lunedì 24 marzo 2014

Il commento omofobo e irricevibile di HollywoodUndead (lo pseudonimo di chi non ha nemmeno il coraggio di usare il proprio nome e la porpria faccia) sul coming out di Ellen Page.

Su cinemascoop è comparso una articolo firmato con, uno pseudonimo da HollywoodUndead a proposito del coming out di Ellen Page che viene descritto come una mossa coraggiosa ma per certi versi infelice.
Perchè infelice?
Perchè, commenta HollywoodUndead, è dal 2009 che si sospetta una presunta omosessualità dell'attrice e la stessa sembra non curarsene per niente: allora perchè fare coming out proprio adesso?

Secondo HollywoodUndead per un tentativo di rilancio visto che  la carriera di Page è in ribasso.  HollywoodUndead si augura che questa dichiarazione 
sia veramente la liberazione da un fardello, e non un tentativo di appiccicarsi addosso un'etichetta "comoda" per quanto questa parola possa essere efficace in un mondo che, fortunatamente, sta abbattendo i muri del pregiudizio), in un 2014 che non sono gli anni '70 e che accetta il coming out come un gesto di coraggio.
Ellen Page è un'attrice che ha deciso di vivere le sue relazioni lontano dal gossip becero, e il suo vero punto di forza è la sua totale riservatezza circa la sua vita privata, forse perché capisce che il mondo la apprezza per le sue grandissime doti, e non perché compare sui titoloni luminosi di Vanity Fair.

Che oggi Ellen Page non voglia più mentire per omissione per  HollywoodUndead è da ammirare,
se non fosse per il fatto che chi ha avuto modo di seguirla ha visto in lei sempre una certa dignità ed un forte coraggio che va a sbattere contro questa paura tanto conclamata; come già detto stiamo parlando di un'attrice che non ha mai avuto problemi a dire "Non bacio Leo Di Caprio, preferisco Drew Barrymore", quindi questa "paura" è la vera novità di questa dichiarazione.
Ciò che molti sperano è che oggi Ellen Page continui ad essere libera dagli schemi del gossip, libera dai giudizi negativi e libera dai suoi fantasmi personali, che ovviamente nessuno conosce a parte lei. Ciò che la gente e i fan si augurano, omosessuali o no, è che la differenza possa farla per davvero, che il suo modo vincente di affrontare il mondo possa davvero varcare le frontiere dell'impossibile. Questo è l'augurio più grande ed è quello che tutti sperano. Ellen Page oggi si è liberata da un fardello ma dovrà portare su di sè la croce di migliaia di persone che pendono dalle sue labbra e dalle sue decisioni: la cosa che più sta a cuore è che riesca a portare a termine questa missione che lei stessa ha scelto di affrontare volontariamente. Ed in questo frangente, mettendo da parte i dubbi che questo articolo ha, volontariamente, sollevato più per salvaguardare che per criticare, ci si augura che la persona e attrice Ellen Page possa oggi continuare la sua carriera con più leggerezza e più consapevolezza della propria forza e dei propri mezzi. Un grosso in bocca al lupo è doveroso ma sembrerebbe il classico congedo di rito. La cosa più opportuna da fare è pregare col cuore in mano, affinché questa dichiarazione sia un gesto che apra nuovi orizzonti nella vita e nella carriera di un'attrice che si spera non deluda mai nessuno.
Quel che sorprende in questo articolo non è tanto la miopia culturale, la mancanza di prospettiva storica, politica, sociale e umana con cui si guarda al coming out e all'omosessualità ma l'omonegatività con cui si considera l'omosessualità come una faccenda privata, al massimo come un fardello dal quale liberarsi
e che se ci si dichiara omosessuali si diventa  ambasciatrici dei diritti degli omosessuali.

Eppure Ellen Page è stata chiara, direi esemplare,  nel suo intervento, certo a ricordarselo nella sua interezza e non a dimenticarne la maggior parte perchè la dichiarazione sono gay ha avuto, per le orecchie di chi ascolta, un rumore così forte da assordare qualunque altra considerazione.   

