisi sociale e politica non contribuisce al formarsi di una opinione pubblica che possa indignarsi ma sostiene il clima di paura e di precauzione nel quale è meglio che le persone omosessuali vivano.

Il clima omofobico non è alimentato dall'incauta visibilità visibilità che non può che fare bene alla causa, ma da tutte le persone che a qualunque titolo si dedicano all'arte furba di infangare, discriminare, offendere le persone lgbt partendo dalla premessa siamo contrari alla violenza ma...

Un  auto convincimento quello che se ostentiamo  poi è prevedibile che ci menino che la dice lunga sulla capacità della società di indurci all'autoghettizzazione.
 

La società e tutte le sue agenzie sociali la chiesa la maledetta chiesa la nazista chiesa la anticostituzionale chiesa in testa coi suoi accoliti e le sue accolite  che vivendo in un mondo medievale vorrebbero che ci vivesse anche il resto del mondo.

Io dico che è necessario oggi più che mai ostentare non stancarsi di protestare, di marciare, di denunciare e di non abdicare ai propri diritti.

E lasciamo la pavidità politica alle associazioni lgbt italiane che si comportano esattamente come la nostra classe politica che vive in un mondo tutto suo fuori da qualunque realtà.



 

* Pour dénoncer la haine déversée depuis des mois contre les LGBT par les opposant-es au projet de loi, haine qui s'est intensifiée ces dernières semaines ;

    Pour dire que cette haine n'a aucune légitimité dans un débat démocratique, et que celles et ceux qui, croyant bien faire, ont traité les partisans de la haine comme des interlocuteur-rices légitimes n'ont fait que renforcer leur violence ;

    Pour rappeler que cette haine est alimentée par les inégalités et les discriminations légales qui touchent les LGBT et leur famille et qu'il est urgent d'y mettre fin ;

    Pour soutenir les familles homoparentales, notamment les enfants, particulièrement exposé-es à la haine des opposant-es au mariage ; pour rappeler aux homosexuels, lesbiennes, bi et trans isolé-es, sans contact associatif, qu'ils et elles ne sont pas seules et peuvent compter sur nous face à la haine ;

(...)
    Pour dénoncer les menaces et les violences contre les associations LGBT, leurs membres ou les élu-es qui défendent l'égalité – menaces qui témoignent de l'absence d'arguments dont disposent les homophobes ;

    Pour ne pas laisser la rue, lieu d'expression démocratique, aux ennemi-es de la démocratie qui la monopolisent depuis des mois et qui prennent les homos, les lesbiennes, les biEs et les trans comme première cible de leurs combats ;

    Pour appeler, face à l'union des droites et des extrêmes-droites contre la démocratie, à une solidarité avec les minorités persécutées*
fonte yagg.com la traduzione è mia

** It was not Frigide Barjot who was hitting my head, or the bishop of Avignon lurking in that street to attack us. 'But they are responsible.'

fonte dailymail.co.uk traduzione mia