sabato 12 ottobre 2013

La banalità del male. Sulle visite mediche per individuare i gay che forse verranno introdotte in Kuwait.

Ogni lavoratrice straniera che fa richiesta del visto per entrare in Kuwait viene sottoposta a visite mediche di controllo per attestarne l'idoneità fisica.

La direttrice generale del ministero della Sanità del Kuwait Yussuf Mindikar ha dichiarato l'intenzione di aggiungere al controllo medico anche un test clinico per accertare l'omosessualità delle straniere in attesa del visto di ingresso così da impedire a chi non passa il test l'ingresso nel Kuwait  e negli altri Paesi del GCC (Gulf Cooperation Council) del quale fanno parte, oltre al Kuwait, Arabia Saudita. Bahrein. Emirati Arabi Uniti, Oman e Qatar.

Midkar ha parlato anche di rifiutare l'ingresso al terzo sesso cioè, nel suo vocabolario, alle persone trasngender (fonte nydailynews).

Midkar presenterà la sua proposta al comitato centrale del GCC il prossimo 11 novembre.


E' bene ricordare che l'omosessualità è un reato penale in 78 Paesi nel mondo, tra i quali anche i sette membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo.
Cinque Stati nel mondo il reato di omosessualità è punito con la pena di morte: Iran, Arabia Saudita, Sudan, Yemen e Mauritania.
Per saperne di più rimando all'ultima ricerca dell'ILGA internazionale. 
In Kuwait le persone omosessuali subiscono pene da 6 a 10 anni di reclusione.

La notizia in Italia è stata data in maniera imprecisa e ipocrita come solo noi italiane sappiamo fare.

Intanto, a leggere certi titoli,  si dà per scontato che la proposta di  Mindikar sia già legge.

Kuwait, vietato l’ingresso ai gay titola Corsera cui fa eco La Stampa
Il Kuwait vieta l’ingresso ai gay “Test medico per individuarli”


titoli giustificati in qualche modo (ma bastava un veloce controllo sulla rete) da quello dell'agenzia stampa Asca,  che ha dato la notizia in Italia, che recita:
Kuwait: al via piano visite mediche per impedire ingresso ai gay

con quel proditorio al via contraddetto dall'articolo nel quale si dice chiaramente il progetto sara' presentato alla riunione della Commissione centrale per il programma della mano d'opera straniera, che si terra' il prossimo 11 novembre in Oman'.
L'articlo dell'Asca è mendace quando afferma
Il dirigente ha spiegato che ''tutti i lavoratori stranieri presenti in Kuwait saranno sottoposti a visite mediche durante le procedure per l'ottenimento del permesso di soggiorno''.
In realtà le visite mediche già ci sono (fonte Guflnews.com) e la notizia riguarda solo l'introduzione di un test clinico per individuare un comportamento omosessuale di chi fa richiesta del visto di ingresso.


Ecco come una notizia può essere data per manipolare la percezione delle cose.

Un conto è dire che nella visita medica di idoneità verrà aggiunto un test per impedire l'ingresso ai gay.

Un conto è dire che per impedire l'ingresso ai gay verranno introdotte delle visite mediche. 

Nel primo caso si denuncia il danno verso le persone gay, nel
secondo si denuncia il disagio che le persone non gay sono costrette a subire a causa dell'odio che gli Stati arabi hanno nei confronti delle persone gay.

Il Giornale  titola Gay schedati in Arabia e nei Paesi del Golfo e mentre parla di guerra contro i gay e i trans (sic!) e poi si attesta sulla linea dell'Asca facendo apparire le analisi mediche in toto e non solo il test per determinare il comportamento sessuale come una nuova norma da introdurre.



Ma sono proprio le dichiarazioni di Mindkar a essere storpiate.