Cerchiamo allora di far capire a questo deficiente (nel senso letterale di mancante) di informazioni il merito e il senso dell'intervento di Ellen Page.

Il giorno

E' vero, Ellen Page è intervenuta i 14 febbraio, giorno di San Valentino. Ma non è intervenuta come pretende HollywoodUndead durante una conferenza stampa qualsiasi all' Human Rights Campaign's Time to Thrive.

Ellen Page è intervenuta alla conferenza stampa di presentazione della campagna Time to Thrieve (tempo di prosperare) promossa dalla associazione Human Rights Campaign (HRC) che è  la più grande associazione statunitense di persone lesbiche gay, bisessuali e transessuali (LGBT), con più di 750.000 soci e sostenitori con lo scopo di garantite pari dignità nelle case nei posti di lavoro e in ogni comunità (wikipedia).

Non una conferenza stampa qualsiasi ma una conferenza stampa di una associazione lgbt che ha scelto san Valentino per presentare le sue attività in favore della comunità lgbt per l'anno 2014 .

Cosa ha detto Ellen Page

Prima di dire sono gay Ellen Page ha detto molte altre cose.
Ha sollevato una critica a Hollywood

come attrice, rappresento – in un certo senso – un settore che impone standard altissimi a tutti noi. Non solo ai giovani, ma a chiunque. Standard di bellezza, di qualità della vita, di successo. Standard che, odio ammetterlo, hanno avuto effetto anche su di me. Ti ritrovi con idee e pensieri che non avevi mai avuto prima, che ti dicono come devi comportarti, come devi vestirti e chi devi essere. Ho provato a respingerli, a essere autentica, a seguire il mio cuore, ma a volte è molto difficile.
Ha ricordato che in molte parti degli Stati Uniti ci sono giovani che vengono trattati e trattate 
di merda, senza alcun motivo.
Anche lei, che di solito non fa caso ai gossip che la riguardano, si è arrabbiata quando
l’altro giorno un sito ha pubblicato una mia foto in cui indossavo i pantaloni della tuta, per andare in palestra. L’autore del blog si domandava: “Come mai questa piccola bellezza insiste nel vestirsi come un maschiaccio ?”.
E Ellen Page  risponde

Perché mi piace stare comoda.
Ha criticato gli stereotipi 
molto pervasivi, riguardo ai concetti di mascolinità femminilità (...) [che] definiscono come ti devi comportare, vestire e parlare. Non servono a nessuno. Chiunque sfidi queste cosiddette “norme” viene sottoposto a commenti ed esami minuziosi. La comunità GLBT questo lo sa molto bene.
Ha considerato come sarebbe facile vivere in un mondo diverso se solo 
tutti facessimo lo sforzo di essere meno terribili gli uni con gli altri. Se ci prendessimo solo cinque minuti per riconoscere la bellezza dell’altro, invece che attaccarci a vicenda per le nostre differenze. Non è difficile. Sarebbe un modo di vivere davvero più semplice e migliore. E alla fine salverebbe molte vite.
E poi, dopo aver detto tutte queste cose, ha detto 
Poi certo, non è mica facile. Può essere difficilissimo, perché amare gli altri non può che iniziare con l’amare noi stessi e accettarci. So che molti di voi hanno lottato con questo aspetto. Traggo spunto dalla vostra forza e dal vostro sostegno in modi che non potete nemmeno immaginare.
Sono qui oggi perché sono gay.
Insomma più che un coming out quello di Ellen Page è un endorsment, una testimonianza. L'attrice ringrazia l'HRC per il lavoro di sostegno alle persone lgbt perchè, in quanto gay, cioè in quanto persona discriminata, anche lei ha subito la pressione sociale di uno stigma tutt'altro che risolto.
E perché…
(applausi di apprezzamento)
forse posso fare la differenza. Posso aiutare altri a avere una vita più facile e con più speranza. Senza contare che, per quanto mi riguarda, sento un obbligo personale e una responsabilità sociale.
Lo faccio anche per una ragione egoistica. Sono stanca di nascondermi, stanca di mentire con le omissioni. Ho sofferto per anni, perché ero spaventata all’idea di rivelarmi. Il mio spirito ha sofferto, la mia salute mentale e anche le mie relazioni ne hanno sofferto. E oggi sto qui, con tutti voi, oltre tutta quella sofferenza. Sono giovane, lo so, ma ho imparato che l’amore, la sua bellezza, le sue gioie e, sì, anche i suoi dolori, sono il regalo più bello che un essere umano possa dare e ricevere. E noi ci meritiamo di di vivere l’amore pienamente e come tutti gli altri, senza vergogna e senza compromessi.
Ci sono troppi ragazzi che sono vittime del bullismo, del rifiuto, o che semplicemente vengono maltrattati. Troppe persone che lasciano la scuola. Troppi abusi. Troppe persone buttate fuori di casa. Troppi suicidi. E voi potete cambiare tutto questo. Voi lo state già cambiando.
Se HollywwodUndead si fosse soffermato su tutto il discorso di Ellen Page invece di soffermarsi solo sul dettaglio da gossip del coming out avrebbe capito che essere omosessuali non è una condizione che se  la si vive come un fardello, come lui pretende,  non è per una condizione oggettiva dell'omosessualità ma per la pressione sociale, per lo stigma che fa soffrire e ferisce e aggredisce e uccide molte persone solo perchè ritenute diverse in base al loro orientamento sessuale.

