giovedì 4 giugno 2015

Announo: quando l'omofobia serve a fare audience

La seconda anticipazione dal reportage di Andrea Casadio, che giovedì sarà al centro della nuova puntata di Announo: un viaggio dentro al mondo gay, dai matrimoni alla procreazione per altri, fra pregiudizi e realtà. Siamo nella chiesa di San Giovanni in Lupatoto, Verona. Un uomo di nome Luca racconta come è “guarito” dall’omosessualità: la sua storia, cui è ispirata anche la contestata canzone “Luca era gay” di Povia, è diventata esemplare per chi crede che l’omosessualità non sia una condizione naturale, ma una sorta di malattia. “Non ce nessuna prova scientifica che dice che non si possa uscire dall’omosessualità” racconta, e i fedeli rincarano la dose: “Se avessi un figlio gay? Mi sparo”; “Se a uno dai una motivazione di vita sana non ha bisogno di essere gay. I gay non esistono”.
I gay non esistono... Le lesbiche tanto meno

Questo il frasario di Announo, il programma di raidue  la7 che propone per il suo pubblico un viaggio nel mondo gay dal titolo i gay non esistono.

Per chi ha scritto queste righe tutte le perosne omosessuali lo sono allo stesso modo e fanno tutte le stesse cose, un po' come dire che se Berlusca fa i festini li fanno tutti gli etero.

Si intervistano persone sconosciute alle quali si fanno epsrimere opinioni personali sull'omosessualità senza competenza alcuna, e si presneta l'omosessualità come intrinsecamente in oppsozione alla fede, cioè al matrimonio, come se un uomo non possa amare un uomo e poi una donna senza smettere di essere gay, perchè le parole non sono descrizioni ma attestazioni di esistenza.
Se sei gay puoi smettere di esserlo e diventare (o tornare ad essere etero). con buona pace delle perosne molto più vaste delle etichette entro le quali cerchiamo di costringerle; con buona pace della bisessualità che attesta pari dignità ai due orientamenti sessuali che tutt'altro che oppostiori e in competizione sono naturali varianti del comportamento umano.

Che si sfrutti l'ignoranza altrui per un pugno di audience propalando in maniera così disgustosa l'omofobia anche sulla tv di stato è qualcosa che 40 anni fa avrebbe fatto cadere governi.

Adesso ce ne stiamo tutti zitti e tutte zitte a osservare.

Beh magari non proprio tutte.