Vanity Fair attribuisce  a Mindikar queste parole:
«C'è un problema serio di pubblica salute minacciata da tanti stranieri che arrivano in Kuwait»

In realtà Mindikar ha detto ben altro come riportato dal sito alraid media che vi presento nella traduzione approssimativa di google traduttore non leggendo né parlando l'arabo:
Questo passaggio [impedire l'ingresso agli omosessuali] è obbligatorio legittimo e noi sosteniamo e crediamo che sia anche una grande richiesta, e si suppone a circolare, ma non solo, i lavoratori domestici solo al fine di preservare i nostri figli da questo fenomeno e di comportamenti anomali che sono contrari alla religione.
Dove non si parla di salute pubblica nel senso medico dunque ma nel senso morale del termine.

Il Kuwait si attesta su posizioni identiche a quelle del Vaticano (che nei secoli passati ha ucciso le persone che andavano contro le sue norme religiose) che non condanna l'omosessualità in sé (che è una disgrazia da soffrire in silenzio) ma il comportamento omosessuale, invitando gay  e lesbiche alla castità. Ricordo che per il Vaticano l'omosessualità è condizione per impedire l'acceso al sacerdozio...

L'idea di distrarre le lettrici italiane dall'omofobia di casa è talmente forte che Francesca Porta su Vanity Fair scrive:
Nonostante i numerosi studi e le ricerche mediche che hanno dimostrato il contrario, Mendkar è convinto (e non è l'unico a esserlo) che l'omosessualità sia una patologia. E che stia «minacciando la salute del Paese».
Che è un modo ben strano di dire che Mendikar vuole impedire alle persone che praticano la sodomia di entrare nel loro paese  per motivi religiosi e non certo sanitari, gli stessi motivi, bisogna ricordare alla mendace giornalista, che vigono anche nel Vaticano e, per indebita ingerenza, nelle chiese cattoliche del territorio italiano una delle agenzie sociali più omofobe del mondo. D'altronde lo Stato Vaticano nei secoli passati ha già ucciso le persone omosessuali....

Il corsera arriva invece al ridicolo denunciando la censura
subita nel Kuwait da un film che racconta l’amore fra due uomini cui è stato negato il visto di censura.

Il film in questione, presentato come Thriller (è casomai un noir..) è Lo sconosciuto del lago (Francia, 2013) di Alain Guiraudie nel quale ci sono due scene di sesso non simulato, una eiaculazione e un pompino, mentre nel resto del tempo il film mostra incontri sessuali simulati in cui uomini si inculano e si spompinano tra i cespugli della boscaglia intorno a un lago dove si va per scopare...

Alla faccia dell'amore tra due uomini!

Francesco Battistini l'autore del mendace articolo del corsera aggiunge un tocco di misoginia maschilista quando chiosa il suo pezzo citando una frase di protesta trovata su facebook contro la censura al film gay (dove si vedono pompini e inculate...) affermando che Il bavaglio ai gay è peggio del velo imposto alle donne.

Quanto piace ai maschi ad atteggiarsi a vittime più delle donne!!!!

Mi piacerebbe tanto poter imporre a Battistini di portare lui il velo per un mese e poi vediamo se sostiene ancora chi afferma che la mancata distribuzione di un film è peggio del velo imposto alle donne...

Tutto fa brodo per dimostrare che gli Stati Arabi sono cattivi e quello italiano no!

Tornando ai test clinici è il caso forse di ricordare che anche in Italia chiunque comincia un lavoro deve portare un certificato medico di idoneità al lavoro...

La notizia è dunque il test clinico per accertare il comportamento omosessuale.

Test clinico. Già.
Su questa parola si è molto speculato. A Roma si dice si è giobbato.
In cosa consistono questi test clinici?
Mistero!
Tutte si chiedono come sia possibile determinare se una è frocio.
Giocando sul significato della espressione test clinico arriva a insinuare come fa  Vanity Fair che questi test :
Sottointendendo dunque la convinzione che l'omosessualità sia una patologia che può essere diagnosticata.
Non è chiaro quale test medico o analisi clinica dovrebbe riuscire a determinare chiaramente l'inclinazione sessuale di una persona. Il ministro della Salute non l'ha specificato.
Francesca Porta, autrice di queste sciocchezze, ignora che l'esame medico obbiettivo determina anche alcune caratteristiche fisiche non legate necessariamente  a una patologia ma atte a riscontrare un dato fisico differente dallo stato di default del corpo umano.