E' la società, e le persone omofobe come HollywoodUndead che impediscono alle persone lgbt di vivere serenamente la loro sfera affettiva che HollywoodUndead vorrebbe relegare nella vita privata ma una coppia etero che si sposa non lo nasconde mica allora perchè lo dovrebbe fare una copia dello stesso sesso?

Solo HollywoodUndead  può pensare che quella di omosessuale si un'etichetta comoda.

Eppure ancora oggi nel 2014 dare del frocio a qualcuno, qualunque sia il suo vero orientamento sessuale, è considerato una offesa, qui come in America, altro che etichetta comoda.

Nel mondo a essere gay, si viene uccisi, umiliati, sfottuti, arrestati, impiccati, accusati di essere malati o di ostentare o di essere pedofili. Altro che etichetta comoda.

HollywoodUndead dice che il 2014 non sono più gli anni 70 ma non è negli anni 70 che Matthew Shepard è stato seviziato e lasciato morire a una palizzata perchè preso di mira da due omofobi.

E' successo nel 1998.

Non è negli anni 70 che l'attrice Ellen De Generes ha visto la serie tv di cui era protagonista cancellata dopo aver fatto comig out.

E' successo nel 1997.

Per tacere dei 50 e più paesi nel mondo in cui oggi, nel 2014 e non negli anni 70 le persone omosessuali vengono messe in galera e, in sette paesi tra questi, oggi nel 2014, condannate  a morte.

Allora il fatto che Ellen Page abbia fatto coming out in un periodo di calo nella sua carriera a hollywood è una mossa di altissimo coraggio e non un rilancio, visto che rischia di non essere più chiamata a fare film perchè Hollywood non è solo maschilista ma è anche omofoba.

Solo un omofobo maschilista può pensare che lo abbia fatto per un proprio tornaconto.

Solo un omofobo deficiente totale (nel senso che non sa proprio nulla) è un modo per togliersi un fardello mentre in realtà è un gesto di ribellione contro le persone come HolywoodUndead che vorrebbe che le persone omosessuali rimanessero nell'ombra e nel silenzio della loro privacy.


E insomma pare a chi scrive che sia HollywoodUndead che è talmente pavido delle sue stesse opinioni da non metterci nemmeno il nome o la faccia che cerca di farsi pubblicità alle spalle di Ellen Page che non è la paladina dei diritti degli omosessuali (ma come parli?!?!!) ma che con il proprio esempio contribuisce a fornire un modello di identificazione positivo a tutti quei gay e quelle lesbiche che per gli omofobi come HolywoodUndead vivono la propria condizione con infelicità.

Di infelice qui ci sono solo le parole di questo omofobo che dietro l'anonimato crede di poter offendere, denigrare, sminuire, insinuare con cinismo e insofferenza che malcelano un odio da rispedire al mittente.