Per individuare se, per esempio,  una persona (cioè un uomo, le donne non contano mai nulla) è ebrea si può chiedere  a un medico di verificare se il soggetto sia o no circonciso.

Non si tratta dunque di un test clinico per riscontare la malattia dell'ebraicità proprio come un esame obbiettivo può riscontrare un comportamento omosessuale e non l'omosessualità in sé intesa come patologia.
Certo non tutti i circoncisi sono ebrei...

In ogni caso. Qual è il dato fisico per stabilire un comportamento omosessuale?

L'unico elemento fisico riscontrabile da un esame medico è la conformazione dell'ano.
Chi pratica con frequenza la penetrazione ricettiva subisce una deformazione dell'ano che può essere facilmente riscontrata e più o meno scientificamente collegata alla sodomia.

Ma, reciprocamente della circoncisione, non tutti i gay praticano la penetrazione ricettiva, quindi verrebbero identificate solo quelle persone con un preciso comportamento sessuale.
Tra l'altro non tutte le persone cui piace stimolare l'ano con pratiche insertive sono necessariamente gay. Ci sono molte etero ai quali piace la stimolazione anale da sole o praticata loro dalle donne con cui fanno sesso. (sesso, perchè i sentimenti non contano).

Ci si aspetterebbe da parte della stampa questo tipo di osservazioni e di critiche.
Invece Francesca Porta su Vanity Fair scrive:

Diversi attivisti gay hanno ventilato la possibilità che si tratti di esami rettali
Esami rettali. 
Il retto è l'ultimo tratto dell'intestino  tra la porzione terminale del colon discendente (detto sigma) e l'ano.

L'esame rettale è un esame interno fatto con una sonda.
L'esame per verificare se l'esaminata è una sodomita   riguarda l'ANO che è esterno.

Evidentemente il culo dei gay è un culo interno.

Si tratta dunque di un esame ANALE e non rettale.

già utilizzati in Libano per lo stesso scopo e denunciati dalle associazioni per i diritti umani. «Non esistono analisi mediche che possano diagnosticare l'omosessualità», hanno dichiarato. «È risaputo. L'omosessualità non è una malattia». Il ministro Mendkar, però, sembra convinto del contrario.
Giobbando, pardon, giocando sul concetto di test clinico si insinua che l'esame medico serva non individuare un comportamento sessuale (l'analità ricettiva) ma a diagnosticare l'omosessualità.

Francesca Porta cade dal pero quando si chiede ma di che test si tratterà mai?
E fa finta di niente dicendo che sono le associazioni gay a pensare che si tratti di un test rettale (che è interno...) cioè anale (che è esterno) .
Poverina lei non ci sarebbe mai arrivata da sola!!

Modo di riportare le cose completamente ipocrita visto che ancora oggi l'omosessualità (maschile) viene sussunta alla sodomia (tutte pensano al cazzo in culo quando si parla di froci) al punto tale che qualcuno può pensare di fare dei test in quel senso per determinare un comportamento sessuale (che negli articoli citati viene indicato con preferenze tendenze e altri aggettivi discriminatori...).

Insomma che Mendikar e gli Stati arabi siano criminali perchè incarcerano o uccidono le persone omosessuali è indubbio ma tutta la pletora di articoli italiani (ben diversamente da quelli stranieri di tutt'altra levatura) dimostrano come l'Italia continua ad essere un paese sessuofobo e discriminatorio oltre che ipocrita (uuuh e come possono scoprire mai se una è ricchione?!?!?! e intanto tutte a dare di gomito e a fare risolini) con un atteggiamento che sarebbe ridicolo se non fosse disgustosamente omofobico.